DH 31 PRATICA 1-51.qxp - Fondazione Maitreya
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<strong>DH</strong> <strong>31</strong> <strong>PRATICA</strong> 1-<strong>51.qxp</strong> 28/04/2009 1.35 Pagina 16<br />
16<br />
La consapevolezza<br />
ILLIMITATA<br />
molto fortunato di aver avuto un orientamento così chiaro e semplice.<br />
Il consiglio che ci dà questo insegnamento ci libera dal credere che noi<br />
siamo l’attività che sta avendo luogo. Possiamo giungere a vedere ogni<br />
contenuto della nostra mente, inclusi il cogliere, lo scegliere, il valutare<br />
e così via, come onde naturali che attraversano l’oceano di consapevolezza<br />
che è la nostra vita. Veniamo positivamente distolti dal lottare<br />
con ciò che sorge dentro di noi. Piuttosto, riconosciamo che la mente<br />
giudicante non è altro che questo. È un’attività naturale; non occorre<br />
biasimare, né prendere una posizione a favore o contro la mente giudicante,<br />
o qualsiasi altra attività. Se siamo consapevoli della tendenza ad<br />
attaccarci a un punto di vista riguardo a ciò che vediamo, ricordiamo di<br />
non giudicare la mente giudicante. Occorre diventare, a questo riguardo,<br />
piuttosto sottili.<br />
Persistendo nella consapevolezza, la riflessione saggia ne è ravvivata<br />
e ispirata. Ed è proprio la consapevolezza che, col tempo, gradualmente,<br />
dissolve la nostra falsa identità di esseri intrinsecamente limitati e<br />
condizionati. Come addestramento, ci impegniamo a una pratica di<br />
presenza mentale nei confronti della possibile percezione del «conflitto».<br />
Se riusciamo a ricordarci di essere consci del conflitto che ha luogo<br />
in un dato momento, e ci ricordiamo anche di non giudicare il conflitto,<br />
ci ritroviamo elevati a una consapevolezza che ha già in sé la comprensione<br />
e la sensibilità che determinano il lasciar andare. Il lasciar andare<br />
accade; non è qualcosa che facciamo. Anzi, è condizionato dal nostro<br />
non fare, dal non prendere una posizione a favore o contro. Diventa allora<br />
chiaro come procedere.<br />
Secondo la mia opinione, non andiamo molto lontano nella nostra<br />
pratica, di meditanti o di psicoterapeuti, finché non ci siamo familiarizzati<br />
con la realtà del non giudicare. Senza questo accesso, semplicemente<br />
non avremo lo spazio interiore per reggere l’intensità del dilemma<br />
con cui certamente ci sfiderà una vita impegnata alla trasformazione.<br />
Se veramente conosciamo la mente non giudicante, allora sappiamo<br />
dove risiede la risoluzione, la spontaneità, la creatività, l’intelligenza.<br />
Risiede là dove quello che stiamo cercando esiste già. Finché non entriamo<br />
in questa dimensione, tutte le nostre parole sagge saranno solo<br />
imitazione. Parlando, non faremo che citare altri.<br />
IL FATTORE DELL’AGILITÀ<br />
Nella nostra coltivazione della Via ci saranno periodi in cui ci sentiremo<br />
fin troppo a nostro agio con un particolare orientamento della<br />
pratica. Se non siamo sufficientemente attenti da rendercene conto, po-