Scarica il NUMERO 3 – Agosto 2011-Novembre 2011
Scarica il NUMERO 3 – Agosto 2011-Novembre 2011
Scarica il NUMERO 3 – Agosto 2011-Novembre 2011
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
La masseria come emergenza paesaggistica<br />
La masseria come emergenza paesaggistica non sorge<br />
improvvisamente nel passaggio fra tardo Medioevo ed<br />
Età Moderna, ma costituisce <strong>il</strong> più delle volte l’evento<br />
terminale di un lungo processo evolutivo delle strutture<br />
agrarie succedutesi nell’arco di m<strong>il</strong>lenni. Essa stessa ha<br />
affrontato nel corso della sua plurisecolare vita notevoli<br />
mutamenti, sia ed<strong>il</strong>izi che organizzativi che gestionali.<br />
Il precedente più interessante della masseria è<br />
rappresentato certamente dalla v<strong>il</strong>la rustica romana,<br />
rispetto alla quale non mancano analogie, ma anche<br />
differenze essenziali.<br />
Le prime si basano sul fatto che molte masserie sorgono<br />
su siti occupati a suo tempo da v<strong>il</strong>lae, come testimoniato<br />
da riscontri archeologici e toponomastici, in primo<br />
luogo i prediali in -ano o le denominazioni contenenti<br />
V<strong>il</strong>la o Casa.<br />
Le differenze sono stigmatizzate invece dal diverso<br />
indirizzo colturale (la v<strong>il</strong>la priv<strong>il</strong>egiava infatti la coltura<br />
specializzata della vite e dell’ olivo) e dal ricorso alla<br />
mano d’opera schiav<strong>il</strong>e.<br />
Le prime strutture produttive denominate masserie di<br />
cui si ha notizia nell’alcamese nel corso del Medio Evo<br />
sono le masserie regie, aziende pubbliche deputate<br />
specificamente alla cerealicoltura, insistenti su territorio<br />
demaniale e gestite da un complesso e pletorico<br />
apparato burocratico statale.<br />
22<br />
Fu proprio la presenza di tali strutture ad impedire per<br />
lungo tempo la creazione di analoghe strutture gestite<br />
da imprenditori privati.<br />
Masserie e galantuomini<br />
L’Ottocento consacrò <strong>il</strong> predominio incontrastato della<br />
borghesia agraria nell’agroericino, personificata da una<br />
nuova figura di signore terriero, <strong>il</strong> galantuomo.<br />
Agevolati da una legislazione molto più permissiva<br />
i nuovi galantuomini intensificarono le tradizionali<br />
colture a danno dell’ ancora ampia superficie boschiva<br />
presente all’interno delle proprie terre, ma nel contempo<br />
prestarono una particolare cura anche alla facies<br />
architettonica degli edifici delle masserie, per renderle<br />
funzionali alle nuove funzioni di rappresentanza che<br />
queste erano chiamate a svolgere.<br />
La stagione postunitaria rappresenta <strong>il</strong> punto massimo<br />
di sv<strong>il</strong>uppo della masseria storica, che ha con radicali<br />
ristrutturazioni ed<strong>il</strong>izie profondamente trasformato in<br />
prestigiose dimore quelle che erano state per secoli<br />
semplici e spesso trascurate strutture di servizio.<br />
Il futuro dei bagli<br />
La moderna agricoltura non ha più bisogno di<br />
una struttura fisica di coordinamento territoriale<br />
storicamente rappresentata dalla masseria o dal baglio.<br />
Questa constatazione offre una buona chiave di lettura<br />
per comprendere l’attuale stato di salute delle masserie<br />
Banca Don Rizzo