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Luigi Narni Mancinelli Scene del mostro Immaginario ... - ImageShack

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montaggio, mostri soldato diventati tutt'uno con le protesi militari ad essi applicate, da Rambo in<br />

poi, mostri sportivi gonfi di steroidi anabolizzanti che hanno sublimato il dogma <strong>del</strong>la competizione<br />

trascendendo ogni remora estetica e fiananche ogni finalità di conquista sportiva per diventare un<br />

tutt'uno con la propria esibita trasformazione in fenomeni da esibizione spettacolare. Il <strong>mostro</strong><br />

<strong>del</strong>l'adattamento si muove nella sottile linea di confine tra il rispetto <strong>del</strong> limite imposto dal contesto<br />

sociale normativo e il suo possibile superamento in termini di eccessivo e patologico rispetto <strong>del</strong>la<br />

norma stessa. Determinati a selezionare la presunta identità razziale “ariana” sterminando con<br />

scientifica violenza ogni eventuale “degenerazione” dal mo<strong>del</strong>lo presupposto, i nazisti si persero<br />

durante la loro breve ma intensa esperienza storica di potere nel terzo Reich in una incredibile<br />

quanto significativa e complessa serie di tentativi “eugenetici” volti a intervenire sulla natura umana<br />

per isolarne e scongiurare la perpetuazione di suoi elementi supposti devianti. La pratica degli<br />

esperimenti operati dai medici nazisti nei campi di concentramento si è risolta fondamentalmente in<br />

un clamoroso e tragico museo degli orrori : ricerche sulla cura ormonale <strong>del</strong>l'omosessualità,<br />

castrazioni e sterilizzazioni, esperimenti di congelamento e chi più ne ha più ne metta. Il desiderio<br />

di intervenire sulle possibili deviazioni dal mo<strong>del</strong>lo di razza pura e di evitare di confrontarsi con gli<br />

aspetti non convenzionali <strong>del</strong>la natura umana ha prodotto da un lato una lotta senza quartiere contro<br />

il fantasma <strong>del</strong> <strong>mostro</strong> <strong>del</strong> superamento, dall'altro lato si è rispecchiata nella volontà di creare il<br />

calco di un <strong>mostro</strong> funzionale, di un soldato perfetto e fe<strong>del</strong>e alla religione totalitaria <strong>del</strong> Reich<br />

nazista. Il sogno di un'omologazione forzata che avrebbe dovuto generare mostri, proprio come il<br />

sonno <strong>del</strong>la ragione paventato da Goya. Se nella letteratura inglese <strong>del</strong> primo ottocento abbiamo<br />

visto nascere l'ipotesi dei mostri <strong>del</strong> superamento, con il secolo successivo compaiono anche i primi<br />

esempi dei mostri <strong>del</strong>l'adattamento. Ad esempio la fortunata opera di Franz Kafka ci presenta<br />

numerose specie di queste possibili evoluzioni e ibridazioni <strong>del</strong>l'umano in forma mostruosa ed<br />

animale. Anche nel suo racconto più famoso, Le metamorfosi, lo spaventoso insetto nel quale si<br />

trasforma lo sfortunato commesso viaggiatore rappresenta l'allegoria di un uomo comune ridotto in<br />

forme mostruose dalla necessità, e forse dall'impossibilità, di un adattamento alle istituzioni forti<br />

<strong>del</strong>la società europea <strong>del</strong> novecento, ossia la famiglia patriarcale, la produzione fordista e la<br />

macchina burocratica statale. Percepito dagli altri come un disgustoso insetto, oggetto <strong>del</strong>la<br />

repulsione <strong>del</strong>la maggioranza o <strong>del</strong>l'amorevole pietà di pochi, lo sfortunato uomo comune non potrà<br />

che venire schiacciato e messo da parte con la ramazza <strong>del</strong>la domestica.<br />

d) La posta in gioco<br />

Da un lato la creatura <strong>del</strong> dottor Frankenstein e dall'altro il disgustoso insetto <strong>del</strong>le Metamorfosi di<br />

Kafka, dunque, da un lato la specie dei mostri <strong>del</strong> superamento e dall'altra quella dei mostri<br />

<strong>del</strong>l'adattamento? In realtà le cose sono più sfumate e nell'immaginario mostruoso e nella<br />

teratologia le figure <strong>del</strong>la mostruosità richiamano spesso, (come non potrebbe essere altrimenti?)<br />

differenti visioni e ibridazioni <strong>del</strong>la natura e <strong>del</strong>la sua evoluzione e contaminazione. In particolare<br />

siamo forse di fronte ad una sfida aperta in cui i differenti immaginari a confronto sono connessi ad<br />

una scommessa su di una posta in gioco davvero radicale, ovvero la possibilità nella nostra società<br />

dominata dallo sfruttamento capitalistico di poter modificare la materia vivente, i saperi e le<br />

possibilità di accumulazione sottratte all'umano e di portare dalla propria parte il <strong>mostro</strong>. Fantasmi e<br />

mostri <strong>del</strong> capitale e mostri <strong>del</strong>l'accumulazione contro mostri <strong>del</strong>la sottrazione a questo dominio :<br />

“Il <strong>mostro</strong>, inteso tanto come variante spontanea ma ancora ignota <strong>del</strong>l'ordine naturale conosciuto,<br />

quanto come mutazione <strong>del</strong> vivente artificialmente indotta, è così diventato merce e, probabilmente,<br />

la merce più preziosa. La posta <strong>del</strong>la metamorfosi, <strong>del</strong> potere di dar forma e di deformare, è<br />

talmente decisiva che il capitale vi si è impegnato con tutta la sua mostruosa potenza. A<br />

fronteggiarlo si dispongono commoventi commissioni bioetiche e catechismi <strong>del</strong>la peggior specie,<br />

che vaneggiano sui diritti <strong>del</strong>l'embrione e si apprestano a braccare immaginari mads doctors,<br />

presumibilmente accecati dal mito <strong>del</strong>l'autonomia <strong>del</strong>la scienza. Mentre il brevetto, questa moderna<br />

consacrazione <strong>del</strong> sapere, riconduce ogni possibile varianza al buon vecchio equivalente universale,<br />

San Giorgio rifugge dal drago per infilzare una lucertola e i 'saggi' di nomina ministeriale si

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