Untitled - Ministero degli Affari Esteri
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di questo processo, predisponendo il lento,<br />
ordinato e consapevole tracciare segni che<br />
Marina decanta le bellissime e luminose<br />
immagini, vere e proprie scritture, nate<br />
dal contraddittorio del bianco e del nero.<br />
Dal suo insistere sul segno, computarlo,<br />
piegarlo, direzionarlo lungo il disegno della<br />
lastra, emergono infatti quegli effetti di luce,<br />
onde fluttuanti che smuovono la superficie,<br />
individuano spazi, gassosità, atmosfere.<br />
Sollecitazioni che corrispondono a gesti<br />
pressanti, frequenti, diradati.<br />
Da questo confronto silenzioso, muovendo<br />
tra queste tracce, l’artista lascia emergere<br />
le proprie immagini, li scopre dal profondo<br />
della coscienza, nel doppio del gioco che<br />
costringe l’ombra a diventare luce, flusso<br />
che trascina sulla carta memorie, esperienze,<br />
emozioni. Insistere sul segno o meglio sul<br />
tratto tessito per via delle rotelle e delle<br />
modificazioni che queste permettono sotto<br />
la pressione e la direzione del gesto sulla<br />
lastra è quanto appartiene all’operato di<br />
Luce Delhove. Direttamente l’artista muove<br />
sulla superficie per addizioni e sottrazioni:<br />
incrocia, addensa, alleggerisce, cancella,<br />
trasporta. Dialoga cioè con lastra, con la<br />
sostanza della materia alla ricerca di quella<br />
impalpabile sostanza che è luce.<br />
È questa infatti a determinare l’intero senso<br />
delle sue composizioni : luce radente, luce<br />
abbagliante, luce stridente, essa muove<br />
sulle cose, le anima per effetti ombreggiati<br />
e gradienti tonali che costruiscono, esaltano,<br />
affermano e negano. Sono le forme<br />
che Luce ricostruisce al suo sguardo<br />
indagatore, porzioni di mondo riconsegnate<br />
al «visibile mediante i segni – annotava<br />
Merleau- Ponty – tracciati dalla mano».<br />
Visioni le sue o, meglio, ultime note<br />
di viaggio di questo cammino, tra i segni,<br />
i tempi, il registro mentale e quello pratico,<br />
in sostanza tra le sollecitazioni<br />
di quell’enigmatico processo creativo che<br />
presiede al mestiere di incisore.<br />
«Incidere – continua a ricordarci Peter<br />
(Willburger) – è un atto d’amore e un atto<br />
di creazione».<br />
portions of the world made “visible through<br />
the signs – wrote Merleau-Ponty – drawn<br />
by hand”. His are visions, or rather, the last<br />
report of this journey, through the signs,<br />
the times, the mental and practical record,<br />
in substance, through the stimuli of that<br />
enigmatic creative process that governs the<br />
profession of etcher.<br />
“Etching – as Peter (Willburger) continues<br />
to remind us – is an act of love and an act<br />
of creation”.