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Luigi Narni Mancinelli Scene del mostro Immaginario ... - ImageShack

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il più facile da definire. Un punk è uno che crea problemi, un 'ribelle antisociale o un malfattore'<br />

(Elmer-Dewitt) che comunemente viene associato con quel genere <strong>del</strong>la musica rock che gruppi<br />

come i Sex Pistols resero popolare negli anni '70 e all'inizio degli anni '80. In termini di letteratura e<br />

di movimenti sociali, punk fa riferimento alla controcultura e ad una specie di 'anarchia da strada'<br />

(Sterling) e tende a focalizzarsi più sull'atteggiamento e sull'aspetto che sulla musica e sulla attività<br />

criminosa (anche se entrambi sono presenti in molte, se non tutte, le opere cyberpunk). Con questo<br />

il punk porta tanto l'equipaggiamento quanto il modo di vivere: punk e cyberpunk condividono il<br />

giacchetto di pelle nera, l'affinità verso i vestiti neri e l'amore per gli occhiali a specchio cromati,<br />

'una <strong>del</strong>le icone <strong>del</strong> Movimento' (Sterling). Definire il termine cyber è molto più difficile. Sebbene<br />

il termine come è usato nella parola cyberpunk sia comunemente riferito a tecnologia, il vero<br />

significato <strong>del</strong>la parole differisce. Cyber, come usato in cyberpunk, può essere fatto risalire a<br />

Norbert Wiener, un fisico e matematico al M.I.T., che arrivò ad interessarsi alla teoria informatica<br />

lavorando ad armi antiaereo per la seconda guerra mondiale. Wiener, come riferisce l'articolo <strong>del</strong><br />

Time sul cyberpunk, realizzò che la chiave <strong>del</strong> suo sistema, o di qualsiasi sistema, era un ritorno<br />

continuo che 'desse un'informazione di controllo sui risultati <strong>del</strong>le proprie azioni' (Elmer-Dewitt,).<br />

All'inizio degli anni '50 Wiener iniziò degli studi intensivi sui sistemi di controllo e chiamò lo<br />

studio cybernetics da kybernetes, la parola greca che indica timoniere. Lo sviluppo <strong>del</strong>la tecnologia<br />

dei computera quel tempo iniziò ben presto ad essere incorporata agli studi di Wiener. Quasi<br />

inevitabilmente, con l'adozione <strong>del</strong>l'uso dei computer nella maggior parte dei sistemi di controllo tra<br />

gli anni '60 e '70, il termine che aveva aiutato nella creazione <strong>del</strong> computer divenne associato ad<br />

esso. Cybernetics si confuse con computer, e prima che passasse molto tempo il prefisso cyber fu<br />

collegato ad altre idee. I Cyborg (mezzi uomini e mezzi macchine), per esempio, iniziarono ad<br />

apparire nei fumetti e nei film tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 (il film Terminator,<br />

distribuito nel 1984, dette ad Arnold Scwarzenegger il ruolo principale di cyborg assassino). La<br />

pubblicazione di Neuromante in quel periodo, con la sua mescolanza di componenti tecnologiche e<br />

umane, portò i nuovi critici a ricercare un nome per questo nuovo genere di fantascienza. Il termine<br />

cyberpunk fu coniato in questo periodo”[19]. Proprio in Neuromante, l'opera manifesto <strong>del</strong> genere<br />

cyberpunk di William Gibson, entra in scena questa figura mostruosa <strong>del</strong>l'ibridazione uomomacchina<br />

che disegna cupamente uno scenario in cui la tecnologia da supporto per l'umano diviene<br />

parte essenziale <strong>del</strong>la nuova costituzione antopologica, però non mutando definitivamente certi<br />

aspetti negativi propri <strong>del</strong> genere umano, anzi amplificandoli per certi versi. Il protagonista <strong>del</strong><br />

romanzo, Case, è un "cowboy <strong>del</strong> cyberspazio", ossia un hacker. Il suo sistema nervoso è stato<br />

danneggiato rendendogli impossibile il collegamento alla Matrice. Nella vana ricerca di una cura<br />

che gli consenta di poter accedere nuovamente al cyberspazio, viene reclutato da un misterioso<br />

personaggio che si fa chiamare Armitage. La cura tanto agognata gli viene offerta in cambio <strong>del</strong>la<br />

sua collaborazione ad una missione dai contorni oscuri : “Case aveva ventiquattro anni. A ventidue<br />

era un cowboy, un pirata <strong>del</strong> software, uno dei più bravi nello Sprawl. Era stato addestrato dai<br />

migliori in assoluto, da McCoy Pauley e Bobby Quine, leggende <strong>del</strong> ramo. Aveva operato in un trip<br />

quasi permanente di adrenalina, un effetto collaterale <strong>del</strong>la giovinezza e <strong>del</strong>l'efficienza, collegato a<br />

un deck da cyberspazio su misura che proiettava la sua coscienza disincarnata in un'allucinazione<br />

consensuale : la matrice. Ladro, aveva lavorato per altri ladri più ricchi, che gli avevano fornito<br />

l'arcano software per penetrare le brillanti difese innalzate dalle reti <strong>del</strong>le multinazionali, per aprirsi<br />

un varco in banche pressocché sterminate. Aveva commesso l'errore classico, quello che aveva<br />

giurato di non commettere mai. Aveva rubato ai suoi datori di lavoro. Aveva tenuto qualcosa per sé<br />

tentando di piazzarlo attraverso un ricettatore di Amsterdam. Non aveva ancora capito come fossero<br />

riusciti a scoprirlo, non che adesso avesse molta importanza. Si era aspettato di morire, in quei<br />

giorni, ma loro si erano limitati a sorridere. Naturalmente gli avevano detto che era il<br />

benvenuto...benvenuto alla grana. E ne avrebbe avuto bisogno, di grana. Perchè, sempre sorridendo,<br />

avrebbero fatto in modo che non fosse più in grado di lavorare. Gli avevano azzoppato il sistema<br />

nervoso con una micotossina russa risalente ai tempi <strong>del</strong>la guerra. Legato a un letto, in un albergo di<br />

Memphis, con il suo talento che veniva bruciato micron dopo micron, era rimasto in preda alle<br />

allucinazioni per trenta ore. Il danno era microscopico, subdolo e completo. Per Case, che viveva

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