M U E C - Istituto italiano di studi cooperativi Luigi Luzzatti
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questa linea <strong>di</strong> pensiero <strong>di</strong> una componente<br />
o t t i m i s t a, la quale ipotizzi implicitamente<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> perfetta razionalità<br />
del decisore cooperativo, pot<br />
rebbe port a re a sostenere che sia la<br />
statuizione <strong>di</strong> un dovere inform a t i v o ,<br />
sia la conseguente adozione <strong>di</strong> strumenti<br />
<strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contazione sociale, siano in<br />
questo contesto privi <strong>di</strong> significato: si<br />
dà cioè per scontato che gli organi <strong>di</strong><br />
g o v e rno e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione dell’impre s a<br />
cooperativa sapranno n a t u r a l m e n t e f o rm<br />
u l a re scelte massimizzanti la funzione<br />
obiettivo costruita conglobando il<br />
beneficio mutualistico, la mutualità<br />
e s t e rna <strong>di</strong> movimento e la socialità<br />
verso tutti i portatori <strong>di</strong> intere s s e<br />
(massimizzazione sotto il vincolo delle<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio economicof<br />
i n a n z i a r i o ) 1 1 1 ; pertanto, né all’intern o<br />
(comunità dei soci), né all’estern o<br />
(movimento cooperativo, singoli s t a k e -<br />
h o l d e r, comunità) si dovre b b e ro esprim<br />
e re attese informative rispetto all’efficacia<br />
dell’azione cooperativa. Dal<br />
punto <strong>di</strong> vista economico-aziendale,<br />
tale posizione fideistico-ottimista non<br />
a p p a re sostenibile, poiché nelle cooperative<br />
mutualistiche – come in<br />
ogni altra impresa – il livello <strong>di</strong> imp<br />
ren<strong>di</strong>torialità e managerialità è naturalmente<br />
<strong>di</strong>ff o rme da impresa ad imp<br />
resa, cosicché assume rilievo per cia-<br />
scun interlocutore poter verificare<br />
quale sia il livello <strong>di</strong> efficacia della<br />
singola cooperativa (e dei suoi org a n i<br />
<strong>di</strong> vert i c e ) .<br />
A l t re posizioni teoriche annettono invece<br />
al social re p o rt i n g rilevanti benefici;<br />
la prospettiva m a n a g e r i a l e 1 1 2 li lega<br />
alla razionalizzazione dei processi <strong>di</strong><br />
g o v e rno e <strong>di</strong>rezione, nonché all’impatto<br />
sull’immagine e la re p u t a z i o n e<br />
aziendale, assegnando al social re p o r -<br />
t i n g un ruolo che qui può definirsi<br />
s t ru m e n t a l e. Infine, la prospettiva degli<br />
e d u c a t i o n a l i s t s ( G r a y, Owen e Adams,<br />
1996) sottolinea ulteriori effetti positivi<br />
esercitati dalla comunicazione<br />
socio-ambientale: la crescita del grado<br />
<strong>di</strong> democrazia partecipativa caratterizzante<br />
una s o c i e t à, resa possibile<br />
dall’adesione dell’azienda <strong>di</strong> pro d uzione<br />
ad un modello <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza<br />
d ’ i m p resa (corporate citizenship) che la<br />
inserisca più in profon<strong>di</strong>tà nel sistema<br />
sociale e la induca a <strong>di</strong>alogare<br />
con le altre componenti della società<br />
nella ricerca del bene comune (delineando<br />
un ruolo e d u c a t i v o della re n d icontazione<br />
sociale per le aziende che<br />
vi danno vita).<br />
Le argomentazioni <strong>di</strong> seguito proposte<br />
sulla funzione della re n d i c o n t a z i o n e<br />
sociale, si collocano pre v a l e n t e m e n t e<br />
nella prospettiva manageriale.<br />
1 1 1 In altri termini, il decisore cooperativo assumerebbe il profilo <strong>di</strong> chi sia in grado <strong>di</strong> operare con sistematicità<br />
la valutazione ex ante ed ex post dei molteplici effetti interni ed esterni dei processi gestionali<br />
<strong>di</strong> cui si valuta l’adozione. Si darebbe cioè per scontato che questo decisore (solitamente collettivo)<br />
possa applicare un complesso algoritmo che intrecci congiuntamente valutazioni <strong>di</strong> economicità<br />
(per l’attitu<strong>di</strong>ne alla sopravvivenza e allo sviluppo dell’impresa cooperativa), valutazioni in or<strong>di</strong>ne<br />
alla realizzazione del beneficio mutualistico, valutazioni <strong>di</strong> impatto sul movimento cooperativo, valutazioni<br />
<strong>di</strong> beneficio sociale producibili nella relazione con gli stakeholder <strong>cooperativi</strong> (ulteriori rispetto<br />
ai soci), riconoscendo e soppesando i potenziali trade-off tra ciascuna <strong>di</strong>mensione valutativa o condensandole<br />
me<strong>di</strong>ante processi <strong>di</strong> ponderazione in una medesima funzione obiettivo eretta a bottom li -<br />
ne dell’impren<strong>di</strong>tore cooperativo. Il tutto, soprattutto, identificando sempre l’alternativa più efficace<br />
tra le molteplici possibili.<br />
112 Per la letteratura internazionale, managerialism.