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Sicilia: l'identità di una terra nata dalle onde - Liceo magistrale

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dopo il 1693; all'interno, ancora elementi dell'antico impianto: i tre portali gotico catalani nella<br />

avata destra, e, nell'ultima cappella <strong>di</strong> questa stessa navata, un altro portale <strong>dalle</strong> raffinate ed<br />

eleganti forme rinascimentali. Continuando per Ibla, si arriva alla piazza della Repubblica,<br />

domi<strong>nata</strong> dalla chiesa del Purgatorio, che ha nella facciata un bel portale barocco. Da qui,<br />

avviandosi sulla salita Commendatore, ecco il palazzo Cosentini, tipicamente barocco<br />

nell'esuberanza delle sue forme, ed il palazzo della Cancelleria, sec. XVIII. Qui è pure la chiesa <strong>di</strong><br />

Santa Maria dell'Idria, fondata dai Cavalieri <strong>di</strong> Malta nel sec. XVII, con un originale campanile,<br />

rivestito <strong>di</strong> ceramiche <strong>di</strong> Caltagirone. Una tela raffigurante San Giuliano è attribuita a Mattia Preti.<br />

Percorrendo ora la via del Mercato, ma anche per altre vie vicine, si arriva finalmente davanti alla<br />

chiesa <strong>di</strong> San Giorgio, e<strong>di</strong>ficata su <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Rosario Gagliar<strong>di</strong>, tra il 1739 e il 1775. La bella<br />

scenografica facciata, caratterizzata da colonne accostate e sovrapposte, ha il corpo centrale<br />

aggettante, proteso verso l'alto. L'interno ha tre navate, spartite da sal<strong>di</strong> pilastri. Tre pitture <strong>di</strong> buona<br />

fattura, sono <strong>di</strong> Vito D'Anna. Nel tesoro si conservano oggetti d'argento <strong>di</strong> grande valore. Più<br />

avanti, simile nelle forme alla chiesa <strong>di</strong> San Giorgio, anche se in scala ridotta, è la chiesa <strong>di</strong> San<br />

Giuseppe, a pianta ellittica, sec. XVIII, <strong>di</strong> autore ignoto; nell'interno è <strong>una</strong> statua d'argento <strong>di</strong> San<br />

Giuseppe, sec. XVII. La vicina chiesa <strong>di</strong> Sant'Antonio, <strong>di</strong> età normanna, conserva il portale gotico<br />

nella facciata; è barocco quello della sacrestia. Andando a sinistra, un bel portale, del XIV sec., si<br />

puo' ammirare nella chiesa dell'Immacolata; mentre nei pressi delle antiche mura dette bizantine, è<br />

la chiesa del Signore Trovato, rie<strong>di</strong>ficata tra il sec. XVIII e il XIX. Un bel <strong>di</strong>pinto, la Madonna del<br />

Carmine, <strong>di</strong> Vito D'Anna, si trova nella chiesa <strong>di</strong> Santa Maria <strong>di</strong> Valverde. In piazza G.B.<br />

O<strong>di</strong>erna, è <strong>di</strong> notevole interesse la facciata rientrante della chiesa <strong>di</strong> San Giorgio Vecchio, con lo<br />

splen<strong>di</strong>do portale gotico-catalano, un alto rilievo sulla lunetta, San Giorgio che uccide il drago, ed<br />

aquile aragonesi sovrastanti. Ma eccoci allo splen<strong>di</strong>do Giar<strong>di</strong>no Ibleo, impiantato nel XIX secolo:<br />

consente la veduta <strong>di</strong> stupen<strong>di</strong> panorami e <strong>di</strong> tre chiese: I Cappuccini Vecchi, San Giacomo, e<br />

San Domenico o del Rosario (fatiscente). La chiesa dei Cappuccini, <strong>di</strong> modesta architettura,<br />

conserva tuttavia tre <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> Pietro Novelli (Assunzione della Vergine, Apparizione <strong>di</strong> San Pietro<br />

a Sant'Agata in carcere, Martirio <strong>di</strong> Sant'Agnese). San Giacomo, <strong>di</strong> origini trecentesche, fu<br />

riconfigurata nel Seicento: le tre navate <strong>di</strong>vennero <strong>una</strong> sola, e la chiesa assunse aspetto barocco. Il<br />

soffitto ligneo <strong>di</strong>pinto è del sec. XVIII.

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