Scarica il NUMERO 3 – Agosto 2011-Novembre 2011
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come dovuto spiaggia e mare. Oggi San Vito oltre che un<br />
frequentato centro balneare, è un luogo che è riuscito a<br />
lanciare iniziative apprezzate che riempiono la cittadina<br />
di turisti per almeno quattro mesi l’anno.<br />
Iniziative gastronomiche come <strong>il</strong> “couscous fest”, la “festa<br />
degli aqu<strong>il</strong>oni” sollevati in cielo su quella splendida<br />
spiaggia e le tante altre manifestazioni culturali e<br />
ricreative organizzate dall’intera comunità cittadina,<br />
hanno ormai varcato i confini nazionali calamitando nel<br />
centro flussi turistici non indifferenti.<br />
Mi sia consentito un ammonimento finale. La comunità<br />
sanvitese vig<strong>il</strong>i per mantenere integro quel dono<br />
prezioso che la natura con tanta benevolenza ha dato.<br />
Valderice<br />
Lasciato per ultimo, volontariamente, perché è nato<br />
ultimo, nel 1955 con <strong>il</strong> nome banale di Paparella - S.<br />
Marco, toponimi delle due principali frazioni valligiane.<br />
Solo nel 1958, con Legge Regionale n. 1 del 25 gennaio,<br />
è stato autorizzato a fregiarsi del nome più prestigioso<br />
ricavato da quello ericino.<br />
È <strong>il</strong> più popolato fra i quattro comuni (oggi conta più<br />
di 11.000 abitanti), ed è anche quello che è più legato<br />
alla cultura ericina da cui è ancora influenzato. In questo<br />
mezzo secolo di autonomia ha avuto uno sv<strong>il</strong>uppo<br />
notevole. Ha subito, più degli altri centri dell’agro,<br />
l’influenza della vicina città di Trapani, sicché la sua<br />
comunità ha visto prevalere <strong>il</strong> ceto piccolo borghese del<br />
tipo cittadino, tendenza che ha imbarbarito la cultura<br />
locale nei suoi principali caratteri peculiari. Numerose<br />
34<br />
sono state le iniziative intraprese, ma tutte hanno<br />
avuto vita effimera, scomparendo dopo pochi anni, o<br />
limitandone l’importanza e la notorietà. Mi riferisco, ad<br />
esempio, alla:<br />
• mostra - mercato dell’artigianato sic<strong>il</strong>iano, scomparsa<br />
dopo 10 edizioni annuali che l’avevano portato ad<br />
esporre <strong>il</strong> migliore e più pregiato artigianato dell’isola;<br />
• sf<strong>il</strong>ata dei carri carnascialeschi che, dopo alcuni anni di<br />
progresso e buona affermazione, oggi ristagna in una<br />
netta fase di stanca e di regresso;<br />
• estate valdericina ricca di programmi e di spettacoli<br />
culturali e ricreativi, tenuti nel bel teatro S. Barnaba,<br />
rassegna che di anno in anno perde importanza e<br />
interesse artistico.<br />
Merita, invece, memoria e apprezzamento la bella<br />
e suggestiva manifestazione della “Bibbia nel parco”<br />
costituita da gruppi viventi disseminati in un rustico<br />
itinerario boschivo, riproducenti scene ed episodi<br />
del vecchio testamento. L’iniziativa attende di essere<br />
istituzionalizzata, adeguatamente pubblicizzata e<br />
ripetuta nell’alta stagione per renderla fruib<strong>il</strong>e ai più<br />
consistenti flussi turistici.<br />
Malgrado i limiti prima lamentati, anche Valderice è stata<br />
baciata da madre Natura che l’ha voluta ricca di verde,<br />
con giardini, v<strong>il</strong>le e scenari suggestivi e affascinanti dove<br />
si possono ammirare i più bei paesaggi scenografici:<br />
monti, mare, colline, prati fioriti, fornita anche di clima<br />
mite e aria tersa e profumata dalle essenze che vi<br />
crescono spontanee. Queste buone qualità ne hanno<br />
fatto un centro di v<strong>il</strong>leggiatura rinomato.<br />
Banca Don Rizzo