Scarica la ricerca in formato PDF - Il mosaico di Otranto

provenivano solo dalla sua fervida fantasia.
Nell’Enuma Elish, il poema epico della Creazione, Tiamat è il drago femmina babilonese del Caos che
Marduk riesce a vincere. Possiamo intuire dal poema che il racconto è la narrazione mitica di quando, quegli
extraterrestri, arrivando sulla Terra, riuscirono ad avere la meglio domando le forze selvagge presenti in essa.
E da quei miti ipotizziamo potrebbe essere nato anche lo zoroastrismo, la religione di cui Zoroastro (vissuto
tra il 630 e il 532 a.C) è il fondatore e la quale, come svariati studiosi moderni ritengono, è quella ha influito
sulla religione abramitica, mitraica, manichea e mandea.
Tavole con Marduk contro Tiamat Faravhar, figura nello Zoroastrismo dello Spirito guardino
Altro antico nome della Terra Un Simbolo che somiglia al simbolo del pianeta Marduk
Da antichi reperti su Hekate possiamo vedere che la Dea ha il Capro in grembo (Pan il Dio della natura
selvaggia). Per quanto possiamo ipotizzare Hekate fu l’espressione della Dea Shub Niggurat nella sua veste
positiva, ma sempre della Grande Dea sono le Forze quando si manifestano nella sua veste negativa o
contraria come vedremo andando avanti.
Immagini simboliche e di fantasia della Dea Hekate col Capro
La natura di Hecate è bisessuata in quanto possiede in sé entrambi i principi della generazione, per questo
motivo viene definita la fonte della vita e le viene attribuito il potere vitale su tutti gli elementi. Le Fiaccole
rappresentano la Luce di cui la Dea è portatrice. Più di tutti gli alberi a Lei viene collegata la quercia. Questo
poiché la pianta ha in se in senso della completezza e dell’eternità. Sulla sua chioma nascono i fiori di
entrambi i sessi, portando con sé il seme maschile (il padre) e il seme femminile (la madre), e possiede il dono
di procrearne un terzo (il figlio) che lei stessa è. Da questo ne consegue che ad Hecate appartiene il numero
tre. Ossia è una e trina. Come lo è la Madonna.
Maria androgino Hecate La Madonna della quercia…. di Monteleone ….. di Sora Hecate nella statua
della chiesa di Viterbo della Libertà
Hecate era una divinità psicopompa, ed era in grado di viaggiare liberamente tra il mondo degli uomini,
quello degli Dei ed il regno dei Morti. Spesso è raffigurata con delle torce in mano proprio per questa sua
capacità di accompagnare anche i vivi nel regno dei morti (la Sibilla Cumana, a lei consacrata, traeva da Hecate la
capacità di dare responsi provenienti, appunto, dagli spiriti o dagli Dei).
Le statue di Hecate venivano poste negli incroci a protezione dei viandanti, e non a caso oggi negli incroci
molto spesso troviamo statuine della Madonna: con quei chiostri votivi non facciamo che ripetere un’azione di
nostri ricordi atavici.
Hecate era in origine una dea delle terre selvagge e del parto proveniente dalla Tracia o dai cariani
dell'Anatolia. I culti popolari, che la veneravano come una dea madre, inserirono la sua persona nella cultura
greca. Nell'Alessandria tolemaica, essa in ultima analisi ottenne le connotazioni di dea della stregoneria e il
suo ruolo di Regina degli Spettri, in queste vesti fu poi trasmessa alla cultura post-rinascimentale, fino a