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n. 1 - 2012 - Servizio di hosting - Università degli Studi Roma Tre

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28<br />

Libertà scalza<br />

La forza creativa della corsa a pie<strong>di</strong> nu<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Corrado Giambalvo<br />

«Imparare è un’affascinante<br />

attività creativa:<br />

bisogna metterci del<br />

proprio, e finché non si<br />

prova ad insegnare non<br />

ci si rende conto <strong>di</strong><br />

quello che è stato realmente<br />

appreso. I dati<br />

che si ottengono da test<br />

e collau<strong>di</strong> – funzioni<br />

base dell’appren<strong>di</strong>mento<br />

– non possono essere<br />

né giusti né sbagliati, e<br />

Corrado Giambalvo<br />

ci offrono l’opportunità<br />

<strong>di</strong> evolverci in modo ottimale, per agire, comportarci<br />

e conseguire prestazioni in mo<strong>di</strong> nuovi o semplicemente<br />

<strong>di</strong>menticati. Capire come usiamo i nostri pie<strong>di</strong><br />

nelle attività quoti<strong>di</strong>ane – tra queste camminare e<br />

correre (ma non solo) – è autenticamente fondamentale<br />

e <strong>di</strong> primaria importanza nella realizzazione <strong>di</strong><br />

calzature e suole <strong>di</strong> eccellente qualità».<br />

Da quando ho iniziato a sperimentare la corsa a pie<strong>di</strong><br />

nu<strong>di</strong>, il concetto <strong>di</strong> creatività si è approfon<strong>di</strong>to, <strong>di</strong>venendo,<br />

se così si può <strong>di</strong>re, più intenso. Qualsiasi atleta<br />

sa che durante un’intensa attività sportiva si liberano le<br />

endorfine, ma quelle che si generano correndo a pie<strong>di</strong><br />

nu<strong>di</strong> forse sono particolari: oltre all’euforia che deriva<br />

dalla gioia <strong>di</strong> muoversi, si attivano moltissime idee.<br />

Dopo trenta anni <strong>di</strong> passione po<strong>di</strong>stica mi sono liberato<br />

<strong>di</strong> tutte quelle variabili numeriche che abbiamo<br />

ere<strong>di</strong>tato: tempo, velocità, <strong>di</strong>stanza, classifica, po<strong>di</strong>o...<br />

È stato un gesto semplice, è bastato recuperare<br />

uno schema motorio <strong>di</strong> base: come muoversi per la<br />

prima volta, velocemente, agilmente, improvvisando<br />

e imme<strong>di</strong>atamente mi sono reso conto <strong>di</strong> quanta creatività<br />

possiamo godere, praticando questa <strong>di</strong>sciplina.<br />

I nostri pie<strong>di</strong> sono un po’ come <strong>degli</strong> strumenti musicali:<br />

in fondo anche una gara dei 100 metri piani vista<br />

dall’alto può sembrare un pentagramma musicale<br />

con delle note mobili ed estremamente veloci. E allora<br />

mi sono chiesto, che suono fa l’orchestra dei velocisti,<br />

quando corre i 100 metri piani? Per me è il suono<br />

della libertà. Ma nel concreto cosa si prova a correre<br />

a pie<strong>di</strong> scalzi?<br />

Le prime impressioni incidono non poco. A meno che<br />

la temperatura non sia intollerabile per eccesso o <strong>di</strong>fetto,<br />

la sensazione più bella è sentire il piede che respira<br />

a partire dal momento in cui togliamo i calzini.<br />

Si <strong>di</strong>varicano le <strong>di</strong>ta che iniziano a muoversi per liberarsi<br />

dalle pellicine morte e il tessuto connettivo<br />

dell’aponeuresi plantare rinasce. Si <strong>di</strong>varicano i metatarsi<br />

e ben presto il peso corporeo viene percepito sul<br />

piede me<strong>di</strong>almente e lateralmente, in punta come sul<br />

tallone. La pianta torna ad essere tonica, sensibile, viva,<br />

e smette <strong>di</strong> fare da ten<strong>di</strong>scarpa nelle forme più<br />

svariate. I muscoli dei pie<strong>di</strong>, deboli e atrofizzati, rinascono<br />

e progressivamente si possono recuperare una<br />

parte delle originarie qualità. Anche questo fa parte<br />

del go<strong>di</strong>mento, ovvero, intuire le proprie potenzialità.<br />

Qualsiasi atleta sa che durante<br />

un’intensa attività sportiva si liberano le<br />

endorfine, ma quelle che si generano<br />

correndo a pie<strong>di</strong> nu<strong>di</strong> forse sono<br />

particolari: oltre all’euforia che deriva<br />

dalla gioia <strong>di</strong> muoversi, si attivano<br />

moltissime idee<br />

E a questo punto, proprio come quando intorno al<br />

do<strong>di</strong>cesimo mese, facciamo i nostri primi passi verso<br />

l’abbraccio amorevole <strong>di</strong> un padre o una madre, possiamo<br />

tentare qualche passo sensibile a tutto quello<br />

che ci sta sotto mentre il corpo intero cerca il suo<br />

equilibrio.<br />

Paura? Chi ha i pie<strong>di</strong> allenati, Barefooters vintage o<br />

rinati che siano, può beneficiare da subito <strong>di</strong> questo<br />

ritrovato go<strong>di</strong>mento sensoriale <strong>degli</strong> arti inferiori.<br />

Danzatori, ginnasti, artisti marziali o i tanti in<strong>di</strong>geni<br />

<strong>di</strong> tutto il pianeta sono abituati a stare a pie<strong>di</strong> scalzi,<br />

a muoversi, a camminare, a correre senza scarpe.<br />

Sentono i pie<strong>di</strong> funzionali, li apprezzano, si fidano.<br />

Sanno che la loro mobilità <strong>di</strong>pende da loro. Cioè<br />

hanno completamente interiorizzato il valore della<br />

familiarizzazione e educazione dei loro pie<strong>di</strong>. Si potrebbe<br />

<strong>di</strong>re dell’intelligenza dei pie<strong>di</strong>.<br />

Ma non siamo tutti in queste con<strong>di</strong>zioni. Con l’uso<br />

eccessivo che si fa <strong>di</strong> calzature protettive o alla moda,<br />

per ragioni culturali o per necessità (basti pensare<br />

agli scarpini rigi<strong>di</strong> <strong>di</strong> un calciatore o ai tacchi a spillo),<br />

i nostri pie<strong>di</strong> si sono indeboliti e sono <strong>di</strong>ventati<br />

poco funzionali. Ciò non toglie che nelle città moderne<br />

così come in situazioni particolari è facile<br />

abradersi la pelle, scivolare, sbattere contro oggetti o<br />

sporgenze contundenti, nonché sporcarsi i pie<strong>di</strong> in<br />

mo<strong>di</strong> non opportuni. Una buona parte della popolazione<br />

mon<strong>di</strong>ale non sa più usare i pie<strong>di</strong> in modo funzionale.<br />

Li ha viziati e <strong>di</strong>seducati. Con questo però<br />

non voglio <strong>di</strong>re che tutti devono camminare scalzi:<br />

come ogni forma <strong>di</strong> liberà, bisogna innanzitutto avere<br />

il coraggio <strong>di</strong> prendersela.<br />

Mi rendo conto che non è semplice perché dopo centinaia<br />

<strong>di</strong> anni <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamenti, abbiamo sviluppato

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