Le vie infinite dei rifiuti - PORTA DI MASSA
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I <strong>rifiuti</strong> più pericolosi e nocivi stanno in fondo, e in questo momento<br />
stanno ancora lì: il lavoro di bonifica, più volte interrotto negli anni,<br />
non è mai stato portato a termine.<br />
Dalle prime perizie risulta che il terreno contiene diossina, forse<br />
proveniente dal possibile interramento abusivo a Pitelli <strong>dei</strong> fusti<br />
provenienti dalla bonifica dell’Icmesa. L’indagine epidemiologica in<br />
relazione ai tumori non è stata effettuata e nella documentazione sono<br />
riportati solo i risultati di analisi sugli eczemi. Era un’epoca in cui in<br />
Italia, non appena si sentiva parlare di diossina, si guardava subito alla<br />
cloracne ed agli eczemi, tralasciando tutto il resto.<br />
Inoltre, il forno inceneritore risulta inadeguato, su questo sono concordi<br />
tutti i testimoni al processo, che non esitano a definire l’impianto come<br />
“una stufa o poco più”.<br />
Nei giorni precedenti alle misure cautelari, gli agenti del Corpo<br />
Forestale dello Stato si appostano nella zona e fotografano lo<br />
sversamento dai camion. Così agli atti risultano foto che evidenziano il<br />
ribaltamento in discarica di confezioni che somigliano a <strong>rifiuti</strong><br />
ospedalieri trattati.<br />
I misteri di Pitelli hanno però altri risvolti inquietanti, che affondano<br />
nella pagina più nera della storia ambientale italiana. E’ il caso di<br />
tornare alla diossina.<br />
Dopo la terribile sciagura dell’Icmesa, che colpì la cittadina di Seveso, è<br />
per Pitelli che, secondo molti investigatori, passano i 41 fusti frutto<br />
della bonifica, effettuata dai francesi. La ditta francese Givaudan affida<br />
alla Mannesman l’incarico di trasportare i residui del reattore<br />
dell’Icmesa ed i fusti contenenti il terreno contaminato. Questi vengono<br />
caricati sopra un camion dal falso autotrasportatore Bernard Paringaux,<br />
che poi si scoprirà legato ai servizi segreti francesi e di mezzo mondo. 9<br />
La missione di Paringaux é di portare lontano dagli occhi <strong>dei</strong> giornalisti<br />
un carico pericoloso, che potrebbe provare quel che è sempre stato<br />
negato, anche di fronte all’evidenza, sia dall’Italia sia dalla Francia, sia<br />
da tutta la NATO: che all’Icmesa di Seveso, cioè, si producesse a scopi<br />
militari, componenti e sostanze per armi chimiche. Lo 007 francese<br />
trova una discarica a Schoenberg, in Germania, ed organizza un viaggio<br />
parallelo per quei fusti velenosi, con la complicità della Regione<br />
Lombardia, e del responsabile dell'Ufficio Speciale di Seveso, Luigi<br />
Noé, all’epoca direttore dell’Enea.<br />
9 : Daniele Biacchessi, “L’ambiente negato”, Editori Riuniti 1999. Nel volume,<br />
si fa un’ottima ricostruzione di tutto il caso e, in generale, di tutta la vicenda di<br />
Seveso.