Avvocatino - In rete per comunicare
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IL CHIARIMENTO INDIRETTO 49<br />
«Mah, sai, le questioni sono più complicate di quello che sembrano...<br />
Io ho pensato di trovarti un bell’appartamento in centro,<br />
molto comodo e luminoso, ove potremo incontrarci quando<br />
vogliamo. Più avanti, quando la situazione si sarà chiarita... vedrò<br />
di prendere qualche decisione...» farfugliò il Polotti.<br />
«Mi fai schifo... Io non voglio fare la mantenuta... Io non sono<br />
una tua pedina... Io voglio essere al tuo fianco sempre, non solo<br />
nei ricevimenti» urlò la Cappellini, tanto da richiamare l’attenzione<br />
di un ufficiale giudiziario che stava sorseggiando un caffè.<br />
«Non gridare, sistemeremo tutto, ma devi avere pazienza... molta<br />
pazienza» disse il pavido Polotti.<br />
«E con lo studio come la mettiamo? Hai parlato con il professore?».<br />
«Veramente non ancora, è stato molto preso...».<br />
«Ho capito» disse la Cappellini con una smorfia e un sospiro. «Ma<br />
quando ci parlerai?» aggiunse rialzando il tono di voce.<br />
«Non preoccuparti, presto la situazione cambierà» disse il Polotti,<br />
ben consapevole della bugia che stava propinando a quella poveretta.<br />
È proprio vero che talora la furbizia è un surrogato dell’intelligenza.<br />
Chi non possiede doti etico-professionali usa armi improprie<br />
come la seduzione quale comoda scorciatoia verso il successo.<br />
Ma il destino non è sempre favorevole ai furbi, nonostante quel<br />
che possa apparire.<br />
Spesso con questi tranelli si ottengono successi effimeri, pagati<br />
a caro prezzo sul piano umano e <strong>per</strong>sonale, nonché si acquisisce<br />
un’immagine deleteria non solo di fronte agli altri, ma anche di<br />
fronte a sé stessi.<br />
La cosa più grave è la <strong>per</strong>dita della dignità, intesa come stima<br />
della propria <strong>per</strong>sonalità e onestà di fronte alla propria coscienza.<br />
La verità è che alla Cappellini non interessava nulla dell’avv.<br />
Polotti, ne sopportava a stento il dopobarba alla menta, i lunghi e<br />
pedanti sproloqui in cui raccontava dei suoi trionfi in tribunale e