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l’italia che lavora<br />

zionali, innestandosi tra<br />

le nuove esigenze costruttive<br />

di natura imprenditoriale,<br />

applicando antichi saperi<br />

a nuove strutture e nuovi<br />

materiali». Con la fine della<br />

Seconda Guerra mondiale<br />

e la nascita della Repubblica sono numerose<br />

le nuove cooperative che si associano<br />

al Consorzio. Vengono realizzati ponti,<br />

canali, ospedali, ferrovie, piani di ed<strong>il</strong>izia<br />

economica e popolare nelle principali<br />

aree metropolitane. Nel 1955, nonostante<br />

l’andamento politico nazionale dettato da<br />

movimenti centristi, <strong>il</strong> Consorzio si aggiudica<br />

81 lavori tra opere ed<strong>il</strong>i e bracciant<strong>il</strong>i.<br />

Da quel momento la storia di CCC è un<br />

crescendo di successi imprenditoriali senza<br />

precedenti confrontandosi con i quali i<br />

soci imparano a unirsi davanti alle difficoltà<br />

– come negli anni Settanta della grande<br />

stagnazione produttiva –, lavorano insieme<br />

allo sv<strong>il</strong>uppo del corpo sociale, soffrendone<br />

anche i numerosi fallimenti, ma senza<br />

mai venir meno al “collante” che sempre<br />

li ha rimessi in piedi, più forti di prima.<br />

«Oggi come allora quello che contraddistingue<br />

<strong>il</strong> Consorzio è lo stretto vincolo<br />

con i soci, <strong>il</strong> senso di appartenenza, la<br />

solidarietà reciproca. Non c’è solo l’ottenimento<br />

di una commessa che salda <strong>il</strong> rapporto<br />

cooperativa-Consorzio, ma anche la<br />

convinzione che a “stare insieme” si fronteggiano<br />

meglio le difficoltà e si cresce<br />

più in fretta». È questa l’eredità raccolta<br />

da Collina, rispetto alla quale <strong>il</strong> presidente<br />

è fermamente deciso a fare un passo in<br />

più per tutelare le cooperative più deboli e<br />

consolidare la funzione consort<strong>il</strong>e in questi<br />

anni di incertezza. «C’è una grande sfida<br />

oggi, che riguarda <strong>il</strong> futuro e che vede<br />

l’intero settore delle costruzioni in palese<br />

difficoltà. Anche <strong>il</strong> Consorzio ne risente,<br />

ma questa volta, diversamente da quanto<br />

è avvenuto nel passato, non basterà la solidarietà<br />

dei soci (che hanno i loro proble-<br />

52 | 8 agosto 2012 | |<br />

Alcuni progetti che raccontano<br />

la storia più recente di CCC.<br />

Sopra, <strong>il</strong> restauro della Scala<br />

di M<strong>il</strong>ano e, a destra, la sede di<br />

CCC a Bologna. Qui lato, l’Alta<br />

Velocità Roma-Napoli e la sede<br />

della Regione Em<strong>il</strong>ia Romagna<br />

mi), ma ci vorrà una “nuova intuizione”,<br />

un’idea che innovi la missione e stab<strong>il</strong>isca<br />

nuovi obiettivi, perché <strong>il</strong> nostro Paese, <strong>il</strong><br />

modello economico che ne ha contraddistinto<br />

gli ultimi decenni è superato e “nulla<br />

sarà più come prima”. Se tutti dovranno<br />

cambiare perché noi no? Anzi avendo<br />

anche un compito di orientamento per i<br />

soci, noi dovremo farlo presto».<br />

«Nulla sarà come prima»<br />

Inut<strong>il</strong>e attendersi un intervento radicale<br />

dalla politica, oggi «la situazione generale<br />

appare veramente grave per cui i provvedimenti<br />

da chiedere partono dal mantenimento<br />

delle promesse già fatte. È inut<strong>il</strong>e<br />

puntare su altro se nemmeno quanto<br />

indicato non viene attuato in tempi brevi».<br />

Per questo, promette Collina, «ci trasformeremo.<br />

Ci confronteremo con <strong>il</strong> mercato<br />

ancora con una nuova e grande capacità<br />

competitiva, salvaguardando comunque i<br />

princìpi base, i fondamentali etici. Saremo<br />

ancora testimoni dello sv<strong>il</strong>uppo del paese<br />

con le opere che realizzeremo così come<br />

lo siamo stati in cent’anni passati: dalla<br />

Direttissima Bologna-Firenze, alle grandi<br />

bonifiche, ai grandi interventi di ed<strong>il</strong>izia<br />

residenziale, l’Alta Velocità M<strong>il</strong>ano-Bologna,<br />

la Scala di M<strong>il</strong>ano; le numerose opere<br />

per le Olimpiadi invernali di Torino e<br />

così via. Il Consorzio saprà distinguersi<br />

per capacità e credib<strong>il</strong>ità anche in futuro».<br />

Protagonista del settore da Nord a Sud,<br />

nelle grandi opere, in operazioni di recupero,<br />

nell’ambiente come nelle opere per<br />

<strong>il</strong> terziario, dai cantieri stradali della Brebemi<br />

a quelli della A14 Bologna-Taranto,<br />

dalla realizzazione del termovalorizzatore<br />

di Bolzano al progetto di una nuova struttura<br />

ospedaliera per la Asl di Lecce e del<br />

sistema di trasporto pubblico f<strong>il</strong>oviario di<br />

Verona, sono innumerevoli gli interventi<br />

che hanno visto e vedranno protagonisti<br />

i 300 soci di CCC nel corso degli anni. Ma<br />

quando si tratta di fare previsioni sul prossimo<br />

decennio, Collina resta con i piedi<br />

per terra: «Da anni superiamo <strong>il</strong> m<strong>il</strong>iardo<br />

di fatturato ed esprimiamo una forte forza<br />

imprenditoriale, noi, e le nostre associate.<br />

Nel futuro, anche prossimo, vedo un ruolo<br />

della finanza che sarà determinante anche<br />

per i successi nel settore delle costruzioni:<br />

quando si dice “passare dal mercato<br />

pubblico al mercato di interesse pubblico“<br />

significa finanza, capacità di dialogo con<br />

un sistema creditizio risanato e più partecipe<br />

alla soluzione di problemi del Paese,<br />

significa credib<strong>il</strong>ità. Non è un futuro per<br />

tutti quelli che esistono oggi, noi – conclude<br />

Collina – cercheremo di restare».<br />

Sono trascorsi cento anni da quegli<br />

argini costruiti da braccianti, carriole e<br />

bad<strong>il</strong>i. Certo, l’eco dello scalpiccìo, un<br />

tempo incessante, degli animali che trainavano<br />

<strong>il</strong> biroccio si è fermato molto tempo<br />

fa, lo immagini risuonare in alcune<br />

poesie di Pascoli o sul ponte della stazione<br />

ferroviaria di una Bologna degli anni<br />

Quaranta. Pure, guardando le foto d’epoca<br />

appese nelle bella sede in vetro strutturale<br />

e zinco-titanio del CCC a Bologna, la<br />

certezza di un futuro che ricomincia ogni<br />

mattina parla da sola e parla una lingua<br />

molto chiara. Quella di gente piccola e<br />

s<strong>il</strong>enziosa ma brava gente, gente che oggi<br />

come allora ce la mette tutta.<br />

Caterina Giojelli

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