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Luigi Narni Mancinelli Scene del mostro Immaginario ... - ImageShack

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di Sofia Coppola come invece ci sia stata una completa riabilitazione ex-post <strong>del</strong>la regina<br />

mostruosa, diventata nel cinema americano contemporaneo nientedimeno che un'icona pop<br />

scopertamente legata alla figura di Lady Diana, una moderna eroina di una vita spettacolare, una<br />

regina fashion victim che colleziona nel suo palazzo reale una quantità infinita di scarpe e vive<br />

tormentate storie d'amore degne di una soap opera. Specularmente all'immagine <strong>del</strong> re <strong>mostro</strong> che<br />

sovverte dall'alto con le sue efferatezze il vincolo con il popolo, abbiamo, come già è stato detto<br />

rispetto alla letteratura inglese <strong>del</strong>l'ottocento riguardante l'ascesa <strong>del</strong> proletariato, il <strong>mostro</strong> che dal<br />

basso sovverte il potere ed il patto stipulato con il sovrano. Nei libelli controrivoluzionari <strong>del</strong>l'epoca<br />

che si scagliavano contro il terrore giacobino i ribelli sono descritti come sanguinari criminali dediti<br />

alle pratiche <strong>del</strong> cannibalismo e <strong>del</strong>la depravazione. Anche qui abbiamo dunque una vera e propria<br />

lotta tra mostri contrapposti, i mostri <strong>del</strong> vecchio regime e quelli <strong>del</strong>la rivoluzione politica e<br />

intellettuale <strong>del</strong>la borghesia. Sono mostri che le due parti raffigurano sostanzialmente con le stesse<br />

caratteristiche e, secondo Foucault, richiamano in primis le anomalie <strong>del</strong>la sessualità e<br />

<strong>del</strong>l'alimentazione e, cosa più importante, sono ambedue un sintomo <strong>del</strong>la volontà da parte <strong>del</strong>le<br />

classi in lotta di punire in maniera più efficace, rapida e soprattutto legittimata il proprio avversario<br />

che si vuole completamente escludere dal gioco in questione. Nella letteratura questa compresenza e<br />

specularità di mostri <strong>del</strong>la conservazione e <strong>del</strong>la rivoluzione che si muovono su un livello<br />

innanzitutto di abnormità e devianza sessuale verrà espressa con particolare nettezza da Sade : “Le<br />

stesse due forme di <strong>mostro</strong> le troviamo certamente in Sade. Nella maggior parte dei suoi romanzi,<br />

per lo meno in Juliette, c'è un accoppiamento regolare tra la mostruosità <strong>del</strong> potente quella<br />

<strong>del</strong>l'uomo <strong>del</strong> popolo, la mostruosità <strong>del</strong> ministro e quella <strong>del</strong> ribelle. E c'è poi la complicità <strong>del</strong>l'uno<br />

con l'altro. Juliette e la Dubois sono evidentemente al centro <strong>del</strong>la serie di coppie <strong>del</strong>la mostruosità<br />

superpotente e <strong>del</strong>la mostruosità ribelle. In Sade, il libertinaggio è sempre legato a una deviazione<br />

<strong>del</strong> potere. Il <strong>mostro</strong> è un individuo al quale il denaro, oppure la riflessione, oppure la potenza<br />

politica, danno la possibilità di rivoltarsi contro la natura. Di modo che, nel <strong>mostro</strong> di Sade, per il<br />

tramite <strong>del</strong>l'eccesso di potere, la natura si rivolta contro se stessa e finisce per annullare la propria<br />

razionalità naturale, per non essere più altro che un furore mostruoso che si accanisce non solo sugli<br />

altri, ma anche su se stesso. L'autodistruzione <strong>del</strong>la natura – che in Sade è un tema fondamentale –<br />

in una sorta di mostruosità scatenata non si verifica se non in presenza di alcuni individui che<br />

detengono un sovrapotere : il potere sovrastante <strong>del</strong> principe, <strong>del</strong> signore, <strong>del</strong> ministro, <strong>del</strong> denaro,<br />

<strong>del</strong> ribelle. In Sade, non c'è <strong>mostro</strong> che sia politicamente neutro e medio : o viene dalla feccia <strong>del</strong><br />

popolo e ha sollevato la schiena contro la società stabilita; o è un principe, un ministro, un signore<br />

che ha su tutti i poteri sociali un sovrapotere senza legge. In ogni caso, il potere, l'eccesso di potere,<br />

l'abuso di potere, il dispotismo sono sempre, in Sade, operatori di libertinaggio. Questo sovrapotere<br />

a sua volta trasforma il semplice libertinaggio in mostruosità”[13].<br />

b) Il <strong>mostro</strong> e lo Stato<br />

Apparso in lingua inglese nel 1651 in coincidenza con la Pace di Vestfalia e l'insediamento dei<br />

puritani di Cromwell, il famoso testo di Thomas Hobbes intitolato Leviathan, or the Matter, Form<br />

and Power of a Commonwealth ecclesiastical and civil mette sulla scena <strong>del</strong>la riflessione filosofico<br />

politica più avanzata la figura <strong>del</strong> <strong>mostro</strong> biblico Leviatano. Nella Bibbia questo gigantesco <strong>mostro</strong><br />

marino compare sia nel libro <strong>del</strong> profeta Isaia che in quello di Giobbe, dove è lo stesso Dio che si<br />

vanta di avere creato questa bestia <strong>del</strong> mare.<br />

Nel frontespizio <strong>del</strong>l'opera hobbesiana il Leviatano viene raffigurato invece come un uomo enorme<br />

la cui figura è costituita da tanti piccoli uomini uniti tra di loro con in capo una corona e in mano la<br />

spada ed il pastorale. La metafora di Hobbes parte dunque dall'iconografia per mostrare<br />

chiaramente il centro <strong>del</strong> suo ragionamento politico, fondato sulle premesse di un'antropologia<br />

alquanto pessimista sulla natura degli uomini e sull'inevitabilità dei conflitti da essi generati. Siamo<br />

in un momento storico decisivo in cui la fine di una lunghissima guerra che ha coinvolto tutto il<br />

continente europeo pare stabilizzarsi e trovare una risoluzione con l'affidamento ad un Potere<br />

sovrano rinnovato laicamente. Il Leviatano è dunque lo Stato, un potere che viene raffigurato come

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