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n. 1 - 2012 - Servizio di hosting - Università degli Studi Roma Tre

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Essi sono inoltre <strong>di</strong>sincantati dall’idea <strong>di</strong> “avere<br />

più cose”, mentre mettono una grande enfasi nell’avere<br />

“nuove ed uniche esperienze” e rappresentano<br />

il mercato centrale per le terapie e me<strong>di</strong>cine<br />

alternative, i cibi naturali, la psicoterapia, i corsi e<br />

seminari <strong>di</strong> crescita personale, le nuove forme <strong>di</strong><br />

spiritualità. Pre<strong>di</strong>ligono il consumo critico e si<br />

orientano all’acquisto e fruizione <strong>di</strong> prodotti culturali<br />

più che materiali, producendo in molti casi loro<br />

stessi cultura.<br />

Il merito forse più originale e importante delle indagini<br />

sui creativi culturali è <strong>di</strong> aver preso in esame<br />

in un unico progetto <strong>di</strong> ricerca valori e stili <strong>di</strong><br />

vita finora stu<strong>di</strong>ati separatamente, considerandoli<br />

invece come aspetti <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> un unico para<strong>di</strong>gma<br />

culturale emergente. Negli ultimi decenni vari ricercatori<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse nazionalità hanno effettuato indagini<br />

su singoli settori e aspetti del mutamento<br />

culturale in atto – dal post-modernismo alla cultura<br />

della pace, dall’ambientalismo al consumo critico,<br />

dalle me<strong>di</strong>cine e terapie alternative ai percorsi <strong>di</strong><br />

crescita personale – ma nessuno <strong>di</strong> loro, che si sappia,<br />

ha mai stu<strong>di</strong>ato tutti questi settori contemporaneamente,<br />

come aspetti interconnessi <strong>di</strong> un unico<br />

macrofenomeno. I creativi culturali si definiscono<br />

tali proprio in quanto mostrano atteggiamenti comuni<br />

nei confronti <strong>di</strong> molti dei valori suddetti. Le<br />

loro visioni del mondo inoltre si caratterizzano per<br />

una comune matrice olistica (dal greco olos: «il<br />

tutto», «l’intero»). È ad esempio olistica la visione<br />

<strong>degli</strong> ecologisti e dei pacifisti secondo cui ciò che<br />

Da sinistra: Ervin Laszlo, Paul Ray, Enrico Cheli, Nitamo Montecucco<br />

avviene nelle <strong>di</strong>verse zone del pianeta – dalla deforestazione<br />

dell’Amazzonia allo scioglimento dei<br />

ghiacci polari, dalle guerre in Me<strong>di</strong>o Oriente ai<br />

conflitti in Afghanistan – non è separato e isolato<br />

dal resto del pianeta ma può avere gravi ripercussioni<br />

anche in luoghi fisicamente lontani e su livelli<br />

anche molto <strong>di</strong>versi da quello <strong>di</strong> partenza. Analogamente,<br />

è olistico il concetto <strong>di</strong> «qualità della vita»<br />

in quanto considera la felicità non come mero<br />

prodotto dell’avere economico ma come risultante<br />

dell’equilibrio globale tra i <strong>di</strong>versi bisogni dell’essere<br />

umano. È altresì olistica la visione delle me<strong>di</strong>cine<br />

alternative, che considerano l’essere umano<br />

come sistema inter<strong>di</strong>pendente, in cui la salute corporea<br />

non è separata – né separabile – da quella<br />

mentale, emozionale, esistenziale e coscienziale (o,<br />

secondo alcuni, spirituale). Per i motivi suddetti i<br />

creativi culturali sono considerabili una forza potenzialmente<br />

unificante a livello politico e sociale;<br />

una forza che non solo rappresenta una quota importante<br />

della popolazione occidentale, ma che è<br />

anche in rapida crescita. Confrontando infatti i dati<br />

delle 3 ricerche condotte da Ray negli USA si nota<br />

che i creativi culturali sono passati dal 23.6% <strong>di</strong><br />

americani adulti nel 1995, al 35% del 2008, con<br />

una percentuale annua me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> crescita <strong>di</strong> circa il<br />

3%. Nelle elezioni del 2008, il loro numero è stato<br />

sufficiente a fare la <strong>di</strong>fferenza per la vittoria del<br />

presidente Obama, che ha basato il suo programma<br />

elettorale su valori e questioni particolarmente vicine<br />

ai creativi culturali.<br />

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