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lecitare, su diversi fronti, le forze politiche.<br />

La Commissione Europea ha più volte<br />

esortato tutti gli stati membri a limitare<br />

l’uso della custodia cautelare. Nel 2011<br />

l’Italia ha dovuto prelevare dalle proprie<br />

casse 46 m<strong>il</strong>ioni di euro per risarcire chi<br />

era finito ingiustamente in cella. La recidiva,<br />

a sette anni dalla conclusione della<br />

pena, è del 68,4 per cento per chi ha scontato<br />

i suoi debiti in cella e solo del 19 per<br />

chi ha usufruito di pene alternative.<br />

<strong>il</strong> processo come liberazione<br />

Su questi numeri e su queste basi, Papa<br />

ha presentato la sua proposta di legge per<br />

le modifiche degli articoli 275, 303, 294,<br />

310, 453 del Codice di procedura Penale<br />

affinché, schematizzando e in estrema<br />

sintesi, la durata complessiva della custodia<br />

cautelare in carcere non superi i sei<br />

mesi; gli interrogatori dei detenuti avvengano<br />

sempre alla presenza di un giudice;<br />

<strong>il</strong> collegio dell’appello del riesame non<br />

sia composto dagli stessi giudici del primo<br />

grado; <strong>il</strong> pm sia obbligato a chiedere<br />

<strong>il</strong> giudizio immediato entro trenta giorni<br />

dall’esecuzione della misura cautelare<br />

e debba richiedere la liberazione dell’indagato<br />

al fine di consentire una corretta<br />

espressione del diritto alla difesa; le<br />

persone sottoposte a custodia cautelare<br />

in carcere siano separate dai condannati<br />

in via definitiva. «È una battaglia di civ<strong>il</strong>tà»,<br />

chiosa <strong>il</strong> deputato. «Bisogna cercare<br />

di limitare gli errori, anche quelli relativi<br />

a dichiarazioni rese dopo un periodo<br />

di detenzione. Possiamo considerarle confessioni<br />

spontanee? Non credo. Persino i<br />

giudici dell’Inquisizione furono portati a<br />

chiedersi quanto potessero essere attendi-<br />

L’abuso di intercettazioni da parte di<br />

alcuni magistrati italiani è un assoluto spreco di<br />

denaro. (…) Non mancano coloro che in queste<br />

faccende ci lucrano, come personaggi della<br />

giustizia o delle forze di polizia<br />

Si rimprovera un po’ di tutto alla<br />

giustizia italiana. (...) La si definisce forte con i<br />

deboli e debole con i forti». «Con i suoi ritardi<br />

e gli errori, la giustizia italiana oramai è sim<strong>il</strong>e<br />

alla commedia dell’arte»<br />

b<strong>il</strong>i le parole di persone prostrate da un<br />

periodo di tortura».<br />

C’è un ulteriore aspetto di cui tenere<br />

conto: la pressione esercitata dall’opinione<br />

pubblica, soprattutto in relazione<br />

a casi clamorosi. «Bisogna di nuovo scindere<br />

<strong>il</strong> discorso – dice Nordio. Il giudice<br />

deve valutare l’allarme sociale che provoca<br />

un individuo colto in flagranza di reato.<br />

In casi di delitti avvenuti alla luce del<br />

sole è chiaro che la custodia cautelare sia<br />

un atto dovuto». Non è solo un modo per<br />

evitare la pressione pubblica o dei media<br />

e trovare una scorciatoia emotiva per<br />

vedere punito immediatamente <strong>il</strong> colpevole,<br />

«ma si tratta anche di preservare<br />

quello stesso da una possib<strong>il</strong>e vendetta di<br />

ritorno». Ma nei casi di personaggi la cui<br />

vicenda ha carattere solo indiziario, «la<br />

presunti colpevoli interni<br />

malagiustizia<br />

1959-2010<br />

L’Italia viola i diritti<br />

umani 2.121 volte<br />

Dal 1959 al 2010,<br />

denuncia la deputata<br />

radicale rita<br />

Bernardini, la corte<br />

europea dei Diritti<br />

umani (cedu) ha condannato<br />

l’italia 2.121<br />

volte per violazione<br />

della convenzione<br />

europea dei Diritti<br />

umani.<br />

DIcEmBrE 2010<br />

475 violazioni della<br />

convenzione Europea<br />

la sentenza del<br />

comitato dei ministri<br />

del consiglio d’europa<br />

ha constatato in 475<br />

casi la violazione<br />

della convenzione<br />

europea da parte<br />

dell’italia per i ritardi<br />

nella corresponsione<br />

dell’indennizzo per<br />

eccessiva durata dei<br />

processi.<br />

DIcEmBrE 2011<br />

2.166 sentenze<br />

“per casi pendenti”<br />

la corte europea dei<br />

diritti dell’uomo di<br />

strasburgo ha comunicato<br />

all’italia 2.166<br />

sentenze per “casi<br />

pendenti”, delle quali<br />

1.651 con almeno una<br />

violazione all’articolo<br />

1. paragrafo 6 della<br />

convenzione europea<br />

dei diritti dell’uomo,<br />

che sancisce «<strong>il</strong> diritto<br />

ad un processo giusto<br />

in un arco di tempo<br />

ragionevole».<br />

cautela del magistrato deve essere doppia,<br />

se non tripla». Altrimenti dovremmo<br />

ammettere che la custodia cautelare o è<br />

una forma ut<strong>il</strong>izzata per vincere la frustrazione<br />

dei magistrati che comminano<br />

anticipatamente oggi pene che forse<br />

domani non ci saranno, «oppure – fatto<br />

inammissib<strong>il</strong>e – che sia solo un metodo<br />

per estorcere confessioni».<br />

A questo punto, però, non rimarrebbe<br />

che constatare che, quasi vent’anni dopo<br />

quella famosa intervista a Rossi, ancora<br />

oggi la situazione sia rimasta «più o meno<br />

la stessa». E che dunque non si sbagliava<br />

Giuliano Vassalli quando diceva che «sempre<br />

di più, <strong>il</strong> giorno del processo, diventa<br />

per l’imputato, <strong>il</strong> giorno della libertà».<br />

Emanuele Boffi<br />

per gent<strong>il</strong>e concessione del Foglio<br />

| | 8 agosto 2012 | 31

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