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Pregare è importante<br />
Il valore della messa<br />
Caro don Tonino, sono un ragazzo di 10 anni, mi chiamo Gabriele<br />
e ti chiedo di farmi capire l’importanza della Messa, perché io<br />
mi annoio e per me è ripetitiva. Grazie.<br />
Caro Gabriele, ho risposto altre volte<br />
a richieste come la tua, ma rispondo<br />
anche a te, perché in questo periodo<br />
tantissimi bambini della tua età partecipano<br />
per la prima volta, nelle parrocchie<br />
italiane - anche nella mia - alla<br />
Messa di Prima Comunione.<br />
L’importanza della Messa sta nelle<br />
parole di Gesù, che tu certamente<br />
conosci. Nell’ultima sua cena, dopo<br />
aver detto: «Questo è il mio corpo.<br />
Prendete e mangiate. Questo è il mio<br />
sangue. Prendete e bevete», aggiunge:<br />
«Fate questo in memoria di me».<br />
I discepoli di Gesù hanno subito obbedito<br />
a questo vero e proprio testamento<br />
con una celebrazione che allora<br />
si chiama spezzare il pane.<br />
Infatti il pane veniva spezzato e condiviso,<br />
come aveva fatto Gesù. Attenzione,<br />
però! I primi cristiani non dividevano<br />
soltanto il pane consacrato,<br />
ma anche il pane del forno, che essi<br />
Gabriele<br />
portavano per dividerlo con i poveri.<br />
Gli apostoli avevano capito benissimo<br />
che Gesù con il «fate questo» non<br />
intendeva soltanto dire: «Ripetete questo<br />
gesto», ma «ripetete quello che<br />
il gesto significa». Cioè: «Amatevi gli<br />
uni gli altri, aiutatevi tra voi, non vi<br />
dimenticate dei più poveri, come ho<br />
fatto io». In seguito, quando i cristiani<br />
sono diventati tantissimi, non si poteva<br />
più portare il pane in chiesa per<br />
dividerlo con i poveri. Ce ne sarebbe<br />
voluta una montagna. I cristiani, però,<br />
non hanno dimenticato (e non possono<br />
dimenticare!) che celebrare la<br />
Messa significa chiedere a Gesù, che<br />
ritorna realmente presente in mezzo<br />
a loro, la forza per vivere come lui,<br />
cioè per mettere la propria vita a disposizione<br />
degli altri, per creare fratellanza,<br />
giustizia, solidarietà, pace,<br />
amore. Questa è la Messa! Gabriele,<br />
vedi bene che essa non può essere<br />
Una giornata disposta al bene<br />
Caro don Tonino, vorrei sapere perché dobbiamo pregare e chiedere<br />
che la giornata vada bene. Ma se dimentico di pregare la<br />
giornata va bene ugualmente? Gianluca<br />
Caro Gianluca, per provare a rispondere al tuo quesito è necessario chiarire due<br />
cose: che significa pregare; che vuol dire che una giornata va bene. Cominciamo<br />
dalla prima. Pregare non significa recitare qualche formula, per quanto bellissima,<br />
come il Padre Nostro o l’Ave Maria, al mattino, alla sera, o quando sta per arrivare<br />
l’interrogazione, e poi andare avanti in famiglia, a scuola, nel gioco, con gli amici<br />
seguendo ciò che è più facile e che ci fa più comodo, senza preoccuparci di ciò<br />
che è buono, bello, giusto. Tantomeno pregare è chiedere al Signore di evitare le<br />
conseguenza della nostra cattiva volontà, come non finire all’ospedale cadendo<br />
dal motorino guidato senza indossare il casco, oppure evitare un brutto voto<br />
senza avere studiato. Pregare significa dialogare con il Signore in ogni momento<br />
e in ogni situazione della giornata, chiedendogli luce per fare le scelte giuste,<br />
■ di Tonino Lasconi*<br />
una cosetta leggera e divertente. Per la<br />
famiglia della Chiesa, la Messa è come<br />
il lavoro che la tua famiglia affronta<br />
per procurare il cibo che dia a tutti<br />
voi la forza per vivere sani e forti. Si divertono<br />
i tuoi genitori per procurare<br />
il cibo che dia a tutti voi la forza per<br />
vivere sani e forti. Si divertono i tuoi<br />
genitori per procurare il cibo tutti i<br />
giorni?<br />
Mica tanto! Lo fanno perché è giusto<br />
e necessario, anche quando è faticoso,<br />
pesante, ripetitivo. Già! «La Messa è<br />
ripetitiva», dici tu. Per certi aspetti è<br />
vero, ma dimmi un pò: il pranzo a casa<br />
tua non è ripetitivo? Dipende dalla<br />
comunità che la celebra renderla ogni<br />
volta una gioia. Anche per i bambini<br />
come te.<br />
forza per metterle in pratica, perdono<br />
per non riuscirci sempre e non sempre<br />
al cento per cento. Pregare significa<br />
ringraziarlo per il dono della vita, e<br />
lodarlo per tutte le cose belle che essa<br />
ci permette di sperimentare. Insomma,<br />
pregare è tenere sempre il telefonino<br />
aperto con il Signore, avere con lui<br />
una chat continua, uno scambio di<br />
e-mail ininterrotto, in modo da essere<br />
e tornare sempre in sintonia con lui.<br />
Veniamo al secondo punto: quando<br />
una giornata è andata bene? I criteri<br />
di giudizio sono molto diversi. Per<br />
un ladro la giornata è andata bene<br />
se i carabinieri non l’hanno pizzicato;<br />
Il Rosario e la Nuova Pompei<br />
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Anno 126 - N. 5 - 2010 [216]<br />
per un bugiardo, se non è stato<br />
smascherato; per chi ha viaggiato<br />
in motorino senza casco, se non ha<br />
incontrato i vigili e non è finito in<br />
ospedale; per chi non ha studiato, se ha<br />
scampato l’interrogazione … Continua<br />
tu! Perché una giornata vada bene in<br />
questo senso non occorre pregare. Se<br />
invece abbiamo scelto di riempire la<br />
nostra giornata di cose belle, buone,<br />
giuste, vere, capaci di migliorare la<br />
nostra vita e quella degli altri allora<br />
il nostro «telefonino sempre acceso»<br />
con il Signore deve diventare rovente.<br />
Perché, senza la sua luce, il suo aiuto,<br />
la sua misericordia, il suo perdono<br />
non riusciremo mai a realizzare in<br />
pienezza il nostro desiderio di bontà,<br />
di bellezza, di giustizia. Senza di lui<br />
non potremmo mai vivere giornate<br />
come le sue passate facendo del bene<br />
a tutti.<br />
Le note degli angeli<br />
Su RAI 1, dal Santuario di Pompei,<br />
musica e spettacolo all'insegna<br />
della solidarietà.<br />
Il 22 luglio alle 23, su Rai Uno, andrà in onda, per il terzo<br />
anno consecutivo, la trasmissione “Le Note degli Angeli”.<br />
Farà da cornice alla serata varietà la splendida Basilica della<br />
Madonna del Rosario di Pompei. La sua Facciata, uno dei<br />
monumenti alla Pace più belli ed imponenti d’Italia, diverrà<br />
parte integrante della scenografia e del set televisivo. Una<br />
cornice suggestiva e di ineguagliabile bellezza che, unitamente<br />
ad un nutrito ed internazionale cast, renderà la serata<br />
magica, mistica e spettacolare. Una fusione da suscitare,<br />
per bellezza di immagini, nei telespettatori un sicuro<br />
interesse.<br />
Piccole citazioni lette da attori di fama, intervallate da momenti<br />
di musica e spettacolo e il repertorio canoro, accuratamente<br />
scelto tra le canzoni tratte dal panorama musicale<br />
di tutto il mondo, renderà la serata lieta e gradevole per<br />
tutti i telespettatori. Come gli altri anni, sarà nuovamente<br />
attivata, durante la serata, l’iniziativa SMS Solidale.<br />
Con questa campagna di raccolta fondi, grazie alla collaborazione<br />
delle Missioni legate al Santuario, si vuole donare<br />
ai bambini del “Terzo Mondo” una sorta di borsa di<br />
studio che, almeno per un anno, gli garantisca non solo il<br />
sostentamento fisico, acqua e cibo, ma anche l’opportunità<br />
di poter studiare. Quindi ancora una volta ci si affiderà alla<br />
sensibilità ed alla solidarietà degli italiani.<br />
al numero<br />
* Sacerdote, educatore<br />
e scrittore<br />
Il Rosario e la Nuova Pompei<br />
25<br />
Anno 126 - N. 5 - 2010 [217]