04.06.2013 Views

sommario - Camera di Commercio di Ferrara

sommario - Camera di Commercio di Ferrara

sommario - Camera di Commercio di Ferrara

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

6<br />

tra<strong>di</strong>zione, scuola e impresa: il “Piatto Estense”<br />

Deteniamo l’1,5% della superficie coltivata nell’intera Europa<br />

Riso e terreni ferraresi:<br />

una simbiosi felice<br />

Risotto al pinguino. Timballo <strong>di</strong><br />

riso al ragù e piselli. Zuppa <strong>di</strong><br />

riso selvaggio dell’Ultimo dei<br />

Mohicani. Peperoni ripieni <strong>di</strong> riso<br />

e miele. Potrei continuare a<br />

lungo, perchè in un certo periodo<br />

della mia vita ho creduto <strong>di</strong> dover<br />

continuare per sempre. Costretto<br />

a nutrirmi soltanto <strong>di</strong> riso bianco,<br />

bollito senza la minima traccia <strong>di</strong><br />

sale, con<strong>di</strong>to solo con la fantasia.<br />

Con ingre<strong>di</strong>enti strampalati,<br />

inventati <strong>di</strong> volta in volta, che la<br />

fame e la malattia (inesistenti<br />

peraltro sia l’una che l’altra) mi<br />

suggerivano per riuscire ad ingollare,<br />

pranzo dopo cena, cena<br />

dopo pranzo, quei piatti così<br />

sciatti, eppure tanto saporiti.<br />

A causa <strong>di</strong> una nefrite <strong>di</strong> origine<br />

psicotica (in realtà ai reni non<br />

avevo nulla, semplicemente passavo<br />

i pomeriggi lanciandomi con<br />

gli amici da un muretto alto tre<br />

metri), mi sono alimentato per<br />

quasi sei mesi, dalla colazione<br />

allo spuntino <strong>di</strong> mezzanotte, con<br />

il riso ferrarese; e della varietà<br />

più comune, l’Arborio, che il<br />

nonno bottegaio mi portava a<br />

casa dentro gran<strong>di</strong> sacchetti <strong>di</strong><br />

tela grezza. Prima <strong>di</strong> scoprire che<br />

sarebbe bastato smettere <strong>di</strong> emulare<br />

i cascatori <strong>di</strong> Hollywood per<br />

guarire da quella malattia dal<br />

nome terribile, mi ero convinto<br />

però che continuando con quella<br />

solfa sarei quanto meno <strong>di</strong>ventato<br />

il primo cinese <strong>di</strong> Portomaggiore,<br />

o il precursore delle migliaia <strong>di</strong><br />

pakistani che oggi la popolano.<br />

Quei piatti <strong>di</strong> riso... sciapo, come<br />

<strong>di</strong>ceva mia madre (marchigiana e<br />

dunque aliena al riso almeno<br />

quanto una finlandese o una<br />

svizzera), erano <strong>di</strong> fatto il mio<br />

primo, personale, approdo alla<br />

globalizzazione. Perchè per stuzzicare<br />

le papille gustative sicuramente<br />

mortificate, li arricchivo<br />

con salsicce bavaresi invisibili,<br />

trasparenze <strong>di</strong> verdure orientali,<br />

pesci dai nomi e dalle forme<br />

ignote provenienti però dai mari<br />

esotici. Ma il denominatore<br />

comune era il riso, il riso, il riso.<br />

Ricordo che mi guardavo allo<br />

specchio, un po’ <strong>di</strong> soppiatto:<br />

sulla confezione era riportato<br />

l’in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> un produttore del<br />

Delta, dal nome inequivocabilmente<br />

nostrano, ma io non mi<br />

fidavo. E controllavo, appena<br />

sveglio, se i miei occhi non si fossero<br />

già allungati nella forma<br />

della mandorla. O che il colorito<br />

del viso, oltre che il carattere,<br />

non fosse quello <strong>di</strong> uno... scorbutico.<br />

A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> molti anni, eccomi<br />

qui. Con gli occhi da orbo ma<br />

non da cinese. Salvato da una<br />

<strong>di</strong>eta <strong>di</strong> sei mesi che avrebbe<br />

stremato Ciu En Lai. Rinvigorito<br />

dalla cariosside, reso rigoglioso<br />

nel fisico e nello spirito dal<br />

Carnaroli. Forse non altissimo a<br />

causa delle dosi massicce <strong>di</strong><br />

Vialone Nano, ma sicuramente<br />

Baldo <strong>di</strong> nome, pardon <strong>di</strong> riso, e<br />

<strong>di</strong> fatto.<br />

Da quei giorni, perciò, il riso (ferrarese)<br />

ha invaso, pervaso e, se<br />

posso usare un ovvio gioco <strong>di</strong><br />

Stefano Lolli<br />

parole, intriso la mia vita. L’ha<br />

saziata e in fondo protetta, come<br />

dentro una glumella a misura<br />

d’uomo. Dunque gli devo riconoscenza<br />

ed affetto.<br />

So <strong>di</strong> non essere l’unico, anzi mi<br />

sento in buona compagnia nel<br />

ruolo <strong>di</strong> mangiatore e <strong>di</strong> appassionato<br />

del riso. La nostra provincia,<br />

del resto, ha ben poco da<br />

invi<strong>di</strong>are alle zone <strong>di</strong> produzione<br />

più pregiate dell’Italia e <strong>di</strong> tante<br />

parti del mondo. Le risaie, che<br />

anche dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico<br />

rappresentano un habitat<br />

<strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario fascino, caratterizzano<br />

la parte prosciugata del<br />

territorio: nel 2007 gli ettari<br />

erano poco più <strong>di</strong> 6840, <strong>di</strong>stribuiti<br />

in 13 Comuni (a Co<strong>di</strong>goro<br />

però spetta storicamente la parte<br />

del leone con il 50% della superficie<br />

complessiva a riso) tra i<br />

quali certamente il più curioso è<br />

Bondeno. Per una coltura tipica<br />

del Basso Ferrarese qual è il riso,<br />

è singolare infatti notare che dal<br />

1995 ad oggi proprio nel paese<br />

matildeo, pur a fronte <strong>di</strong> una produzione<br />

<strong>di</strong> nicchia, la crescita in<br />

termini <strong>di</strong> nicchia è stata costante.<br />

Su scala provinciale, invece,<br />

l’andamento è risultato altalenante<br />

e se sono lontani i fasti tra<br />

il 1965 ed il 1970 - quando gli<br />

ettari complessivi a riso erano<br />

aumentati da 10 mila e 200 sino<br />

ai 14 mila e 165 - sembra superato<br />

il periodo grigio che tra il<br />

1980 e il 1990 aveva più che<br />

<strong>di</strong>mezzato la produzione. E<br />

comunque con poco meno <strong>di</strong> 7

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!