31.05.2013 Views

DH 31 PRATICA 1-51.qxp - Fondazione Maitreya

DH 31 PRATICA 1-51.qxp - Fondazione Maitreya

DH 31 PRATICA 1-51.qxp - Fondazione Maitreya

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>DH</strong> <strong>31</strong> <strong>PRATICA</strong> 1-<strong>51.qxp</strong> 29/04/2009 10.19 Pagina 38<br />

38<br />

IL CACCIAVITE GIUSTO:<br />

strumenti per<br />

smontare la sofferenza<br />

[7] Karl Riedl,<br />

v. nota a pag.<strong>31</strong>.<br />

rissosa, so che verrò via con le orecchie in fiamme perché se ne saranno<br />

dette di tutti i colori. Però ci tengo che non deliberino di pitturare la casa<br />

di arancione a righe verdi, per cui partecipo alla riunione di condominio.<br />

Se lo so prima, «mi bagno» di meno. Perché, ancora una volta: è dentro di<br />

me il potere di distinguere dove sono libera di scegliere che cosa fare, dove<br />

agire, e dove invece accogliere. Accogliere l’alluvione, il terremoto, l’ira,<br />

l’inerzia; le tante cose altrui che ci possono destabilizzare.<br />

Guardare la propria ira<br />

Ho imparato un trucco che mi è utilissimo di fronte alla mia irritazione<br />

o alla mia ira: è quello di «fare i mucchietti». So che quando sono<br />

stanca, sotto pressione, ho troppe cose da fare, sono molto più facile all’arrabbiatura<br />

di quando sto bene; questo lo sappiamo tutti. Allora se io,<br />

come dice Thây, mi fermo e respiro almeno tre volte, dieci (meglio!), ho<br />

un po’ più di calma per distinguere cosa è mio e cosa non è mio: sono arrabbiata<br />

perché «quella persona non deve passarla liscia, perché è uno<br />

scandalo, è una vergogna, come si permette!», oppure «è perché sono<br />

stanca?» Può capitare che una cosa da poco mi dia una spinta e mi faccia<br />

rotolare giù dal pendio della perdita di controllo; ciò che mi sta accadendo<br />

è davvero così ignobile, così inaccettabile… o semplicemente mi ricorda<br />

una cosa che faceva mia madre quando ero piccola e che mi faceva<br />

uscire dai gangheri? È solo che lì c’è un pulsante attivo, come dice Karl [7]<br />

e qualcuno lo sta premendo?<br />

Questa cosa è realmente così inaccettabile perché lo è in assoluto, o solo<br />

perché è la 524ma volta che viene fatta e chi la fa non se ne accorge?<br />

Attenzione, se non se ne accorge, per quella persona è la prima volta. È<br />

questione di chiara visione: se noi quell’azione l’abbiamo già vista 523<br />

volte, questa è la 524ma; per la persona che la fa è la prima, ammesso che<br />

se ne accorga o che uno la tiri per la manica dicendole «guarda che...».<br />

Ecco, facendo i mucchietti – questa parte è sua, questa è mia; questo è<br />

perché sono stressata o perché ho fame – alla fine resta qualcosa di ben<br />

delimitato: di solito resta ben poco, l’intero episodio si smagrisce molto.<br />

Se ho chiaro che mi sono infuriata perché sono stanca, poi, starà a me<br />

organizzarmi la vita in modo da non ridurmi come uno straccio. Non è<br />

«colpa» di quell’altro.<br />

Se ho ben chiaro che quella data persona è così per carattere, sta a me<br />

«uscire con l’ombrello», come dicevo prima nel caso della pioggia. Può<br />

darsi che lei abbia compiuto effettivamente un’azione che mi ferisce, che

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!