04.06.2013 Views

Scarica il NUMERO 3 – Agosto 2011-Novembre 2011

Scarica il NUMERO 3 – Agosto 2011-Novembre 2011

Scarica il NUMERO 3 – Agosto 2011-Novembre 2011

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

incominciò a fare, come ironicamente afferma lui<br />

stesso «<strong>il</strong> commerciante dei prodotti della terra.<br />

E comprai un moto Ape. Anche quella con grande<br />

sacrifici».<br />

Ci racconta un aneddoto:<br />

«Non avevo i soldi per questo primo necessario,<br />

importante, acquisto. Mi rivolsi a mia madre. Ma, allora,<br />

firmare cambiali era qualcosa di brutto. Si avvertiva <strong>il</strong><br />

peso della pericolosità della cosa e mia madre fu come<br />

se scappasse dall’eventualità. Ma, siccome dovevo fare<br />

<strong>il</strong> commerciante dei prodotti della terra, la fortuna mi<br />

agevolò, un mio cugino aprì la rappresentanza della<br />

Piaggio a Valderice. Mi ci rivolsi e, solo allora, mia madre<br />

decise di fare da garante. Ed impegnò la quota della terra<br />

che io avrei ricevuto in eredità alla sua morte a garanzia<br />

del pagamento del prestito. Naturalmente fu quella la<br />

prima volta in cui acquistai qualcosa a rate. Devo dire,<br />

a distanza di decenni, che se non avessi avuto, sin da<br />

allora, questo coraggio, avrei fatto ben poca cosa. Non<br />

si poteva e non si può realizzare nulla senza un aiuto<br />

concreto della banche per gli investimenti. Le banche,<br />

a cui sono grato, da allora ad oggi, hanno sempre dato<br />

corpo ai miei sogni, alle mie intuizioni imprenditoriali,<br />

alle necessità che, di volta in volta, l’azienda necessita».<br />

E Rocco si lascia ad una battuta «è vero che le imprese<br />

riescono a crescere grazie alle banche ma è pur<br />

vero che, senza i nostri investimenti, le banche non<br />

avrebbero vita fac<strong>il</strong>e. Il loro compito non può essere<br />

solo quello di raccogliere risparmi. Quindi, con una<br />

battuta, gli imprenditori hanno bisogno della banca, e<br />

la banca ha bisogno di noi. La banca ericina prima, la<br />

Don Rizzo oggi, hanno, spesso, permesso che i sogni<br />

42<br />

imprenditoriali miei e dei miei figli si concretizzassero».<br />

Perché, come capita in ogni azienda che si rispetta,<br />

anche Rocco, amando così fortemente <strong>il</strong> suo lavoro, ha<br />

fatto si che anche i suoi figli se ne innamorassero.<br />

Un amore viscerale per <strong>il</strong> lavoro che si legge negli occhi<br />

di Andrea, Vito, Rosanna, Nicoletta e Giampaolo e si può<br />

desumere dalla storia di ognuno di essi.<br />

Un solo aneddoto per rappresentare tutto ciò c’è lo<br />

racconta Rocco.<br />

«Una volta lasciai a casa Andrea per recarmi alle cave.<br />

Distano da casa mia 15 ch<strong>il</strong>ometri. Non ricordo neppure<br />

<strong>il</strong> motivo della mia scelta ma dissi no al bambino. Dopo<br />

circa un’ora vidi Andrea entrare in cava e dall’ interesse<br />

che manifestava nel seguire le lavorazioni, mi resi<br />

conto immediatamente che in questo lavoro si sarebbe<br />

realizzato. Anche gli altri figli, compatib<strong>il</strong>mente con gli<br />

impegni scolastici sin da bambini riservavano parte<br />

del loro tempo libero alle attività aziendali maturando<br />

sin da allora importanti esperienze che continuano a<br />

r<strong>il</strong>evarsi di fondamentale importanza per l’ impresa, e se<br />

sono cresciuto così, lo devo proprio a loro».<br />

«Ritengo che, a distanza di anni, posso affermare con<br />

certezza che, nonostante la tenera età, avevo già da<br />

allora l’obiettivo di diventare un vero professionista<br />

del settore. Basti pensare che allora ero l’unico che<br />

sapeva usare, in cava, la pala meccanica. E lo facevo<br />

divertendomi come stessi ut<strong>il</strong>izzando un giocattolo.<br />

E nel frattempo aiutavo mio padre e gli altri operai»<br />

afferma Andrea, con soddisfazione, ricordando anni che<br />

sono lontani solo nel tempo, non certo nel ricordo.<br />

Ma la storia di Rocco passa attraverso un autocarro Fiat<br />

615 e dal Leoncino.<br />

Banca Don Rizzo

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!