Avvocatino - In rete per comunicare
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IL CHIARIMENTO INDIRETTO 53<br />
La sua coscienza glielo imponeva.<br />
«Caro S<strong>per</strong>longa, <strong>per</strong>ché questa telefonata?».<br />
«Debbo vederti... Possiamo incontrarci alla Pasticceria Ducale, in<br />
via del Corso, alle tredici <strong>per</strong> un a<strong>per</strong>itivo?».<br />
«Va bene... sarò lì».<br />
Alle 13 in punto il professore varcava la soglia dell’antica pasticceria,<br />
con il bancone in radica e con molti specchi dorati alle pareti.<br />
La signora Wilma, vedova del proprietario, lo accolse con un sorriso.<br />
«Professore, il suo amico la sta aspettando nella saletta al piano<br />
di sopra... così pot<strong>rete</strong> parlare con maggiore riservatezza» disse la<br />
signora Wilma con un sorriso malizioso...<br />
«Grazie» rispose il professore, salendo la stretta scala di legno<br />
«Come stai?» disse l’avv. S<strong>per</strong>longa.<br />
«Bene, ma... <strong>per</strong>ché questa convocazione urgente?».<br />
«Vedi, sono molto imbarazzato e ho preferito parlarti a quattr’occhi.<br />
Sai, quell’arbitrato dove sono presidente insieme alla tua<br />
dottoressa Cappellini e all’avv. Tartufi... non dovrei dirtelo, anche<br />
se ormai il lodo è stato firmato e ti arriverà credo domani...<br />
Abbiamo dato completamente ragione alla tua controparte... (e qui<br />
confido nella tua estrema riservatezza), due voti contro uno...»<br />
«Va bene, non devi preoccuparti se, in coscienza, hai ritenuto di<br />
appoggiare le tesi del Tartufi, mettendo in minoranza la Cappellini...<br />
Leggerò le motivazioni... Saranno senz’altro convincenti...»<br />
«Eh no, mio caro, fosse così non ti avrei chiamato... Il voto in<br />
minoranza è il mio...».<br />
«Come?».<br />
«Certo, la Cappellini si è adagiata sulle posizioni del Tartufi e<br />
nonostante i miei sforzi non si è spostata di un millimetro... Una<br />
decisione vergognosa, che a fatica ho sottoscritto».<br />
«Ho capito... Pensi che la Cappellini si sia mossa in modo strano».<br />
«Caro professore, strano mi sembra un eufemismo... direi (ma<br />
negherò anche sotto tortura di averlo detto) che....».