Sicilia: l'identità di una terra nata dalle onde - Liceo magistrale
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mischi, e <strong>di</strong> affreschi <strong>di</strong> Luigi Borremans, sec. XVIII. Sull'altare maggiore, <strong>una</strong> tela del 1654 <strong>di</strong><br />
Agostino Scilla, raffigurante il Martirio <strong>di</strong> Sant'Agata, è contenuta in <strong>una</strong> splen<strong>di</strong>da cornice <strong>di</strong><br />
marmo nero con putti, opera <strong>di</strong> Ignazio Marabitti. A questo stesso scultore, si deve pure la grande<br />
pala marmorea raffigurante Sant'Ignazio in gloria, posta nel fastoso altare a sinistra del transetto.<br />
Accanto alla chiesa è l' ex collegio gesuitico, a cui la chiesa apparteneva. Scendendo dal corso<br />
Umberto e volgendo per via Matteotti, s'incontra il palazzo Moncada, e<strong>di</strong>ficato nel 1635 da<br />
Guglielmo Moncada, conte <strong>di</strong> Caltanissetta. Ha un aspetto maestoso e imponente, con belle mensole<br />
figurate nei balconi del piano nobile. Ritornati <strong>di</strong> nuovo a piazza Garibal<strong>di</strong>, si continua verso la<br />
parte orientale del corso Vittorio Emanuele: al tèrmine, è la chiesa <strong>di</strong> Santa Croce, e<strong>di</strong>ficata nel<br />
Seicento e in seguito rimaneggiata. Da qui, scendendo per la via San Domenico e attraversando il<br />
quartiere <strong>di</strong> San Francesco, caratterizzato da un intreccio <strong>di</strong> viuzze me<strong>di</strong>evali, si giunge alla chiesa<br />
<strong>di</strong> San Domenico, e<strong>di</strong>ficata nel Quattrocento e annessa all'omonimo convento.<br />
La facciata, convessa, fu realizzata nel XVIII sec.<br />
All'interno sono <strong>di</strong> notevole interesse <strong>una</strong> tela <strong>di</strong><br />
Guglielmo Borremans, raffigurante San Vincenzo<br />
Ferreri, 1722, e un'altra tela, la Madonna del Rosano,<br />
1614, <strong>di</strong> Filippo Pala<strong>di</strong>ni, sull'altare maggiore. La<br />
Madonna del Carmelo, 1604, altra opera pittorica<br />
del Pala<strong>di</strong>ni, che era un tempo in questa chiesa, si<br />
trova oggi nel Duomo. Tornati in<strong>di</strong>etro, percorrendo<br />
il corso Umberto e il viale Regina Margherita, si<br />
giunge al Palazzo vescovile che, nel Museo d'arte<br />
sacra, conserva <strong>una</strong> tela della Madonna del<br />
Rosario, <strong>di</strong> Gian Battista Corra<strong>di</strong>ni, 1614, e <strong>una</strong><br />
Castello <strong>di</strong> Pietrarossa<br />
copia cinquecentesca dello Spasimo <strong>di</strong> <strong>Sicilia</strong> <strong>di</strong><br />
Raffaello. Sul viale della Regione, n.73, è l' Istituto<br />
tecnico industriale Sebastiano Mottura, che ha un interessantissimo Museo mineralogico,<br />
paleontologico e della zolfara. Anche interessante è il Museo archeologico regionale, già Museo<br />
civico, in via Colajanni n. 3. Il Museo Archeologico avrà nuova sede nei pressi della Ba<strong>di</strong>a<br />
quattrocentesca <strong>di</strong> Santo Spirito. Nella stessa via Colajanni, presso la chiesa <strong>di</strong> San Pio X, è il<br />
Museo del folklore. È in questo Museo che sono conservate le quin<strong>di</strong>ci vare che vengono portate in<br />
processione il Giove<strong>di</strong>' santo. A metà della via del Redentore, s'incontra la via San Giovanni Bosco<br />
che, salendo, porta fuori dall'abitato: a circa 2 km, giunti sul monte San Giuliano, m 727, si apre alla<br />
vista il bel panorama della città. Nella parte opposta, a oriente dell' abitato, si trovano la chiesa <strong>di</strong><br />
Santa Maria degli Angeli e i resti del castello <strong>di</strong> Pietrarossa. Era, quest'ultimo, uno dei più<br />
possenti e<strong>di</strong>fici fortificati della <strong>Sicilia</strong>, anche in virtù della sua felice posizione strategica.<br />
E<strong>di</strong>ficato in età musulmana, il castello fu ristrutturato dai Normanni e successivamente occupato da<br />
Federico II d' Aragona. Ne sussistono pochi ruderi. Vicina è la chiesa <strong>di</strong> Santa Maria degli Angeli,<br />
fondata nel sec. XIII; il portale principale, in stile chiaromontano, è <strong>di</strong> un secolo dopo, come il<br />
portaletto sul fianco sinistro.