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altre storie (americane)<br />
a una brillante intuizione di George<br />
senior e alla prima guerra del Golfo.<br />
DRAMMI PUBBLICI E PRIVATI<br />
Di Nixon abbiamo saputo tutta (?) la verità,<br />
di Bush è molto probabile che non la<br />
conosceremo mai a fondo. Perché<br />
dovremmo? Nel film di Howard, Nixon<br />
dice a un certo punto: “Un atto commesso<br />
dal presidente è sempre lecito”, tutto qui.<br />
Mentre Stone raccontava l’uomo e il<br />
politico fino alle dimissioni del ’74,<br />
Howard si concentra sullo scandalo. Sul<br />
faccia a faccia con il conduttore televisivo<br />
David Frost (interpretato da Michael<br />
Sheen, il Tony Blair di The Queen),<br />
diventato famoso quando Nixon<br />
(bravissimo Frank Langella) confessa in<br />
diretta il suo coinvolgimento nel<br />
Watergate. Howard, che firma uno dei<br />
suoi lavori migliori, con un bel cast (c’è<br />
anche Kevin Bacon) e una regia<br />
essenziale e rigorosa, per Frost/Nixon si è<br />
ispirato alla pièce teatrale di Peter<br />
Morgan, che a sua volta ha analizzato con<br />
accuratezza materiali e background. Era<br />
l’estate del ’77 e le interviste di Frost<br />
furono uno dei più grandi successi della<br />
storia della tv americana: oltre 45 milioni<br />
di spettatori rimasero incollati allo<br />
schermo per assistere al programma che<br />
andò in onda in 4 serate. Il loro confronto,<br />
che avrebbe cambiato per sempre l’uso<br />
della tv nel giornalismo e nella politica,<br />
rivista del cinematografo<br />
22 fondazione ente dello spettacolo novembre 2008<br />
rappresentò un ulteriore smacco per l’ex<br />
presidente, sconfitto nel ’60 da Kennedy<br />
con un vantaggio risicato, determinato dal<br />
duello televisivo precedente le elezioni.<br />
Ma se Nixon ammise (involontariamente) i<br />
suoi peccati, Bush, ci ricorda Stone, a<br />
domanda ha risposto: “Beh, ogni tanto<br />
Mentre Stone raccontava Nixon pubblico<br />
e privato, Howard si concentra sullo<br />
scandalo Watergate<br />
Josh Brolin è il<br />
presidente Bush di<br />
Stone. Sotto Frank<br />
Langella in Frost/Nixon<br />
uso le parole in modo sbagliato”.<br />
VERITA’ IN PRESA DIRETTA<br />
Che rilevanza può avere un film su Bush<br />
nel momento in cui il mandato è alla fine e<br />
non sarà più rieletto? Per non<br />
dimenticare, spiega Stone, perché i danni<br />
collaterali dureranno a lungo. Al popolo<br />
Usa Barack Obama ha detto: “Bush ha<br />
scavato una fossa profonda da cui sarà<br />
difficile uscire”, commentando il<br />
provvedimento salvabanche, così radicale<br />
che per ravvisare qualcosa di simile<br />
bisogna tornare alla Grande Depressione<br />
del ‘32. Intanto Paul Krugman elenca (la<br />
Repubblica 15 ottobre 2008) altri pericoli,<br />
quelli che correrà Obama se dovesse<br />
vincere le elezioni, in sintesi: una<br />
significativa percentuale degli americani,<br />
che ha forti influenza politiche ed<br />
economiche, non considera legittimo un<br />
governo in mano ai liberal e non starà a<br />
guardare. W Bush di Stone allora, ritratto<br />
di un personaggio “comico” (straordinaria<br />
la somiglianza di Josh Brolin con il<br />
presidente) che ha cambiato il mondo,<br />
fallito prima dei 40 e diventato uomo di<br />
successo al di là di ogni (sua) più rosea<br />
aspettativa. Il vero nesso ce lo svela il<br />
cinema: mentre la televisione stringe su<br />
Langella/Nixon il pensiero corre all’altro<br />
presidente, immortalato nel documentario<br />
di Michael Moore, Fahrenheit 9/11, con la<br />
stessa, identica, espressione attonita e<br />
tremante. La verità in presa diretta. ✪