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Il laboratorio matematico-scientifico: suggerimenti ed esperienze

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<strong>Il</strong> <strong>laboratorio</strong> in ambito <strong>matematico</strong>-<strong>scientifico</strong><br />

o problemi del dominio <strong>matematico</strong> di riferimento per tale tecnica. Riteniamo che il valore pragmatico<br />

che lo studente può attribuire ad una tecnica dipenda dai mezzi, dai modi e dalle pratiche a cui è<br />

assoggettato il suo sviluppo;<br />

• l’ordine rappresentativo di una tecnica matematica riguarda le forme e i modi che permettono<br />

l’interpretazione degli aspetti strutturali/relazionali che la caratterizzano, interpretazione che è finalizzata<br />

ad una sua giustificazione sul piano razionale (perchè funziona) e a un suo inquadramento su<br />

quello teorico. Riteniamo che il valore epistemico che lo studente può attribuire ad una tecnica dipenda<br />

dalle forme, dai modi e dalle pratiche a cui questa interpretazione è assoggettata.<br />

• l’ordine sociale relativo all’uso della tecnica riguarda le pratiche e i modi sociali d’uso in contesto,<br />

e cioè i compiti che vengono affrontati attraverso essa e modi per esternalizzare, comunicare,<br />

condividere e negoziare idee e significati coinvolti nell’attività con tale tecnica. Da una parte l’ordine<br />

operativo e rappresentativo a cui una tecnica e assoggettata condiziona l’ordine sociale relativo al suo<br />

uso, dall’altra l’ordine sociale contribuisce a determinare i valori pragmatici <strong>ed</strong> epistemici che ad essa<br />

lo studente è in grado di riconoscere<br />

Alla base della costruzione della nozione di LDM c’è l’idea che attraverso lo sfruttamento delle<br />

possibilità di visualizzazione, computazione, dinamicità e interattività rese disponibili dalla tecnologia<br />

sia possibile assoggettare l’uso di una tecnica matematica alle condizioni di un ordine rappresentativo,<br />

operativo e sociale che presenta caratteristiche diverse da quello utilizzato nella pratica didattica<br />

tradizionale.<br />

Ciò al fine di consentire all’insegnante di riconfigurare la conoscenza da insegnare in un oggetto<br />

di investigazione per lo studente, cioè per consentire a quest’ultimo di usare le tecniche matematiche<br />

per investigare la conoscenza da apprendere, attribuendo loro un valore pragmatico <strong>ed</strong> epistemico<br />

adeguato agli scopi di apprendimento prefissati dall’insegnante.<br />

Ruolo della tecnologia nella costruzione del nuovo ordine operativo e rappresentativo del LDM<br />

Per meglio comprendere come la tecnologia possa essere concretamente sfruttata per costruire le<br />

condizioni di un nuovo ordine operativo, rappresentativo e sociale per le finalità prec<strong>ed</strong>entemente<br />

descritte è necessario analizzare più approfonditamente il ruolo dei segni nello sviluppo delle tecniche<br />

matematiche 1 . I segni matematici contribuiscono a strutturare l’ordine operativo e rapprentativo a cui<br />

la tecnica è assoggettata. In questo quadro può essere utile fare riferimento alla distinzione compiuta<br />

da Peirce tra tre generi di segni, cioè simbolo, icona e indice; tale distinzione è stata da lui effettuata in<br />

base alla relazione che ciascuno di essi stabilisce con il suo oggetto di riferimento (Peirce, 2003).<br />

Consideriamo per esempio i simboli matematici. Per Peirce essi sono segni che possono essere<br />

messi in relazione al loro oggetto di riferimento in base a specifiche regole convenzionali.<br />

Un’icona, invece, è un segno la cui forma e struttura riflette la struttura e le proprietà dell’oggetto<br />

di riferimento. È importante osservare che per Peirce esiste un legame molto forte tra simbolo <strong>matematico</strong><br />

e icona. Egli infatti nota che dietro le regole che caratterizzano un simbolo <strong>matematico</strong> c’è<br />

sempre un qualche legame iconico con una qualche proprietà dell’oggetto rappresentato. Per esempio<br />

per Peirce una formula algebrica è un’icona, <strong>ed</strong> è resa tale dalle regole di associazione, commutazione<br />

e distribuzione dei simboli; una caratteristica distintiva dell’icona e infatti che attraverso la sua osservazione<br />

è possibile scoprire verità nuove rispetto al suo oggetto. E ciò è proprio quello che consente una<br />

formula algebrica. Per esempio l’espressione 2x+1 nel dominio dei naturali ha come oggetto il generico<br />

numero dispari e stabilisce con esso uno specifico legame iconico. Essa infatti nella sua struttura segnica<br />

riflette la proprietà dell’oggetto di essere successore di un numero pari. Applicando su di essa regole<br />

associative e distributive dei simboli è possibile trasformare l’espressione in x+(x+1) che mostra nella<br />

sua struttura segnica un’altra verità dell’oggetto, cioè quella di essere somma di due numeri consecutivi.<br />

Oltre ai simboli e alle icone Peirce considera anche gli indici, cioè quel genere di segni in cui il<br />

legame con l’oggetto di riferimento è dovuto al fatto che il segno è determinato in qualche misura<br />

dall’oggetto stesso (per esempio la manica a vento è indice della direzione del vento, nel senso che la<br />

sua direzione è proprio determinata dal suo oggetto di riferimento).<br />

——————<br />

1 In questo lavoro limitiamo la riflessione all’ordine operativo e a quello rappresentativo<br />

Numero 8, ottobre 2007 11

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