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M U E C - Istituto italiano di studi cooperativi Luigi Luzzatti

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documento informativo, poiché tale comitato<br />

non deve essere inteso come<br />

l ’ a rtefice unico del bilancio sociale cooperativo,<br />

ma soltanto come una qualificata<br />

struttura <strong>di</strong> supporto al pro c e s s o<br />

<strong>di</strong> re n d i c o n t a z i o n e 9 6 .<br />

Tra i fattori <strong>di</strong> influenza interni, seguono<br />

i meccanismi operativi <strong>di</strong> pianificazione<br />

e programmazione, la cui estensione al<br />

p rofilo sociale dell’attività 9 7 d o v re b b e<br />

riflettersi sul contenuto dell’inform a t i v a<br />

sociale redatta a consuntivo, comportando<br />

la definizione <strong>di</strong> parametri <strong>di</strong> risultato<br />

corrispondenti agli obiettivi<br />

enunciati. Si tratta <strong>di</strong> un altro tema poco<br />

investigato dalla letteratura in materia<br />

<strong>di</strong> cooperative, sebbene questa lacuna<br />

possa annettersi al fatto che la misurazione<br />

delle p e rf o rm a n c e sociali espleti<br />

raramente un ruolo formalizzato nell’ambito<br />

dei processi <strong>di</strong> pianificazione e<br />

c o n t rollo non soltanto delle cooperativ<br />

e 9 8 , ma anche delle imprese capitalistiche<br />

(per le quali si rinvia al pre g e v o l e<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Innes e Norris, 2002).<br />

La terza categoria <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> influenza<br />

interna sulla ren<strong>di</strong>contazione sociale è<br />

rappresentata dal processo <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizio -<br />

ne del reporting.<br />

L’analisi conduce così al cuore del<br />

p roblema, trattandosi, per così <strong>di</strong>re ,<br />

non <strong>di</strong> uno dei molteplici fattori d’in-<br />

fluenza, bensì d e l f a t t o re principale, in<br />

quanto espressivo delle modalità <strong>di</strong><br />

ren<strong>di</strong>contazione, dalle quali <strong>di</strong>scendono<br />

inevitabili e sostanziali impatti sugli<br />

strumenti informativi redatti per<br />

l ’a c c o u n t a b i l i t y istituzionale. Si apre un<br />

sottosistema <strong>di</strong> variabili che include<br />

gli attori partecipanti alla re n d i c o n t azione<br />

sociale, il coinvolgimento degli<br />

s t a k e h o l d e r, le forme <strong>di</strong> revisione dei bilanci<br />

sociali.<br />

Questa analisi comporta innanzi tutto<br />

l’esame dei <strong>di</strong>fferenti attori partecipanti<br />

al processo <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contazione sociale<br />

(oltre all’eventuale social reporting com -<br />

m i t t e, altri ruoli ed unità org a n i z z a t i v e<br />

interne; soggetti esterni) e delle relative<br />

modalità <strong>di</strong> interazione. La prospettiva<br />

dello stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> Economia aziendale<br />

o <strong>di</strong> Accounting porta ad annettere priorità<br />

alla verifica del ruolo esercitato in<br />

questo ambito dalla funzione organizzativa<br />

“amministrazione e controllo” o<br />

“pianificazione e contro l l o ” 9 9 , e dei<br />

suoi effetti.<br />

Nel mondo della cooperazione mutualistica<br />

non si <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> evidenze in<br />

materia, probabilmente in relazione alla<br />

matrice sociologica dei primi stu<strong>di</strong> sul<br />

campo sulla ren<strong>di</strong>contazione sociale<br />

cooperativa. La letteratura intern a z i onale<br />

sul corporate social re p o rting s o t t o l i-<br />

96 Ovviamente, qualora l’intervento organizzativo richiedesse il reclutamento <strong>di</strong> nuove figure professionali,<br />

tale soluzione risulterebbe accessibile soltanto a cooperative <strong>di</strong> grande <strong>di</strong>mensione.<br />

9 7 C o e rentemente con il sistema <strong>di</strong> gestione socio-economica programmata (Matacena, 1984), i processi<br />

<strong>di</strong> pianificazione-programmazione sociale si intrecciano strettamente con la pianificazione<br />

economico-finanziaria e il susseguente b u d g e t i n g; i nessi principali si instaurano sia per quanto attiene<br />

alla formulazione degli obiettivi <strong>di</strong> beneficio mutualistico da realizzarsi in termini economici<br />

( s o v r a rem unerazioni <strong>di</strong> fattori, minimizzazione <strong>di</strong> costi per l’accesso a beni o servizi, ecc.), sia in relazione<br />

all’incidenza economico-finanziaria delle azioni volte alla mutualità esterna <strong>di</strong> movimento e<br />

alla socialità.<br />

98 Cfr. infra, par. 6.4.<br />

99 Si fa uso <strong>di</strong> denominazioni <strong>di</strong>verse in relazione all’esistenza <strong>di</strong> modelli organizzativi a <strong>di</strong>fferente grado<br />

<strong>di</strong> articolazione; non<strong>di</strong>meno è evidente che si intende con ciò identificare, in generale, le funzioni<br />

“<strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> informazione” (Ferrero, 1987, par. 6.6.).

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