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DH 31 PRATICA 1-51.qxp - Fondazione Maitreya

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<strong>DH</strong> <strong>31</strong> <strong>PRATICA</strong> 1-<strong>51.qxp</strong> 28/04/2009 1.35 Pagina 14<br />

14<br />

La consapevolezza<br />

ILLIMITATA<br />

glia della paura e del conflitto per entrare in una realtà più vasta.<br />

Tuttavia, tutti i nostri sforzi per diventare saggi e compassionevoli solo<br />

con le interpretazioni e la creazione di strategie per la nostra vita ci lasciano<br />

con un senso di egocentrismo e di frustrazione. C’è, invece, un<br />

profondo valore nel reciproco incoraggiamento a dedicarci a un’accurata<br />

coltivazione di questo addestramento.<br />

LA CONSAPEVOLEZZA NON GIUDICANTE<br />

Nel cercare di andare al di là di un’esistenza abitudinaria o ignorante,<br />

a un certo stadio dovremo necessariamente osservare come ci<br />

formiamo un personale senso di sicurezza, la nostra identità. Per tutti<br />

noi tale identità sorge — per lo meno in buona parte — dal prendere<br />

posizione a favore o contro quello che accade. Possiamo rendercene<br />

conto dalla sensazione di sicurezza che proviamo quando sappiamo<br />

dove porci rispetto a un’esperienza che af-<br />

frontiamo o a un problema che ci si presenta.<br />

L’abilità di metterci al sicuro attraverso<br />

la capacità di discriminare è un nostro normale<br />

atteggiamento, ma è opportuna solo<br />

fino a un certo punto. Quando questa facoltà<br />

di discriminazione assume il comando e<br />

diventa chi e cosa siamo, si rivela un problema<br />

grave. Significa che non possiamo<br />

mai essere liberi dal prendere posizione,<br />

dall’essere d’accordo e dal non essere d’accordo,<br />

anche in modi sottili, il che crea irrequietezza<br />

alla mente. In questo modo non<br />

siamo mai semplicemente consapevoli dell’attività<br />

della nostra mente. Il nostro desiderio<br />

di mantenere una tranquilla indagine<br />

finisce in una lotta con la resistenza e la<br />

confusione.<br />

Possiamo far chiarezza su questo aspetto<br />

considerando le conseguenze del genere di messaggi che abbiamo ricevuto,<br />

nei nostri primi anni di vita, riguardo a cosa rappresenti la realtà<br />

ultima. Per esempio, quale sarà l’effetto se non ci è stata trasmessa l’idea<br />

che Dio è amore, che la realtà ultima si prende cura pervadendo<br />

tutto e tutto includendo dell’esistenza; ma ci è invece stata trasmessa<br />

l’idea che Dio è un essere che per l’eternità accetta e rifiuta, seguendo<br />

un ordine del giorno su cui non abbiamo voce in capitolo, un essere on-<br />

Riflettiamo sul buon senso<br />

contenuto nel detto:<br />

«Un cambiamento fa bene<br />

quanto il riposo».<br />

La sensazione di venire<br />

rigenerati dal cambiare, ciò<br />

che siamo abituati a fare,<br />

sorge perché rompiamo<br />

il modello di prevedibilità<br />

a cui siamo ormai assuefatti.<br />

Veniamo energizzati<br />

dal nostro stesso interesse<br />

ed entusiasmo naturale.

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