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Scarica il NUMERO 3 – Agosto 2011-Novembre 2011

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La masseria come emergenza paesaggistica<br />

La masseria come emergenza paesaggistica non sorge<br />

improvvisamente nel passaggio fra tardo Medioevo ed<br />

Età Moderna, ma costituisce <strong>il</strong> più delle volte l’evento<br />

terminale di un lungo processo evolutivo delle strutture<br />

agrarie succedutesi nell’arco di m<strong>il</strong>lenni. Essa stessa ha<br />

affrontato nel corso della sua plurisecolare vita notevoli<br />

mutamenti, sia ed<strong>il</strong>izi che organizzativi che gestionali.<br />

Il precedente più interessante della masseria è<br />

rappresentato certamente dalla v<strong>il</strong>la rustica romana,<br />

rispetto alla quale non mancano analogie, ma anche<br />

differenze essenziali.<br />

Le prime si basano sul fatto che molte masserie sorgono<br />

su siti occupati a suo tempo da v<strong>il</strong>lae, come testimoniato<br />

da riscontri archeologici e toponomastici, in primo<br />

luogo i prediali in -ano o le denominazioni contenenti<br />

V<strong>il</strong>la o Casa.<br />

Le differenze sono stigmatizzate invece dal diverso<br />

indirizzo colturale (la v<strong>il</strong>la priv<strong>il</strong>egiava infatti la coltura<br />

specializzata della vite e dell’ olivo) e dal ricorso alla<br />

mano d’opera schiav<strong>il</strong>e.<br />

Le prime strutture produttive denominate masserie di<br />

cui si ha notizia nell’alcamese nel corso del Medio Evo<br />

sono le masserie regie, aziende pubbliche deputate<br />

specificamente alla cerealicoltura, insistenti su territorio<br />

demaniale e gestite da un complesso e pletorico<br />

apparato burocratico statale.<br />

22<br />

Fu proprio la presenza di tali strutture ad impedire per<br />

lungo tempo la creazione di analoghe strutture gestite<br />

da imprenditori privati.<br />

Masserie e galantuomini<br />

L’Ottocento consacrò <strong>il</strong> predominio incontrastato della<br />

borghesia agraria nell’agroericino, personificata da una<br />

nuova figura di signore terriero, <strong>il</strong> galantuomo.<br />

Agevolati da una legislazione molto più permissiva<br />

i nuovi galantuomini intensificarono le tradizionali<br />

colture a danno dell’ ancora ampia superficie boschiva<br />

presente all’interno delle proprie terre, ma nel contempo<br />

prestarono una particolare cura anche alla facies<br />

architettonica degli edifici delle masserie, per renderle<br />

funzionali alle nuove funzioni di rappresentanza che<br />

queste erano chiamate a svolgere.<br />

La stagione postunitaria rappresenta <strong>il</strong> punto massimo<br />

di sv<strong>il</strong>uppo della masseria storica, che ha con radicali<br />

ristrutturazioni ed<strong>il</strong>izie profondamente trasformato in<br />

prestigiose dimore quelle che erano state per secoli<br />

semplici e spesso trascurate strutture di servizio.<br />

Il futuro dei bagli<br />

La moderna agricoltura non ha più bisogno di<br />

una struttura fisica di coordinamento territoriale<br />

storicamente rappresentata dalla masseria o dal baglio.<br />

Questa constatazione offre una buona chiave di lettura<br />

per comprendere l’attuale stato di salute delle masserie<br />

Banca Don Rizzo

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