Qui - Porphyra
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il virgulto 7 dei Ducas serenissimo,<br />
non potrei riferire a parole!<br />
Ma ancora mi opprimeva il male funesto 70<br />
come un cinghiale dal bosco, come un cucciolo di leonessa;<br />
digrignò i denti, aprì la bocca:<br />
si slanciò a inghiottirmi con brutale ferocia,<br />
disseccò la scorza del mio corpo,<br />
annerì la polvere di cui son fatto, 8 75<br />
spalancò il flusso dei miei visceri.<br />
O corpo sciagurato, o mia essenza terrena!<br />
E se Tu, Padre Giardiniere 9 del genere umano,<br />
non avessi fatto piovere refrigerio di fresca rugiada,<br />
io, abbattuto, soffocato, dissolto, 80<br />
sarei stato incenerito, ridotto a nulla.<br />
Ma intanto sono sfuggito come un cervo dai lacci,<br />
giungendo a rifugi di libertà.<br />
E adesso vivo nella celebrata Cipro<br />
dalla terra fertile, dal suolo fruttifero; 85<br />
per alcuni è come il cipero, ma per me è come il cipro 10 .<br />
Poiché, cos’è il misero splendore delle stelle<br />
davanti ai raggi del sole che tutto nutre?<br />
O cos’è davanti a Costantinopoli<br />
Cipro intera, con tutto ciò ch'è in essa? 90<br />
O fatiche, o insegnamenti, o libri dei sapienti<br />
con cui mi riempii, stolto, dalla fanciullezza.<br />
O tormenti che inflissi al corpo, o lunghe notti<br />
spese insonne tra i libri<br />
senza piegare le palpebre al sonno 95<br />
nella mia stanza, come un passero solitario 11<br />
o, per meglio dire, come un gufo nel buio.<br />
Vivo in una terra in cui v’è penuria di lettere:<br />
mi siedo senza far nulla, la bocca legata,<br />
inattivo, immoto come una sentinella, 100<br />
retore senza lingua e libertà di parola,<br />
retore senza voce e fuori allenamento.<br />
Come un giardino senz’acqua<br />
che inaridisce per la siccità,<br />
che appassisce per mancanza di pioggia 105<br />
e cadono le foglie dello splendore arboreo;<br />
così soffrivo io: distrutto,<br />
avevo perso la bellezza di cui godevo.<br />
Portandomi passivamente, mi cibavo di speranze<br />
o aspettavo il muoversi delle acque, 110<br />
come un tempo il paralitico per la sua salute 12 .<br />
7 Κλάδος: lett. “ramo”.<br />
8 Cfr. nota 43 a I, 224.<br />
9 Cfr. MIGNE J.P. (ed.), PG, Gregorio di Nissa, In baptismo Christi, 46.596.A.<br />
10 La pianta in questione non sembra essere il cipero, pianta simile al papiro bensì, più modestamente, il giunco: cfr.<br />
Iliade, XXI, 351 e Odissea, IV, 603. Come a dire: per molti è la splendida Cipro, ma per me è ben di peggio!<br />
11 Cfr. Salmi 102 (101), 8: «Veglio e gemo come un uccello solitario sopra un tetto».<br />
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