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Le vie infinite dei rifiuti - PORTA DI MASSA

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46<br />

Guadagnano i trasportatori che percorrono tutta la penisola per<br />

raggiungere il sito di smaltimento o il capannone di stoccaggio<br />

prescelto, muniti di bolle falsificate.<br />

Guadagnano i titolari <strong>dei</strong> centri di stoccaggio, dove spesso di fronte ad<br />

un’autorizzazione per i soli <strong>rifiuti</strong> solidi urbani si scopre che, in realtà,<br />

si effettua una miscelazione abusiva con <strong>rifiuti</strong> pericolosi, dove si<br />

pratica la declassificazione illecita del “giro bolla”.<br />

C’è anche la cosiddetta criminalità <strong>dei</strong> “colletti bianchi”, non legata a<br />

clan camorristici, ma pronta a lucrare: sono impiegati pubblici,<br />

consulenti tecnici, chimici di laboratori di analisi, a disposizione di chi<br />

ha bisogno di un formulario di identificazione falso, di un’analisi di<br />

laboratorio che afferma la non pericolosità di un rifiuto che invece è<br />

altamente nocivo, con i codici Cer 46 inventati, funzionari degli enti di<br />

controllo che chiudono un occhio.<br />

Guadagna l’industria italiana, quella che produce e che traina<br />

l’economia, soprattutto grazie ai soldi risparmiati, non smaltendo in<br />

modo regolare, ed in sicurezza, i propri residui produttivi, tossici ed<br />

inquinanti. Ci sono produttori di <strong>rifiuti</strong> compiacenti, industriali,<br />

imprenditori, in alcuni casi si tratta addirittura di importanti e famose<br />

società nazionali, magari a capitale pubblico, che pur di risparmiare<br />

denaro non esitano a far smaltire illegalmente i propri <strong>rifiuti</strong>.<br />

La figura centrale di tutta la catena illecita <strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong> è però il cosiddetto<br />

intermediario. E’ lui che cerca nuovi clienti con offerte a buon prezzo<br />

per liberarsi <strong>dei</strong> <strong>rifiuti</strong> prodotti, nuovi trasportatori alla ricerca del<br />

guadagno facile e nuovi smaltitori finali, luoghi dove far sparire tutto<br />

illegalmente. E’ lui che tiene i contatti, è lui che ha l’agenda piena.<br />

Da qualche anno, questa attività di intermediazione è diventata<br />

particolarmente specializzata, a livello imprenditoriale ed industriale,<br />

inventando anche una nuova figura professionale, sempre in ambito<br />

criminale, quello dello stakeholder, l’operatore nel settore dell’audit<br />

presso le aziende. Lo stakeholder ascolta e recepisce le esigenze<br />

dell’utenza, cioè dell’industria settentrionale, e non, che deve smaltire<br />

<strong>rifiuti</strong>: ha contatti stabili con i responsabili degli uffici ambiente e<br />

qualità della stragrande maggioranza delle imprese italiane. Stando alle<br />

statistiche, ma soprattutto al buon senso, non credo che in Italia esista<br />

un’azienda produttrice di un bene materiale, non di servizi, che non sia<br />

mai stata contattata da uno stakeholder napoletano.<br />

46<br />

: Il Catalogo Europeo <strong>dei</strong> Rifiuti, che prevede un codice diverso associato ad<br />

ogni tipo di rifiuto.

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