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Studio Chirotterofauna - Riserva Naturale dei Calanchi di Atri

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Pipistrellus pipistrellus (16), dalla quale, nel corso delle indagini svolte nelle<br />

strade del centro abitato <strong>di</strong> <strong>Atri</strong>, sono state ottenute solo sei registrazioni,<br />

mentre la specie è stata contattata più <strong>di</strong> frequente in ambiente naturale. La<br />

specie Hypsugo savii, dalla quale sono stati ottenuti, nelle vie illuminate <strong>di</strong><br />

<strong>Atri</strong>, 57 contatti, è anche considerata adattabile e tendenzialmente antropofila,<br />

ma con una preferenza per gli habitat naturali, in particolare se localizzati in<br />

ambienti acquatici (16;53). Tale affermazione concorda con quanto rilevato nel<br />

corso dell’ indagine condotta.<br />

La specie Miniopterus schreibersii è stata contattata, nel corso della presente<br />

indagine, esclusivamente presso una delle stazioni situate nelle vie illuminate<br />

<strong>di</strong> <strong>Atri</strong>. I dati esistenti in letteratura non riferiscono per la specie una<br />

preferenza nella scelta <strong>dei</strong> siti <strong>di</strong> alimentazione nei confronti degli ambienti<br />

urbani con illuminazione artificiale, ma piuttosto verso gli habitat ripariali, le<br />

zone alberate (53), e gli ambienti aperti a vegetazione <strong>di</strong>ffusa (8,59); tale<br />

comportamento è tuttavia già stato osservato, seppure non <strong>di</strong> frequente, sia in<br />

Italia, sia nel resto d’Europa (19;37).<br />

La specie Nyctalus noctula, dalla quale sono stati ottenuti, durante i<br />

sopralluoghi compiuti nel centro abitato <strong>di</strong> <strong>Atri</strong>, 24 contatti, è ritenuta <strong>di</strong><br />

abitu<strong>di</strong>ni principalmente forestali, sia per l’alimentazione, sia per il rifugio, si<br />

adatta tuttavia agli ambienti urbani, specie se collocati tra ampie componenti<br />

naturali, dove è stata più volte osservata sia in Italia, sia nel resto d’Europa<br />

(19;37).<br />

La specie Tadarida teniotis, rilevata presso una delle stazioni situate nelle vie<br />

illuminate <strong>di</strong> <strong>Atri</strong>, è considerata dagli autori tipica <strong>di</strong> ambienti caratterizzati da<br />

alte pareti rocciose, dove trova rifugio in anguste fen<strong>di</strong>ture pressoché<br />

irraggiungibili; tuttavia può adattarsi ad ambienti urbani, dove sfrutta le cavità<br />

e le strette intercape<strong>di</strong>ni degli e<strong>di</strong>fici (12;44;74). Nonostante sia ritenuta tipica<br />

della specie l’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> cacciare con volo alto al <strong>di</strong> sopra degli elementi del<br />

paesaggio, essa è stata frequentemente osservata in prossimità <strong>dei</strong> lampioni,<br />

sia in Italia, in alcune località dell’Appennino centrale, sia nel resto d’Europa<br />

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