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Speciale Fiera 2005 - Comune di Lonato del Garda

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68<br />

LA RISCOPERTA DI UN VINO, CELEBRE DUE SECOLI FA<br />

L’azienda agricola<br />

“Spia d’Italia” nasce nel<br />

1960 come azienda zootecnica<br />

con allevavamento<br />

<strong>di</strong> vacche da latte e<br />

produzione <strong>di</strong> vini.<br />

Negli anni Novanta<br />

l’allevamento <strong>del</strong>le vacche<br />

da latte, che nel frattempo<br />

aveva raggiunto<br />

ottimi livelli, viene abbandonato<br />

per scarsa<br />

red<strong>di</strong>tività, a causa dei<br />

problemi generati dalla<br />

Il dott. Andrea Guetta.<br />

questione <strong>del</strong>le quote latte.<br />

A quel punto avviene la trasformazione in azienda<br />

zootecnica per cavalli e, nel contempo, viene ulteriormente<br />

ampliata la cantina.<br />

Il nome <strong>del</strong>l’azienda, posta sulla sommità <strong>di</strong> una<br />

collina, deriva dai fatti d’arme che si svolsero in<br />

questa zona <strong>di</strong> confine tra la Lombar<strong>di</strong>a ed il Veneto:<br />

ricor<strong>di</strong>amo l’importante battaglia <strong>del</strong> 1796 <strong>di</strong><br />

Napoleone Bonaparte contro gli Austriaci.<br />

Ma, soprattutto, questa località ospitò il quartier<br />

generale <strong>del</strong>l’esercito piemontese durante la battaglia<br />

<strong>di</strong> San Martino e Solferino.<br />

“Proprio qui, dall’alto <strong>del</strong>la torre <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio – ci ha<br />

raccontato il dottor Andrea Guetta – era facile ‘spiare’<br />

l’andamento <strong>del</strong>la battaglia e i movimenti dei nemici. Per<br />

questo motivo il nome, sui libri <strong>di</strong> storia e sulle carte geografiche,<br />

<strong>di</strong>ventò ‘Spia d’Italia’, inteso come punto <strong>di</strong> vedetta<br />

durante la battaglia”.<br />

Attualmente l’azienda si occupa <strong>di</strong> due settori<br />

specifici: il settore dei cavalli e il settore vitivinicolo.<br />

Il primo consta <strong>di</strong> un circolo ippico affiliato alla<br />

Le Forbici<br />

creazioni con il verde<br />

Progettazione ogettazione - Creazione C eazione - Manutenzione Manutenzione<br />

Giar<br />

<strong>di</strong>ni, Terrazz errazze e - Viv ivaio aio Piante Piante<br />

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47 ª FIERA DI LONATO ’05<br />

<strong>di</strong> GIANNI FOLLI<br />

Federazione italiana degli sport equestri. Il secondo<br />

opera su 15 ettari <strong>di</strong> vigneto e produce vini <strong>di</strong> qualità,<br />

legati alla tra<strong>di</strong>zione <strong>del</strong>la nostra zona.<br />

Tra i principali vini a denominazione <strong>di</strong> origine<br />

controllata, prodotti dall’azienda Spia d’Italia, figurano:<br />

lo spumante Spia d’Italia Brut, il San Martino<br />

<strong>del</strong>la Battaglia, il Bianco <strong>del</strong>l’Erta, il <strong>Garda</strong> Chardonnay<br />

Carato, il <strong>Garda</strong> Classico, il Groppello e il<br />

<strong>Garda</strong> Classico Rosso Superiore.<br />

Oltre a questi c’è un vino, davvero unico, che<br />

merita un capitolo a sé: Il San Martino <strong>del</strong>la Battaglia<br />

Vlqprd (vino liquoroso <strong>di</strong> qualità prodotto in<br />

regione determinata) Dessert. Si tratta <strong>di</strong> un vino<br />

bianco liquoroso, molto conosciuto nei primi anni<br />

<strong>del</strong>l’Ottocento, <strong>di</strong> cui se n’era persa la traccia.<br />

In un libro francese <strong>del</strong> 1822 dal titolo “Topographie<br />

de tous les vignobles connus” un certo Julien<br />

(un… Veronelli <strong>del</strong>l’epoca), parlava <strong>di</strong> questo “vin<br />

de liqueur” testualmente in questi termini: “A <strong>Lonato</strong><br />

– 5 leghe a est <strong>di</strong> Brescia – si prepara un vino liquoroso<br />

celebre in Italia: ha il colore <strong>del</strong>l’oro, dolce senza essere<br />

acre nè vuoto, grande finezza ed un profumo molto soave.<br />

Il vino, che si paragona al Tocai ungherese e che si <strong>di</strong>ce essere<br />

superiore al vino <strong>di</strong> Cipro, è la ricchezza dei vigneti<br />

<strong>del</strong>la bassa Riviera <strong>del</strong> <strong>Garda</strong>”.<br />

Ebbene, Andrea Guetta, dopo una serie <strong>di</strong> appassionate<br />

ricerche, è riuscito a riportarlo in vita ed a rimetterlo<br />

in produzione.<br />

“Alcune persone molto anziane – ci ha detto Guetta<br />

– mi parlavano, nei primi anni Sessanta, quando ero ancora<br />

ragazzino, <strong>di</strong> questo vino dolce che ricordavano venisse<br />

prodotto, durante la loro infanzia, dai loro nonni.<br />

Ma <strong>di</strong> questo vino si era perduto ogni in<strong>di</strong>zio. Tali testimonianze<br />

destarono in me una grande curiosità ed iniziai<br />

ad impegnarmi nella ricerca <strong>di</strong> fonti atten<strong>di</strong>bili, in grado<br />

<strong>di</strong> svelarmi qualche notizia in più che mi aiutasse a ricostruire<br />

questo vino <strong>di</strong>menticato. Agli inizi degli anni Ottanta<br />

cominciai ad esaminare varie modalità <strong>di</strong> produzione<br />

per riprodurre quel vino da dessert, partendo dalle uve<br />

sovramaturate <strong>di</strong> Tocai San Martino <strong>del</strong>la Battaglia doc,<br />

raccolte con vendemmia tar<strong>di</strong>va. Il mio impegno trovò un<br />

prezioso alleato in un grande personaggio che, allora, era<br />

<strong>di</strong>rettore <strong>del</strong>l’Ispettorato agrario <strong>di</strong> Brescia: il professor<br />

Ottorino Milesi, che aveva una funzione molto importante<br />

nella gestione <strong>del</strong>l’agricoltura bresciana <strong>di</strong> quegli<br />

anni. Quando seppe che ero alla ricerca <strong>di</strong> quel vino dolce,<br />

mi mandò una fotocopia <strong>del</strong> libro ‘Topographie de tous<br />

les vignobles connus’ che aveva trovato nella biblioteca<br />

personale <strong>del</strong> conte Lechi. E proprio grazie alla scoperta<br />

<strong>di</strong> Milesi, questo vino ottenne la denominazione <strong>di</strong> origine<br />

controllata perché riuscii a <strong>di</strong>mostrare la sua ‘stori-

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