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Avvocatino - In rete per comunicare

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L’ADDIO<br />

Arrivò in ufficio di buon ora quella mattina e venne colto di sorpresa<br />

dal suo capo.<br />

«Paolo, ti devo parlare, scendiamo a prendere un caffè...» disse<br />

l’avvocato Tommasi.<br />

Sull’angolo della via vi era il Caffè Centrale, con un lungo bancone<br />

di radica, frequentato dai notabili del paese.<br />

All’ingresso del bar l’avv. Tommasi venne avvicinato da un cliente<br />

che reclamava udienza.<br />

«Ora non posso... sono di fretta... <strong>per</strong>ò, nel pomeriggio dovrei<br />

essere libero... Telefoni alla mia segretaria e fissiamo subito un<br />

appuntamento...».<br />

Che scocciatori!!!<br />

Seduti a un tavolino in attesa dei due caffè lunghi (venivano serviti<br />

con latte caldo e due deliziosi cremini), l’avvocato Tommasi<br />

guardò negli occhi Paolo.<br />

«Debbo complimentarmi con te» disse. «Anzi, i complimenti provengono<br />

da quel rompiscatole del Balzaroni, che Dio lo benedica.<br />

Mi ha riferito della tua arringa e di come hai tenuto testa al professor<br />

Frizzi. Peccato che la Procura abbia imbastito l’accusa in modo<br />

su<strong>per</strong>ficiale. E poi, che errore chiamare come teste il Boccini, un<br />

ubriaco patentato che già a quest’ora si è scolato tre Campari!!!».<br />

Paolo rimase sorpreso, l’avvocato Tommasi non era prodigo di<br />

complimenti.<br />

Dove voleva parare?<br />

«Ascoltami. Il professor Frizzi mi ha parlato dell’offerta che ti ha<br />

rivolto.

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