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0688 LG Archimede_IV Bozza - Ospedale Niguarda Cà Granda

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Capitolo 5 • Timing e ruolo dell’endoscopia<br />

5.2 Timing<br />

Preliminarmente all’esame endoscopico, il posizionamento di un sondino naso-gastrico ed il conseguente<br />

lavaggio gastrico può indicare un sanguinamento attivo (sangue rosso vivo) o il suo arresto<br />

(materiale caffeano).<br />

L’assenza di sangue dal liquido di lavaggio non può escludere comunque un sanguinamento dal tratto<br />

digestivo superiore, né la sua presenza può essere significativa della sede (cavo orale, esofago, stomaco<br />

e duodeno). Il lavaggio gastrico può essere utile per ridurre il volume di sangue dallo stomaco, ma<br />

non può “arrestare” il sanguinamento.<br />

Dovrà essere utilizzata una normale soluzione salina a temperatura ambiente e non acqua “ghiacciata”<br />

per evitare, particolarmente nei paziente di più piccola età, un’ipotermia centrale (62).<br />

Scopi fondamentali dell’endoscopia nel paziente emorragico sono:<br />

• Diagnosi della sede e della causa del sanguinamento<br />

• Studio della lesione e stratificazione del rischio (di risanguinamento)<br />

• Indicazione del trattamento più opportuno (medico, endoscopico, radiologico, chirurgico).<br />

Tuttavia, rispetto all’adulto l’esecuzione dell’esame endoscopico, nel paziente pediatrico è spesso procrastinabile<br />

o addirittura, in alcuni casi, può essere evitato.<br />

Nei pazienti in condizioni di stabilità emodinamica, in cui non vi siano segni di emorragia in atto e<br />

senza anemia ed in quelli in cui l’anamnesi faccia pensare ad un’emorragia di tipo autolimitante (ad<br />

esempio una lesione di Mallory-Weiss o gastropatia da prolasso dopo episodi ripetuti di vomito forzato)<br />

l’esame endoscopico non è necessario o è effettuabile in elezione (63).<br />

Una diagnosi endoscopica è sempre indicata nei pazienti che presentano:<br />

• Un sanguinamento attivo, documentato dal lavaggio naso-gastrico<br />

• Evidenza di un’emorragia grave che determini instabilità emodinamica che richieda tecniche<br />

rianimatorie e somministrazione di liquidi o un livello di emoglobina inferiore a 3 gr/dl<br />

rispetto a quella basale calcolata nella media per l’età<br />

• Coagulopatie<br />

• Anamnesi positiva per pregressi episodi di emorragia digestiva la cui causa non sia stata<br />

diagnosticata o di sanguinamento occulto o di anemia sideropenica.<br />

L’esame endoscopico deve essere eseguito quanto più precocemente possibile e preferibilmente entro<br />

le 12-24 ore dall’esordio dell’evento (64-67) Nell’adulto è stato dimostrato che un’attesa più prolungata<br />

si correla con un peggioramento dell’outcome (tasso più elevato di risanguinamenti e di laparotomie)<br />

(9); come anche si osserva un incremento significativo delle necessità trasfusionali, della durata<br />

della degenza e dei costi del trattamento (68).<br />

L’endoscopia invece andrà eseguita in emergenza, dopo aver ristabilito i parametri vitali ed iniziate le<br />

manovre rianimatorie, nei pazienti con instabilità emodinamica, shock ipovolemico, sangue rosso vivo<br />

nel sondino nasogastrico, sospetto di emorragia da varici esofagee.<br />

5.3 Ruolo dell’endoscopia<br />

Personale<br />

Differentemente dall’endoscopia in elezione, l’esplorazione digestiva in caso di sanguinamento può<br />

rivelarsi a volte molto complessa. La visione endoscopica può essere limitata e la presenza di sangue<br />

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