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M U E C - Istituto italiano di studi cooperativi Luigi Luzzatti

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zione mutualistica italiana nell’adozione<br />

<strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> social re p o rt i n g, a<br />

causa delle <strong>di</strong>ff e renti opzioni metodologiche<br />

re t rostanti le singole ricerc h e<br />

c o n d o t t e 6 0 .<br />

Inoltre, le <strong>di</strong>fformità metodologiche riducono<br />

la possibilità <strong>di</strong> verificare se<br />

l ’ a p p a rtenenza a <strong>di</strong>ff e renti movimenti<br />

<strong>cooperativi</strong> si riverberi sulla cultura e la<br />

pratica del social reporting delle cooperative<br />

mutualistiche italiane, attraverso<br />

analisi del grado <strong>di</strong> correlazione tra le<br />

logiche e le soluzioni <strong>di</strong> social re p o rt i n g<br />

adottate, da una parte, e – dall’altra – i<br />

connotati valoriali, strutturali ed operativi<br />

dei <strong>di</strong>versi movimenti <strong>cooperativi</strong><br />

e delle loro associazioni <strong>di</strong> rappresentanza,<br />

potenzialmente caratterizzati da<br />

<strong>di</strong>scrasie riguardo ad una pluralità <strong>di</strong><br />

profili. Tra questi ultimi, può considerarsi<br />

il rilievo attribuito alla <strong>di</strong>mensione<br />

impren<strong>di</strong>toriale dell’attività cooperativa<br />

rispetto alla pura tutela dell’interesse<br />

del socio (le <strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>e<br />

cooperative possono esercitare influssi<br />

sulle prassi <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contazione sociale<br />

in funzione dell’accresciuta capacità<br />

d’impatto aziendale sulla sfera <strong>di</strong> interessi<br />

<strong>di</strong> singoli e collettività, ciò che<br />

dovrebbe accrescere il rilievo <strong>di</strong> informazioni<br />

orientate a rispondere alla richiesta<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> comporta-<br />

menti socialmente re s p o n s a b i l i 6 1 ); il<br />

grado <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento realizzabile tra<br />

gli aderenti da parte delle centrali; i<br />

servizi <strong>di</strong> ricerca e consulenza da tempo<br />

off e rti in materia <strong>di</strong> social re p o rt i n g;<br />

l’enfasi data al tema della comunicazione<br />

istituzionale e della re n d i c o n t azione<br />

sociale in seno alla <strong>di</strong>alettica intra-associazionistica.<br />

6. Le risultanze delle indagini<br />

sul campo in materia<br />

<strong>di</strong> social re p o rting cooperativo<br />

6.1. La <strong>di</strong>ffusione degli strumenti<br />

<strong>di</strong> social re p o rting cooperativo<br />

È ora possibile porsi il primo dei quattro<br />

interrogativi 62 sull’accountability istituzionale<br />

cooperativa, concernente il<br />

grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> appropriati strumenti <strong>di</strong><br />

social reporting all’interno della cooperazione<br />

mutualistica.<br />

La letteratura presenta tesi che asseverano<br />

la parziale <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> tale strumentazione<br />

all’interno del mondo cooperativo<br />

(Viviani, 2005), nonostante l’intensa<br />

opera svolta sin dall’inizio degli anni<br />

Novanta all’interno <strong>di</strong> parti significative<br />

del movimento cooperativo per<br />

l’affermazione <strong>di</strong> una cultura del bilancio<br />

sociale 63 ; l’andamento è uniforme a<br />

quello che numerosi stu<strong>di</strong> colgono al-<br />

60 A fini <strong>di</strong> significatività scientifica, si renderebbe pertanto necessaria una maggiore trasversalità delle<br />

ricerche. Si tratta <strong>di</strong> un’esigenza alla quale potrebbe dare risposta un gruppo <strong>di</strong> ricerca in<strong>di</strong>pendente,<br />

oppure un progetto nascente da un ragionamento con<strong>di</strong>viso all’interno del mondo cooperativo su<br />

un tema che potrebbe generare benefici collettivi all’intera cooperazione italiana, prima ancora che<br />

vantaggi strategici alle singole unità o centrali cooperative, poiché traslando il tema della ren<strong>di</strong>contazione<br />

sociale dall’arena scientifica a quella delle politiche, essa si presenta come strumento chiave<br />

per asseverare il ruolo delle cooperative per lo sviluppo economico e sociale della comunità.<br />

61 L’esistenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti percorsi <strong>di</strong> avvicinamento al bilancio sociale compiuti da due delle centrali<br />

cooperative (Legacoop e Confcooperative) è segnalata da Viviani (2000, p. 72-73).<br />

62 Si tratta dei quesiti inerenti rispettivamente alla <strong>di</strong>ffusione, al contenuto, ai fattori <strong>di</strong> influenza ed<br />

alle funzioni del social reporting cooperativo. Cfr. par. 4.<br />

63 Ad esempio, in Legacoop Toscana e Legacoop Bologna sin dal 1992. Per le iniziative dell’area bolognese,<br />

cfr. Viviani (2000, p. 73).

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