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LETTERE
AL DIRETTORE
Il “grazie Antonio”
di Mimmo, tessera n. 2
di comunione e libertà
Gentilissimo direttore, ho passato un periodo di detenzione
con Antonio Simone nella stessa cella… se
così si può chiamare. Vi scrivo per esprimere un mio
pensiero: una persona va giudicata quando la si conosce e
la si frequenta, io l’ho conosciuto e frequentato e posso solo
ringraziarlo per avermi fatto capire, o meglio per avermi
indirizzato sulla strada della fede e della preghiera, la fede e
la preghiera per nostro SIGNORE. Tieni duro Antonio, spe-
ro che tu torni subito dai tuoi cari, con tanta stima e affetto.
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62 | 8 agosto 2012 | |
Concludo dicendo: “Che culo ho avuto
ad incontrare Antonio Simone”.
COMUNIONE E LIBERTÀ
(Mimmo)
La prego di accettare la mia richiesta
di iscrizione. Sarei la tessera
n. 3, vero?
2
Le lettere di Antonio Simone stanno
diventando brani di Vangelo, parabole
di vita. Ciò che non è vissuto nella carne
si cancella. Quello che sta accadendo
(oggi come allora) non si può levare
con la cancellina. Caro Luigi, ho conosciuto
Simone ai tempi di Radio Supermilano.
Lui conduceva il contenitore
“Le intenzioni della Balena Bianca”.
Qualcosa gliela devo visto che ho capito
di radio (sono direttore della radio
diocesana di Nuoro, Radio Barbagia)
grazie anche ai suoi insegnamenti.
In Barbagia siamo abituati alla carcerazione
preventiva che non fa notizia.
Solo Lui sa e rimedia alle amicizie improvvise
tra Pilato ed Erode, tra i fi-
IL WATERPOLO INSEGNA
Non basta essere tecnicamente
imbattibili per dettare legge
Lo so, voi volete sapere se la Juventus prende il famoso
top player o se il Milan riesce a rimpiazzare
Ibrahimovic. Beh, compagni e amici, io sono
angustiato per le sorti del Recco. Parlo di waterpolo.
Vi racconto la storia perché è esemplare. C’è un signore
molto ricco (ma potrebbe essere molto intelligente
o molto ben ammanigliato) che si è comprato la squa-
gli di Giacobbe e i mercanti di Madian.
Grazie per quello che state facendo.
don Francesco Mariani Nuoro
Grazie, caro don e direttore, e ricorda?,
con Simone si faceva anche un
programma a Supermilano che andava
dalla mezza (notte) in poi, si
intitolava “Forse non lo sai ma pure
questo è amore” e da allora è andata
così. Forza Barbagia!
2
Leggo su Repubblica del 23 luglio: «Il
Comune di Lecco ha stabilito che il canile
municipale – gestito da dieci anni
dalla Brambilla attraverso la sua Leida
(Lega italiana per la difesa degli
animali; prima si chiamava Lida) – non
potrà più accogliere gli oltre 150 cani
che sono ospitati: troppo vecchio,
troppo angusto e insicuro, insomma,
non a norma con la legge della Regione
Lombardia. La lettera, inviata alla
stessa Leida e ad altre associazioni
animaliste, alle quali si chiede aiuto,
è firmata dall’assessore alle Attività
produttive Armando Volontè. “La
struttura del canile – scrive il Comune
– è molto vecchia e non risponde più
ai requisiti di legge”». Ha proprio ragione
il nostro amico Antonio Simone:
per sperare in un trattamento umano
meglio porci o cani.
Francesco Manzo via internet
Per la cronaca (ma solo per quella) la
Brambilla ha smentito e querelato.
2
Nel leggere Tempi numero 29 mi accorgo
con piacevole sorpresa che è
presente un articolo su Arezzo, ma ri-
mango sorpreso dallo skyline sul fondo
della pagina, che non è la città
Arezzo, ma Monte San Savino. Piacevolmente
soddisfatto della vostra scelta,
vi saluto da… Monte San Savino.
Luca Biondi
Nessun giornale può vantare lettori
così piacevolmente affezionati da
pizzicarti anche sul refuso paesaggistico.
Grazie della correzione.
2
Innanzitutto grazie per la possibilità
che ci dai pubblicando le lettere
dell’amico Simone dal carcere. A proposito
di iniziative legate alla vita delle
carceri mi è capitato casualmente
di leggere una bella testimonianza da
San Vittore pubblicata sul blog dello
scrittore Alessandro D’Avenia, il quale
segnala la possibilità di regalare libri
di narrativa alla sezione giovani del
carcere stesso. Perché non segnalarlo
a tutti i lettori di Tempi?
Elena Zuccotti via internet
Giusto. Regalate ai giovani detenuti
Faulkner e Green, Flannery
O’Connor e Gogol. Siamo in piena di
gratitudine.
2
Dopo aver atteso un anno (avevate già
segnalato l’uscita del film in America)
e aver letto la recensione su Tempi che
ne indicava l’arrivo nelle sale italiane (3
in tutta la Lombardia!) mi sono commossa
alla visione di The Way Back e
ho avuto il desiderio di leggere subito
il testo dal quale risulta essere ispirata
la sceneggiatura. Questo ha portato
però a rilevare discrepanze che
di Fred Perri
dra di pallanuoto più titolata d’Italia e, ingaggiando
i migliori giocatori d’Europa, l’ha resa ancora più titolata.
Poi, non contento, ha acquistato in blocco la
squadra femminile del paese vicino e l’ha portata a
vincere tutto. Nel frattempo, convinto di avere idee e
progetti migliori di tutti gli altri (magari è anche ve-
AP/LaPresse
ro), si è messo in testa di riformare regole e campio- Foto: