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upestri). Nel<strong>la</strong> civiltà celtica si curava con le piante, <strong>la</strong> musica, <strong>la</strong> danza, <strong>la</strong> cromoterapia, e si credeva nel<br />

potere terapeutico <strong>di</strong> certe acque.<br />

Piante, musica danza, cromoterapia, tutte terapie olistiche che stiamo riscoprendo oggi. Dell’acqua, seppur<br />

mossi da un credo <strong>di</strong>verso, non ne abbiamo mai persa memoria, e mi riferisco alle fonti miracolose aperte<br />

dal<strong>la</strong> Madonna dove persone sofferenti vanno ad immergersi (fonte che ne a Fatima ne a Medjugorje c’è..!).<br />

La leggenda legata a questo popolo racconta che quando tre figlie <strong>di</strong> Ca<strong>in</strong>o arrivarono sull’iso<strong>la</strong>, dopo un certo<br />

numero <strong>di</strong> anni l’antico popolo fu colpito da una pestilenza. Morirono tutti nell’arco <strong>di</strong> una settimana e l’iso<strong>la</strong><br />

rimase deserta f<strong>in</strong>o al <strong>di</strong>luvio.<br />

Dal <strong>di</strong>luvio universale, che non si può negare <strong>in</strong> quanto è riportato <strong>in</strong> tutti gli antichi miti e leggende del<br />

mondo, gli antichi esseri terrestri che riuscirono a salvarsi, <strong>in</strong>iziarono ad accoppiarsi con <strong>la</strong> nuova razza che<br />

andava popo<strong>la</strong>ndo <strong>la</strong> terra. Mischiando il loro DNA con il DNA dei nuovi arrivati l’orig<strong>in</strong>ale razza terrestre<br />

subì un’<strong>in</strong>voluzione prima <strong>di</strong> poter <strong>in</strong>iziare <strong>di</strong> nuovo ad evolversi e poter arrivare (o ri-arrivare) a quello che<br />

siamo oggi. Questo credo <strong>di</strong>ede modo agli esseri arrivati dopo <strong>di</strong> poter crescere più <strong>in</strong> fretta <strong>di</strong> quello che<br />

<strong>di</strong>versamente sarebbe avvenuto se non si fossero mischiati con gli esseri orig<strong>in</strong>ari del<strong>la</strong> terra. E forse questo<br />

fatto era quanto si era auspicato il loro creatore accadesse.<br />

Abbiamo ripreso dai Celti l’albero che addobbiamo a Natale, rito che <strong>la</strong> chiesa ha cercato <strong>di</strong> cancel<strong>la</strong>re <strong>in</strong>vano.<br />

Loro festeggiavano l’equ<strong>in</strong>ozio <strong>di</strong> primavera associando all’uovo ed al<strong>la</strong> sua frantumazione il qualcosa <strong>di</strong><br />

nuovo che, r<strong>in</strong>ascendo, il nuovo anno avrebbe loro portato. La chiesa, legando questo culto anche quello<br />

ebraico ha fatto <strong>di</strong>ventare questo rito <strong>la</strong> Pasqua cattolica.<br />

La mitologia celtica non era improntata su un <strong>di</strong>o Padre, bensì sul culto del<strong>la</strong> Grande Madre. Per i Celti <strong>la</strong> dea<br />

Madre era Danu (che significa acqua dei cieli) da lei prese il nome il Danubio. L’analogia con l’acqua <strong>la</strong><br />

ritroviamo nell’<strong>in</strong>duismo con <strong>la</strong> dea Madre Ganga, e da lei prende nome il Gange. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> l’acqua è il simbolo<br />

femm<strong>in</strong>ile per antonomasia, e simbolo <strong>in</strong>iziatico importantissimo. Per questo venne detto che Mosè fu salvato<br />

dalle acque.<br />

I Drui<strong>di</strong>, molto probabilmente anche dopo l’epoca at<strong>la</strong>ntidea, avevano ancora il dono del<strong>la</strong> chiaroveggenza e<br />

molte altre virtù, come quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> avere aperto il terzo occhio; tutte virtù che oggi non abbiamo più.<br />

Essi sembra fossero già a conoscenza che oltre al<strong>la</strong> parte esterna e visibile dell’uomo ve n’è una più <strong>in</strong>terna,<br />

cioè l’essenza. Sembra credessero anche nel<strong>la</strong> re<strong>in</strong>carnazione, e ponessero poche barriere tra il visibile e<br />

l’<strong>in</strong>visibile. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, prima del<strong>la</strong> nostra storia conosciuta(?), c’è stata un’altra storia <strong>di</strong> cui poco o nul<strong>la</strong><br />

sappiamo, e che <strong>in</strong> tutti i mo<strong>di</strong> è stato tentato <strong>di</strong> cancel<strong>la</strong>re.<br />

Simbolo dei fiumi celesti La fontana dei 4 fiumi del Bern<strong>in</strong>i Stemma <strong>di</strong> Innocenzo X<br />

I Drui<strong>di</strong> avevano il dono del<strong>la</strong> chiaroveggenza e molte altre virtù, come quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> avere aperto il terzo occhio,<br />

virtù che oggi non abbiamo più. Essi sembra fossero già a conoscenza che oltre al<strong>la</strong> parte esterna e visibile<br />

dell’uomo ve n’è una più <strong>in</strong>terna, cioè l’essenza. Sembra credessero anche nel<strong>la</strong> re<strong>in</strong>carnazione, e ponessero<br />

poche barriere tra il visibile e l’<strong>in</strong>visibile. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, prima del<strong>la</strong> nostra storia conosciuta(?), c’è stata un’altra<br />

storia <strong>di</strong> cui poco o nul<strong>la</strong> sappiamo, e che <strong>in</strong> tutti i mo<strong>di</strong> è stato tentato <strong>di</strong> cancel<strong>la</strong>re.<br />

Sono i Drui<strong>di</strong>, <strong>di</strong> cui Maria conosceva molto probabilmente orig<strong>in</strong>i e storia, che <strong>in</strong>tendeva raggiungere<br />

<strong>la</strong>sciando Gerusalemme, poichè sapeva che da loro sarebbe stata creduta. E probabilmente fu così. E <strong>la</strong> nipote<br />

probabilmente <strong>di</strong>ede orig<strong>in</strong>e poi al<strong>la</strong> Stirpe Merov<strong>in</strong>gia. Ma quanto accaduto a Gerusalemme con Gesù<br />

<strong>di</strong>venne un segreto. Un segreto quello <strong>di</strong> Maria, che senza poter prevedere che gran guaio ne sarebbe nato e<br />

cosa avrebbe comportato, è stato mantenuto e tramandato, è arrivato f<strong>in</strong>o a Goffredo <strong>di</strong> Buglione, al<strong>la</strong><br />

Marchesa D’Ambles, ed a Berenger Saunierè. <strong>Il</strong> resto dei guai lo ha fatto chi, <strong>in</strong> seguito, pur venendo a<br />

conoscenza del<strong>la</strong> Verità, ha mantenuto il silenzio ed ha cont<strong>in</strong>uato ad aggiungere menzogne al<strong>la</strong> menzogna.<br />

Forse cercando <strong>di</strong> <strong>di</strong>rci qualcosa, o aff<strong>in</strong>chè ci ponessimo domande su quanto potevano esser venuti a sapere,<br />

molti artisti hanno <strong>di</strong>p<strong>in</strong>to <strong>in</strong> alcune delle loro opere scene strane.

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