31.05.2013 Views

DH 31 PRATICA 1-51.qxp - Fondazione Maitreya

DH 31 PRATICA 1-51.qxp - Fondazione Maitreya

DH 31 PRATICA 1-51.qxp - Fondazione Maitreya

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>DH</strong> <strong>31</strong> <strong>PRATICA</strong> 1-<strong>51.qxp</strong> 29/04/2009 10.17 Pagina 32<br />

32<br />

IL CACCIAVITE GIUSTO:<br />

strumenti per<br />

smontare la sofferenza<br />

✍<br />

Le radici della sofferenza<br />

E qui cominciamo a condividere un’osservazione interessante. Il<br />

Buddha non ha mai detto eliminare la sofferenza, non ha mai detto<br />

reprimere la sofferenza, non ha mai detto ignorare la sofferenza; ha<br />

detto trasformare, liberarsi da. Sono due cose estremamente differenti<br />

l’una dall’altra.<br />

Abbiamo sentito stamattina il «Sutra della freccia» [2], che è ricchissimo;<br />

ho voluto portarlo perché penso che sia uno dei pilastri dell’insegnamento<br />

su questo argomento. Il Sutra comincia dicendo «Il nobile praticante<br />

percepisce sensazioni dolorose, sensazioni spiacevoli e sensazioni<br />

neutre», esattamente come le persone che non sono entrate in contatto<br />

con gli insegnamenti. Non si tratta quindi di non percepire più sensazioni<br />

spiacevoli. Thây percepirà fino alla fine dei suoi giorni sensazioni,<br />

spiacevoli, piacevoli o neutre — dico «Thây» per indicare un praticante<br />

avanzato, che ha raggiunto un alto livello di sviluppo personale. Anche<br />

lui continuerà a percepire sensazioni spiacevoli, piacevoli o neutre. Si potrebbe<br />

pensare: «Ma allora nulla ci protegge da nulla; se neanche la pratica<br />

ci protegge dalla sofferenza, allora a cosa serve?». Il «nobile praticante»,<br />

Thây, continuerà a provarle; la cosa interessante però è che cosa<br />

ne fa: alimentarla o trasformarla in qualcos’altro, e in quanta parte.<br />

Per riuscire a fare questo lavoro di trasformazione della sofferenza,<br />

dobbiamo vederla bene. È la prima e la seconda delle Nobili Verità: la<br />

realtà della sofferenza e la radice della sofferenza — perché ogni disagio<br />

e sofferenza ha una serie di cause e condizioni che sta alle sue radici.<br />

Questo è ciò che stiamo facendo qui, quest’oggi: cercare di vedere<br />

le radici della sofferenza.<br />

Diana Petech<br />

Dopo gli studi classici si è dedicata all’attività musicale diplomandosi al Royal<br />

College of Music di Londra. È stata attiva per circa venticinque anni come<br />

clavicembalista, organista e musicologa. Dal 1994 pratica nella scuola di Thich<br />

Nhat Hanh; nel 2002 ha ricevuto i 14 Addestramenti entrando a far parte del ramo<br />

laico dell’Ordine dell’Interessere; nel dicembre 2006 ha ricevuto la Trasmissione<br />

della Lampada che ne ha fatto un’insegnante di Dharma (Dharmacharya).<br />

Tiene conferenze sul tema della pratica di consapevolezza e della nonviolenza<br />

e collabora alla conduzione di ritiri e giornate di pratica. Dal 1998 si dedica<br />

professionalmente alla traduzione di libri di Dharma di maestri contemporanei.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!