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UNIVERSIT`A DEGLI STUDI DI URBINO, “Carlo Bo”

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consentirebbe: dal punto di vista sperimentale, di convertire le misure euleriane<br />

in quelle lagrangiane; dal punto di vista teorico e modellistico di<br />

descrivere il fenomeno della dispersione con un numero finito di equazioni,<br />

poichè, come mostrato da T.S. Lundgren [72] le descrizioni probabilistiche<br />

delle equazioni di Navier-Stokes sono per loro struttura sottodeterminate e<br />

quindi un numero infinito di equazioni è necessario perchè il problema venga<br />

risolto.<br />

Sebbene sia plausibile che esista una relazione, magari non unica, che<br />

unisca le due statistiche, è estremamente difficile provarla dal punto di vista<br />

teorico. I primi tentativi di determinare tale relazione sono stati di carattere<br />

operativo.<br />

Nel 1959 S. Corrsin [28] propose una formula che legasse tra loro correlazione<br />

temporale lagrangiana e correlazione spazio-temporale euleriana.<br />

Questa formula, nota anche come ‘congettura di Corrsin’ o ‘ipotesi di indipendenza’,<br />

assume l’indipendenza tra lo spostamento delle particelle e la<br />

velocità istantanea del campo [28, 29]. Formalmente l’ipotesi di S. Corrsin<br />

è<br />

<br />

µij(τ) → Eij(∆x, τ)p(∆x, τ)d 3 ∆x , (2.9)<br />

dove µij(τ) è la correlazione temporale lagrangiana definita in (2.6), Eij(∆x, τ)<br />

la correlazione spazio-temporale euleriana definita come Eij(∆x, τ) = 〈ui(x+<br />

∆x, t0 + τ)uj(x, t0)〉 e p(∆x, τ) è la probabilità che una particella faccia un<br />

salto ∆x nel tempo τ. Come già evidenziato da S. Corrsin stesso [28, 29],<br />

tale ipotesi risulta essere corretta solo asintoticamente (nella formula (2.9)<br />

esplicitato con una feccia piuttosto che un uguale), cioè per intervalli temporali<br />

lunghi τ → ∞. Tuttavia, per tempi lunghi la correlazione è ormai<br />

nulla e la formula perde valore [83].<br />

Ciò nonostante, questa congettura è stata studiata sperimentalmente<br />

[117], con simulazioni cinematiche [64] ed utilizzata come chiusura in lavori<br />

teorici verificati poi numericamente attraverso DNS [56, 52]. Un’identica<br />

relazione si ottiene nel contesto della teoria statistica di R. Kraichnan<br />

denominata Direct Interaction Approximation [63].<br />

La proposta di F.A. Gifford [42] e J.S. Hay e F. Pasquill [44], invece, si<br />

fonda sull’ipotesi che la correlazione temporale euleriana e quella lagrangiana<br />

coincidano nella loro forma funzionale ma con una diversa scala dei tempi<br />

µii(βτ) = Eii(0, τ) , (2.10)<br />

dove Rii e Eii sono quelli definiti in precedenza e β è il rapporto tra le scale<br />

temporali integrali lagrangiana ed euleriana secondo la definizione (2.7) in<br />

entrambi i casi, β = TL/TE. Nel caso euleriano, la scala temporale integrale<br />

può essere sostituita con il rapporto tra la scala integrale spaziale (stimata<br />

attraverso l’integrale della correlazione spaziale) e la varianza della velocità.<br />

La scala spaziale è una misura per sua natura più pertinente a caratterizzare<br />

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