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Il laboratorio matematico-scientifico: suggerimenti ed esperienze

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Laboratorio e macchine matematiche<br />

Dalle nostre osservazioni emerge che questa terza fase é piuttosto delicata. Anche se gli allievi non<br />

sono abituati al lavoro di gruppo, accettano, come abbiamo già indicato, solitamente bene tale modalità<br />

nella seconda fase. La richiesta di presentazione di quanto svolto trova invece maggiori resistenze,<br />

riconducibile forse in parte a fattori emotivi. Si riscontrano, in generale, scarse capacità argomentative<br />

e povertà di linguaggio <strong>matematico</strong>.<br />

L’attività con le macchine matematiche può essere svolta non solo come approfondimento ma<br />

anche come introduzione ai concetti matematici presenti nei percorsi proposti. Infatti, la “posta in<br />

gioco” nelle attività di gruppo non è tanto scoprire o indovinare quale curva viene tracciata o quale<br />

trasformazione è realizzata, quanto argomentare e giustificare perchè una particolare macchina matematica<br />

permette di tracciare proprio quella curva o di realizzare proprio quella trasformazione geometrica.<br />

É questa la componente più importante, dal nostro punto di vista: favorire tramite la manipolazione<br />

e l’esplorazione di strumenti fisici la produzione di congetture e di argomentazioni, se non<br />

addirittura di dimostrazioni. Ovviamente, il livello di approfondimento dipende dalla classe e non si<br />

esaurisce nella sessione stessa, nel senso che l’insegnante può disporre di materiale per approfondimenti<br />

in classe.<br />

La presentazione della tre fasi di una sessione di <strong>laboratorio</strong> mostra il coinvolgimento di tre soggetti<br />

(animatore, insegnanti e allievi) con ruoli diversi. Nella prima fase, l’animatore è la voce della<br />

storia e degli strumenti, nella seconda fase gestisce il lavoro dei gruppi, nella terza fase è colui che<br />

guida la presentazione degli allievi e valida le risposte alle sch<strong>ed</strong>e. Allo stesso modo, gli allievi assumono<br />

ruoli diversi: visitatori, manipolatori,... L’insegnante, dal canto suo, gioca un po’ il ruolo di jolly, in<br />

quanto da una parte assiste all’introduzione del tema del percorso come gli allievi, dall’altra segue e<br />

partecipa al lavoro di gruppo senza avere tuttavia la gestione del tempo didattico e delle attività.<br />

Conclusione<br />

<strong>Il</strong> Laboratorio delle Macchine Matematiche è essenzialmente un <strong>laboratorio</strong> di ricerca in didattica<br />

della matematica che ha come obiettivo lo studio dei processi di apprendimento e insegnamento della<br />

matematica e, in particolare, della geometria. La progettazione e l’organizzazione della sessione di<br />

<strong>laboratorio</strong> qui descritta si basa da un lato sull’idea di <strong>laboratorio</strong> di matematica presente in “Matematica<br />

2003”, dall’altra sull’esperienza dei ricercatori in didattica. La sessione di <strong>laboratorio</strong> costituisce,<br />

da questo punto di vista, un dispositivo sperimentale che è oggetto di analisi. Esso è studiato in relazione<br />

ad altri dispositivi che coinvolgono le classi riguardo alla matematica. Come abbiamo precisato,<br />

non è confrontabile né con una visita guidata a una mostra, anche se ne condivide alcuni aspetti<br />

soprattutto nella prima fase, né con una lezione in classe, anche se vi sono punti in comune nella<br />

seconda e terza fase. Caratterizzare meglio il <strong>laboratorio</strong> e quanto in esso avviene contribuirà alla<br />

riflessione sull’apprendimento della matematica al di fuori dell’istituzione scolastica. In quest’ottica<br />

ci interessa da un parte entrare nel dettaglio dei processi degli allievi in atto nella seconda fase e per<br />

legarli poi alla terza (ben consapevoli che si tratta di processi di breve termine), dall’altra puntualizzare<br />

le conoscenze in gioco e quelle costruite nel corso delle varie fasi. Ci interessa inoltre studiare se e<br />

come le sessioni di <strong>laboratorio</strong>, o meglio la modalità di attività che esse propongono, sono successivamente<br />

utilizzate dall’insegnante nella sua pratica didattica. Su questi temi sono stati avviati progetti di<br />

ricerca riguardanti sia gli allievi che gli insegnanti che li accompagnano.<br />

Riferimenti bibliografici<br />

Commissione UMI-CIIM, Matematica 2003 Attività didattiche e prove di verifica per un nuovo curricolo<br />

di Matematica - Ciclo secondario,<br />

http://umi.dm.unibo.it/italiano/Matematica2003/matematica2003.html<br />

Bartolini Bussi M.G., Maschietto M. (2006). Macchine matematiche: dalla storia alla scuola. Collana<br />

Convergenze. Milano: Springer.<br />

Numero 8, ottobre 2007 25

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