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0688 LG Archimede_IV Bozza - Ospedale Niguarda Cà Granda

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26<br />

4.2 Tecnica iniettiva<br />

E’ la più semplice ed economica, ma di elevata efficacia terapeutica, paragonabile nella maggior parte<br />

dei casi alle tecniche più complesse.<br />

L’adrenalina diluita è indubbiamente la sostanza più diffusamente impiegata e quindi di primo impiego<br />

nel trattamento della maggior parte delle emorragie non varicose. L’azione di tamponamento meccanico<br />

del ponfo, associata alla vasocostrizione favorisce in genere una sensibile riduzione della portata<br />

emorragica, se non l’arresto totale del flusso. Ciò consente di poter dominare il focolaio emorragico,<br />

favorendo eventualmente l’impiego in successione di altre tecniche (termiche, meccaniche). L’uso<br />

dell’adrenalina diluita è quindi<br />

raccomandabile quale presidio<br />

terapeutico di primo intervento<br />

(grado B), anche per la scarsità di<br />

effetti collaterali.<br />

Nel bambino i volumi devono<br />

comunque essere proporzionalmente<br />

ridotti rispetto all’adulto, in<br />

considerazione della particolare<br />

delicatezza delle pareti e della<br />

mucosa.<br />

Il polidocanolo non è corredato da<br />

specifica letteratura in ambito<br />

pediatrico. Viene descritto, nell’adulto,<br />

il rischio di necrosi ischemica<br />

di aree anche vaste di parete<br />

gastrica per trombosi di arteriole<br />

terminali. Esperienze aneddotiche<br />

effettuate da alcuni componenti<br />

del Panel sono risultate positive.<br />

L’alcool assoluto è efficace e meno<br />

gravato da effetti collaterali: le<br />

segnalazioni in pediatria sono tuttavia<br />

aneddotiche (39).<br />

Sulle altre sostanze iniettabili non<br />

esistono dati significativi.<br />

Consensus statement S.G. in età pediatrica<br />

Le sostanze iniettabili per via perendoscopica sono qui di seguito elencate:<br />

• adrenalina diluita (in fisiologica)<br />

• polidocanolo diluito a 0,5% / 1%<br />

• cianoacrilato (glubran)<br />

• alcool assoluto<br />

• colla di fibrina (tissucol)<br />

Tecnica iniettiva con adrenalina<br />

• Diluizione (in fisiologica): 1/10.000<br />

(anche 1/20.000 se si prevedono volumi<br />

maggiori).<br />

• Mantenere il catetere-ago con direzione<br />

obliqua rispetto alla parete, onde evitare<br />

iniezioni troppo profonde o extraparietali.<br />

• Iniziare la sequenza dei ponfi sul versante<br />

distale della lesione: ciò produce nel sollevamento<br />

una inclinazione della lesione<br />

stessa verso l’endoscopio, facilitando le<br />

iniezioni successive.<br />

• Evitare una eccessiva insufflazione con<br />

sovradistensione dei visceri: ciò determina<br />

stiramento ed assottigliamento della parete<br />

ed aumenta il rischio di inoculazione<br />

scorretta.<br />

• Il rischio di effetti collaterali è molto contenuto<br />

e pertanto non deve costituire una<br />

limitazione: fa tuttavia eccezione l’area<br />

cardiale, ove può verificarsi drenaggio<br />

venoso del farmaco nel circolo sistemico<br />

per via azigos.

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