0688 LG Archimede_IV Bozza - Ospedale Niguarda Cà Granda
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Capitolo 3 • Approccio e valutazione del paziente<br />
3.3 Valutazione della sede e dell’entità dell’emorragia digestiva<br />
Durante la valutazione clinica del bambino che è giunto in Pronto Soccorso con un sospetto di emorragia<br />
digestiva, dopo l’eventuale stabilizzazione clinica, si impone di valutare la sede e l’entità del sanguinamento<br />
con un’accurata anamnesi ed esame clinico generale.<br />
L’anamnesi raccolta con i genitori dovrebbe consentire di giungere ad una diagnosi etiologica per la<br />
presenza di condizioni o patologie concomitanti (20,21) e di comprendere la severità e la durata del<br />
sanguinamento (Tabella 9).<br />
Di fronte ad un bambino con un sospetto di emorragia digestiva, è obbligatorio escludere che si tratti<br />
di un falso sanguinamento (pseudomemorragia), in quanto alcuni alimenti o farmaci possono mimare<br />
un emorragia digestiva (per es. spinaci, carbone, liquirizia, ferro, ampicillina), oppure che la sua origine<br />
sia extradigestiva (per es. epistassi, ragadi del capezzolo).<br />
3.4 Esame clinico<br />
Prima valutazione anamnestica<br />
1. Si tratta di sangue?<br />
2. Il sangue proviene dal tratto G.I.?<br />
3. Quanto sangue ha perso?<br />
4. Esistono condizioni predisponenti?<br />
Dal punto di vista strettamente clinico, se la storia clinica non evidenzia emissione di sangue dalla<br />
bocca (ematemesi) o dall’ano (ematochezia, enterorragia e melena), può essere necessario il posizionamento<br />
di un sondino naso-gastrico per verificare la presenza di sangue nello stomaco, mentre<br />
l’esplorazione digitale a livello rettale può essere utile per verificare se è presente sangue e quale è il<br />
suo aspetto (22).<br />
TAB.9<br />
23