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Il laboratorio matematico-scientifico: suggerimenti ed esperienze

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Laboratorio e software didattici<br />

polazione simbolica di espressioni numeriche e letterali mantenendo un riferimento costante alle proprietà<br />

di base delle operazioni.<br />

La Figura 1 riporta l’interfaccia del Micromondo di Manipolazione Aritmetica con l’esempio di<br />

trasformazione dell’espressione numerica 420+168+63 richiesta per la soluzione del problema. La<br />

trasformazione dell’espressione è localizzata nello spazio di lavoro a sinistra dell’interfaccia mentre<br />

nella parte destra della finestra è localizzata la lista dei comandi disponibili per realizzare la trasformazione.<br />

Tali comandi incorporano sia proprietà delle operazioni di addizione e moltiplicazione che<br />

regole di calcolo. Per la soluzione del compito preso in esame sono stati utilizzati tre comandi: il<br />

comando che fattorizza un numero naturale , il comando che incorpora la proprietà<br />

commutativa della moltiplicazione e il comando che incorpora la proprietà<br />

distributiva della moltiplicazione rispetto all’addizione<br />

Figura 1: Interfaccia del Micromondo di Manipolazione Aritmetica di ARI-LAB 2<br />

I comandi dell’interfaccia e la soluzione riportata mostrano che l’ordine operativo e rappresentativo<br />

che caratterizza il manipolatore simbolico è l’ordine logico-simbolico dell’algebra. Notiamo però<br />

che attraverso lo sfruttamento delle potenzialità di visualizzazione, interattività, computazione questo<br />

ordine logico-simbolico si arricchisce di nuove possibilità operative e rappresentative che permettono:<br />

• allo studente di esplorare le conoscenze di manipolazione simbolica sfruttando la propria esperienza<br />

cinestetica, percettiva e spaziale<br />

• all’insegnante di introdurre concetti matematici astratti collegandoli strettamente agli aspetti<br />

fenomenologici che emergono a livello di interfaccia nell’interattività tra studente e micromondo.<br />

A sostegno di queste affermazioni notiamo che i comandi possono essere applicati dopo che l’utente<br />

ha selezionato la parte di espressione che intende trasformare. La selezione dell’espressione o di una sua<br />

parte si realizza attraverso il mouse <strong>ed</strong> è sotto il controllo del sistema che fornisce due tipi di fe<strong>ed</strong>back.<br />

<strong>Il</strong> primo fe<strong>ed</strong>back è connesso all’esplorazione della struttura gerarchica dell’espressione. Questa<br />

esplorazione è resa possibile dal fatto che quando il puntatore del mouse è posizionato sopra un operatore,<br />

una parentesi o un elemento numerico dell’espressione il sistema dinamicamente fornisce una<br />

visualizzazione grafica della parte significante dell’espressione corrispondente a ciò che il mouse<br />

punta in quel momento. Muovendo il mouse su operatori e parentesi dell’espressione si evidenzia<br />

dinamicamente la struttura gerarchica dell’espressione.<br />

<strong>Il</strong> secondo fe<strong>ed</strong>back riguarda l’esplorazione del campo di applicazione dei comandi e dell’effetto<br />

che la loro applicazione produce. Selezionata una parte di espressione solo i comandi dell’interfaccia<br />

che possono essere applicati su di essa vengono resi attivi e messi in evidenza nell’interfaccia (sfondo<br />

rosso, v<strong>ed</strong>i Figura 1). L’applicazione di un comando produce la visualizzazione sullo schermo della<br />

trasformazione simbolica ad esso associata. La visualizzazione tiene traccia sia della regola applicata sia<br />

della parte dell’espressione su cui tali regole vengono applicate (v<strong>ed</strong>i la trasformazione in Figura1).<br />

Numero 8, ottobre 2007 41

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