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0688 LG Archimede_IV Bozza - Ospedale Niguarda Cà Granda

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Capitolo 5 • Timing e ruolo dell’endoscopia<br />

Se non viene trovata alcuna lesione in questi distretti bisognerà, allora, rivolgere l’attenzione alla porzione<br />

superiore dello stomaco.<br />

Se il materiale ematico non è eccessivo, allora è sufficiente una buona distensione del lume gastrico<br />

per ottenere una discreta visione della regione cardio-fundica.<br />

Qualora, invece, l’abbondante presenza dei coaguli andrà a costituire un ostacolo all’esplorazione del<br />

fondo e alla parte alta del corpo è preferibile disporre il paziente in decubito laterale destro. Tale posizione<br />

fa sì che i coaguli si stacchino dal fondo e tendano a deporsi verso l’antro.<br />

In assenza di un’emorragia attiva dovranno essere effettuati accurati lavaggi della mucosa gastrica al<br />

fine di rimuovere i coaguli adesi che potrebbero coprire un’eventuale lesione. Le manovre di lavaggio<br />

non differenziano da quelle messe in pratica nel paziente adulto.<br />

Da tenere conto, però, che i lavaggi e le aspirazioni di materiale ematico e liquido, determinano la formazione<br />

di bolle gassose che possono compromettere la visione endoscopica. Questo inconveniente<br />

può essere prontamente eliminato (o prevenuto!) immettendo nel liquido di lavaggio del simeticone<br />

(2ml in una siringa di 50 cc).<br />

Studio endoscopico delle lesioni<br />

E’ importante la conoscenza di tutte le possibili lesioni che possono essere causa di emorragia nel bambino,<br />

solo così infatti è possibile andare alla ricerca di una determinata lesione.<br />

Le malformazioni vascolari sono quelle che, fra tutte le altre lesioni, possono essere maggiormente<br />

misconosciute.<br />

Le angiodisplasie, più frequenti nello stomaco che negli altri distretti intestinali, si presentano endoscopicamente<br />

come lesioni rosso ciliegia brillante, piatte o appena rilevate sulla mucosa, di dimensioni<br />

variabili dalla punta di uno spillo sino a raggiungere i 10 mm.<br />

Possono essere singole o multiple. Le lesioni piccole sono limitate alla mucosa, mentre quelle di maggiori<br />

dimensioni, rilevate od ombelicate, possono estendersi attraverso anastomosi vascolari alla sottomucosa<br />

o all’intero spessore della parete dello stomaco. Una malformazione vascolare che può offrire<br />

particolari difficoltà diagnostiche è lesione di Dieulafoy, o aneurisma cirsoide.<br />

Si tratta di un’arteria dilatata e tortuosa che erode la mucosa e, spesso in assenza di un’ulcerazione evidente,<br />

si apre nel lume con frequenti gravi emorragie (70).<br />

Macroscopicamente si può presentare con una piccola ulcerazione che circonda l’arteriola o come un<br />

piccolo punto sanguinante o anche (raramente) come vaso visibile rilevato sul piano mucoso. Sebbene<br />

si trovi spesso nel tratto prossimale dello stomaco la lesione di Dieulafoy viene anche riferita (71) a<br />

livello del duodeno e del digiuno.<br />

Al di fuori di un sanguinamento attivo è impossibile (a meno che non sia presente un’ulcerazione o un<br />

vaso rilevato) fare diagnosi di Dieulafoy. Per cui quando non viene trovata la causa del sanguinamento<br />

è opportuno ripetere più volte l’esame endoscopico prestando particolare attenzione alla regione<br />

cardio-fundica.<br />

5.4 Caratteristiche delle lesioni macroscopiche<br />

Individuata la zona di sanguinamento, l’endoscopista dovrà concentrare la sua attenzione sulla lesione<br />

responsabile dell’emorragia.<br />

In caso di sanguinamento in atto bisognerà precisarne le caratteristiche (a getto o a flusso, se dai margini<br />

o da un vaso visibile), o nel caso l’emorragia sia già cessata è importante definire l’aspetto della<br />

lesione (eventuale presenza di coagulo, di vaso visibile, di zone di pigmento sul fondo della lesione o<br />

assenza completa di stigmate).<br />

Per una valutazione ottimale l’endoscopista dovrà, modificando l’asse dello strumento o il decubito del<br />

paziente, posizionarsi di fronte alla lesione e, in presenza di sanguinamento, potranno essere utili dei<br />

lavaggi effettuati con delle siringhe collegate al canale operatore.<br />

Se l’ulcera è coperta, parzialmente o completamente, da un coagulo l’endoscopista potrà avere necessità<br />

di rimuoverlo per meglio definire le caratteristiche della lesione e decidere sul trattamento opportuno.<br />

Il metodo più semplice, per rimuovere il coagulo, consiste nel lavaggio della lesione mediante un getto<br />

forzato d’acqua attraverso il canale operatore dell'endoscopio, oppure mediante una cannula.<br />

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