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Angel<strong>in</strong>: austriaco, italiano<br />
e tedesco<br />
Lui nacque austriaco,<br />
poi divenne<br />
italiano. Ma alla<br />
f<strong>in</strong>e visse gran<br />
parte della sua<br />
vita come germanico.<br />
Per poi tornare italiano.<br />
Lui si sposò con Carla e ora<br />
che ha 96 anni sta ancora con<br />
Carla e i due si amano come se<br />
fossero ragazz<strong>in</strong>i. Una delle cose<br />
che li ha uniti, da sempre, è<br />
l’amore per la storia, per il recupero<br />
di dati e documenti storici:<br />
<strong>in</strong> casa hanno almeno 130<br />
libri e libroni con annotazioni,<br />
foto, disegni. Tutto raccolto da<br />
loro. Prima di Fiera di Primiero<br />
prendi a s<strong>in</strong>istra ed entri a Pieve<br />
(Pieu) di Transacqua. E quando<br />
sei nella piazza trattieni il pianto.<br />
Spettacolare piazza di Pieve<br />
con la chiesa che si alza maestosa<br />
nella sua semplicità e le case<br />
con i tanti ballatoi di legno. Come<br />
doveva essere bello il Trent<strong>in</strong>o<br />
se ne avessimo conservato<br />
il paesaggio architettonico<br />
rurale! All’angolo il grande capitello<br />
del 1656, costruito dal-<br />
Renzo M. Grosselli (*)<br />
la gente per essere stata risparmiata<br />
dalla peste del 1630. Ecco<br />
la grande casa <strong>in</strong> cui stanno<br />
Angel<strong>in</strong> Lenzi e sua moglie Carla.<br />
È del secolo XI, molto legno<br />
e, su un versante, l’edera.<br />
Transacqua, cittad<strong>in</strong>i onorari<br />
Ci accoglie Carla, una amburghese<br />
di 85 anni. «Tre anni fa -<br />
dice col suo accento fortemente<br />
crucco - diedero la cittad<strong>in</strong>anza<br />
onoraria al mio Ancel<strong>in</strong> e<br />
il 6 gennaio scorso l’hanno data<br />
anche a me». Felice. Angel<strong>in</strong>o<br />
Lenzi ne ha quasi 96 di anni<br />
e nacque ad Augsburg, Germania:<br />
papà era di Samone e<br />
la mamma di Pieve di Transacqua.<br />
Racconta lei, Carla, perché<br />
il suo uomo è stato poco bene<br />
e poi si agita e vuole tirare fuori<br />
i libri e... «Il padre, anche lui Angelo,<br />
era emigrato nel 1897. Era<br />
stato Kaiserjäger ad Innsbruck<br />
e Vienna e Schütze a Bolzano.<br />
Poi, con qualche soldo risparmiato<br />
si trasferì ad Augsburg e<br />
mise <strong>in</strong> piedi un negozio di v<strong>in</strong>i<br />
italiani». Angel<strong>in</strong> non si dà pace,<br />
mostra libroni enormi con cent<strong>in</strong>aia<br />
di foto <strong>in</strong>collate, scritti<br />
fittamente <strong>in</strong> tedesco (scrittura<br />
gotica) e italiano: «Ghé n’ho tre<br />
almèri pieni». A 39 anni Angelo<br />
Lenzi si fece raggiungere <strong>in</strong><br />
Germania dalla famiglia paterna:<br />
«Si era fatto una sostanza,<br />
aveva una cant<strong>in</strong>a con 80.000 litri<br />
di v<strong>in</strong>o italiano» e mostra le<br />
foto antiche. Carla riprende <strong>in</strong><br />
mano le red<strong>in</strong>i: «Qui dove ora<br />
c’è il salotto, un tempo c’era la<br />
stanza dove nacquero la mamma,<br />
il nonno e il bisnonno di Angel<strong>in</strong>.<br />
Il papà di Angel<strong>in</strong> si sposò<br />
con Felicita Simon proprio a<br />
Pieve, una lunga storia che reggerebbe<br />
un libro. Si conobbero<br />
nel Vorarlberg, quando qui<br />
<strong>in</strong> Trent<strong>in</strong>o c’era la pellagra. Le<br />
due famiglie, i Lenzi di Samone<br />
e i Simon di Pieve, erano a lavorare<br />
nelle filande». Ma quella<br />
unione aveva tardato a venire.<br />
Carla ancora, col suo italiano<br />
recitato alla tedesca: «Il fratello<br />
di Angelo doveva sposare<br />
una donna tedesca, che aspettava<br />
da lui un figlio. Ma sua madre<br />
non voleva saperne di nuora<br />
tedesca e, comunque, pretendeva<br />
che a sposarsi per primo<br />
fosse il figlio maggiore. Ma<br />
solo quando la donna del fratello<br />
si trovò gravida per la seconda<br />
volta Angelo decise di sposarsi.<br />
Non la voleva tedesca e<br />
gli venne <strong>in</strong> mente la Felicita,<br />
conosciuta molti anni prima».<br />
Scrisse al parroco che gli confermò<br />
che la donna era viva e<br />
nubile. «Ecco, ecco - dice Angel<strong>in</strong><br />
cercando nei suoi libroni - il<br />
parroco era don Cesare Sega» e<br />
mostra anche la lettera del prete<br />
e poi le foto del matrimonio<br />
e qu<strong>in</strong>di le prime orig<strong>in</strong>ali lettere<br />
che si scambiarono i fidanzati.<br />
Ma come fai Angel<strong>in</strong> ad avere<br />
tutti questi documenti? Sorride,<br />
è un uomo assolutamen-