Sicilia: l'identità di una terra nata dalle onde - Liceo magistrale
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Museo del sale <strong>di</strong> Nubia (Trapani)<br />
Percorrendo la strada costiera SP 21 in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Marsala, la prima tappa della via del sale è<br />
Nubia, sede del WWF che gestisce la Riserva Naturale delle Saline <strong>di</strong> Trapani e Paceco., dove in<br />
<strong>una</strong> casa salaria vecchia <strong>di</strong> 300 anni è stato istituito un "Museo del Sale".<br />
Qui sono illustrate le fasi della lavorazione del sale e conservati alcuni attrezzi utilizzati per<br />
l'estrazione e la raccolta: ingranaggi <strong>di</strong> mulini, pale, ruote dentate, spine, pignoni. I pannelli<br />
esplicativi alle pareti e le foto dei salinari al lavoro contribuiscono ad immergere il visitatore nel<br />
mondo delle saline e ad avvicinarlo ad un mestiere con i suoi tempi e i suoi riti che si tramandava da<br />
padre in figlio. Un'attività poco conosciuta alla base della quale c'era la passione ed un particolare<br />
rapporto con l'acqua <strong>di</strong> mare molto simile a quello vissuto dai pescatori.<br />
Museo del sale Ettore e Infersa (Marsala)<br />
Seguendo la strada principale SP 21 in <strong>di</strong>rezione dello Stagnone si trovano le saline più spettacolari.<br />
Un'in<strong>di</strong>cazione segnala quelle <strong>di</strong> "Ettore e Infersa". Si deve alla passione <strong>di</strong> questi due uomini, che<br />
hanno restaurato e rimesso in funzione un mulino vecchio <strong>di</strong> oltre cinquecento anni, un tempo<br />
strumento in<strong>di</strong>spensabile per la macinazione del sale, se ancora oggi è possibile assaporare il<br />
fascino del lavoro <strong>di</strong> un tempo. Il mulino a stella o "olandese" è composto da un tronco conico, da<br />
<strong>una</strong> cupola e da sei pale <strong>di</strong> forma trapezoidale con lo scheletro in legno, cui vengono applicate le<br />
vele in tessuto che si muovono al vento. All'interno un complesso sistema <strong>di</strong> ruote dentate ed<br />
ingranaggi consente <strong>di</strong> orientare la cupola e le pale sfruttando l'energia eolica per macinare il sale o<br />
per convogliare l'acqua. In questo caso al mulino viene collegata la cosiddetta vite <strong>di</strong> Archimede. Le<br />
pale possono girare ad <strong>una</strong> velocità <strong>di</strong> 20 km/h e sviluppano <strong>una</strong> potenza <strong>di</strong> 120 cavalli; per<br />
azionare la macina posta nei locali al pianterreno sono necessari almeno 30/40 cavalli.<br />
Fonte del Ciane (Siracusa)<br />
A pochi chilometri da Siracusa è possibile visitare l'itinerario naturalistico costituito dalla riserva<br />
del Ciane-Saline. E' gestita dal 1984 dalla Provincia ed è stata istituita per rivitalizzare e proteggere<br />
il papiro, pianta acquatica <strong>di</strong> origine egiziana, forse introdotta in zona già nel III sec. a.C., che<br />
cresce lungo le rive del fiume formando la più grande colonia in Europa. Questo ambiente fluviale<br />
rappresenta l'habitat ideale per la sopravvivenza <strong>di</strong> molte specie <strong>di</strong> uccelli stanziali e migratori:<br />
cavalieri d'Italia, gallinelle d'acqua e vari trampolieri <strong>di</strong> grosse <strong>di</strong>mensioni. Di grande suggestione è<br />
la fonte del fiume Ciane, scenario <strong>di</strong> miti e leggende, dove si forma un laghetto circolare<br />
caratterizzato dal colore verde-azzurro. Da "cyanos", termine greco riferito a questa particolare<br />
sfumatura, deriva il nome del corso d'acqua, circondato dai papiri simili a quelli presenti nel Nilo. Il<br />
fiume Ciane può essere risalito dalla foce con le barche a remi. Un percorso che incanta i turisti <strong>di</strong><br />
oggi allo stessso modo dei viaggiatori del XVII sec. A pie<strong>di</strong> il percorso richiede al massimo due<br />
ore. In mezzo a folti canneti e papiri alti fino a quattro metri, l'itinerario ri<strong>di</strong>scende la prima parte<br />
del corso del fiume Ciane, a partire <strong>dalle</strong> sorgenti. Dopo avere lasciato le macchine all'ombra dei<br />
maestosi eucalipti, nei pressi del ponticello, si procede a pie<strong>di</strong> lungo le due sp<strong>onde</strong> collegate in più<br />
punti da rustici ponticelli. Giunti alla foce si ammirano i resti delle saline ormai abbandonate.