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ifilmdelmese<br />
Palermo<br />
Shooting<br />
Regia<br />
Con<br />
Genere<br />
Distr.<br />
Durata<br />
Wim Wenders<br />
Andreas Frege, Dennis Hopper<br />
Drammatico, Colore<br />
BIM<br />
124’<br />
NON SI SA BENE se quel “shooting”<br />
del titolo sia riferito effettivamente ai<br />
fotogrammi di pellicola girati da Wim<br />
Wenders o da qualcuno che vorrebbe<br />
realmente tirare qualche schioppettata<br />
al regista tedesco. La crisi di Wenders è<br />
concitata e non c’è autorialità che<br />
tenga.<br />
Nel raccontare il sottile spaesamento<br />
esistenziale del fotografo tedesco Finn,<br />
finito con pecore e banchetti d’agrumi<br />
tra i vicoli di Palermo a scontare (per<br />
davvero o per finta) il suo viaggio<br />
purificatore dell’anima, Wenders<br />
adopera il peggior menage tra<br />
cartolinesco ed intellettualismo<br />
spicciolo che non è più per lui, e da<br />
tempo, una teorizzazione concettuale di<br />
un cinema personale (Philip Garrel,<br />
anche lui come Wenders in concorso<br />
all’ultimo festival di Cannes). Per alcuni<br />
rivista del cinematografo<br />
66 fondazione ente dello spettacolo novembre 2008<br />
Il nuovo Wenders: spaesamento, dialoghi<br />
impossibili e camera svolazzante<br />
si chiama manierismo, per altri<br />
semplice impossibilità a rinnovare il<br />
proprio sguardo pur mantenendone le<br />
proprie peculiarità.<br />
Il primo passo falsissimo si tocca<br />
nell’illustrare una Palermo da<br />
cartolina, appunto, dove vengono<br />
ritratti, a turno, due teatranti in una<br />
sala diroccata; un violoncellista;<br />
qualche effetto di miseria per le strade<br />
Nel cast anche la Mezzogiorno<br />
anteprima DELUDENTE<br />
della città. Oltre alle cupole<br />
arabeggianti che fanno tanto influsso<br />
mediterraneo. Successivamente<br />
l’incontro amoroso deve avvenire con<br />
una restauratrice di affreschi (una<br />
catatonica Giovanna Mezzogiorno) e la<br />
simbolizzazione di questo alone<br />
malvagio che far star male Finn diventa<br />
un belzebù in carne ed ossa (e<br />
dissolvenza) dalle sembianze di Dennis<br />
Hopper.<br />
Qui la vetta del ridicolo viene<br />
letteralmente invasa da dialoghi<br />
impossibili, svolazzi della macchina da<br />
presa fini a se stessi e da una<br />
disarmante invenzione di computer<br />
grafica che rende gli oggetti attorno a<br />
Finn infinitamente più piccoli di lui.<br />
Siamo costernati, ma dentro a Palermo<br />
Shooting non c’è davvero nulla di<br />
rammentabile. A parte una colonna<br />
sonora disco-pop da kitsch tedesco che<br />
comprende anche il povero De André.<br />
DAVIDE TURRINI ✪