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<strong>No</strong> <strong>Turkeys</strong> 1 –– 22000099 Apriile pag -- 2211<br />
ce di adattare le regole già presenti senza<br />
forzare la Storia.<br />
Tr Tri<br />
iibbuunni ii<br />
Annualmente si eleggevano da 4 sino a 10<br />
tribuni militari, alcuni rappresentanti del Patriziato,<br />
altri della Plebe. Il loro numero dipendeva<br />
dal numero delle Legioni in campo e<br />
quindi dalle guerre in atto. In periodi di pace<br />
erano pochi. <strong>No</strong>n esisteva un’armata consolare,<br />
ma tante armate tribunali. Esisteva la<br />
carica di Praetor Urbis, capo della guarnigione<br />
di Roma. In momenti di difficoltà,<br />
quando i Tribuni erano troppi o quando i rovesci<br />
militari li facevano cadere in disgrazia<br />
il Senato poteva optare per eleggere un Dictator<br />
supremo, che aveva il compito di porre<br />
ordine nel caos dei comandi.<br />
Nel gioco è necessario dimenticare i riferimenti<br />
alle armate consolari e utilizzare i Tribuni<br />
con le stesse regole dei Proconsoli.<br />
Ad ogni elezione si eleggono:<br />
- 4 Tribuni militari;<br />
- il Praetor Urbanus<br />
- eventualmente Praetors se restano Legioni<br />
senza comando.<br />
in caso di emergenza:<br />
- Dictator e Magister Equitum.<br />
IInnt I tteer r RReeggees s<br />
L’emergenza può anche originare un Interregno,<br />
ma tale situazione giunge dalla tabella<br />
degli Augurii. L’Interregno genera l’elezione<br />
di:<br />
- 3 Inter Reges dei quali uno sarà anche il<br />
Praetor Urbanus (in pratica i due consoli).<br />
DDi iic ct ttaat ttoor rees s ee EEmmeer rggeennz zee<br />
I Dittatori eletti hanno a disposizione tanti<br />
LAM quanto il punteggio dell’iniziativa che<br />
possiedono ed 1 LAM aggiuntivo del Magister<br />
Equitum.<br />
Minori:<br />
Aggiungere alle regole base:<br />
Qualsiasi armata di 20 SPs o più presente in<br />
una provincia adiacente all’Alto Lazio; qualsiasi<br />
armata presente nel Basso Lazio; quasiasi<br />
sconfitta subita da una armata romana<br />
purché non durante assedio.<br />
Maggiori:<br />
Aggiungere alle regole base:<br />
Occupazione di qualsiasi città laziale (anche<br />
Basso Lazio) . <strong>No</strong>n considerare riferimenti alle<br />
armate consolari.<br />
<strong>No</strong>ta: Veio non conta per la determinazione<br />
dell’Emergenza a Roma (città occupate<br />
a tre esagoni da Roma).<br />
PPaat ttr ri iiz zi ii ee PPl lleebbeei ii<br />
I Leader romani di questo scenario possono<br />
essere eletti dalla Plebe o dai Patrizi. Per<br />
simulare questa eventualità si usano gli LMA<br />
dei Tribuni che hanno il riquadro oro (Patrizi)<br />
o argento (Plebei). Nel momento delle elezioni<br />
saranno estratti prima 4 LMA e poi i 4<br />
Leaders corrispondenti. Sarà possibile che i<br />
Tribuni eletti appartengano in maggioranza<br />
ad una o all’altra fazione, determinando un<br />
orientamento politico in Roma.<br />
Se la maggioranza dei Tribuni è Plebea tutte<br />
le funzioni del Senato saranno ignorate. Al<br />
contrario in caso di maggioranza Patrizia le<br />
regole del Senato sono in vigore nel turno.<br />
VVI IIT TT TOORRI IIAA<br />
Il Romano vince automaticamente se:<br />
• occupa e saccheggia almeno due città della<br />
Lega tra Veies, Tarquini, Velch, Cluvsin, Vatluna.<br />
L’Etrusco invece vince automaticamente se:<br />
• assedia Roma dopo aver catturato<br />
l’influenza della provincia Sabina<br />
oppure se:<br />
• conquista Roma.<br />
• o controlla tutte le provincie in gioco tranne<br />
l’Alto Lazio alla fine del 10° turno.<br />
CCoonnc cl lluus si iioonnee<br />
I giocatori più attenti troveranno molte similitudini<br />
tra questo scenario e quello sulle<br />
guerre Sannitiche e, in effetti, non poteva che<br />
essere così se si considera l’attiva partecipazione<br />
etrusca a quelle guerre.<br />
Questo scenario è stato creato infatti per portare<br />
in primo piano un’antica civiltà di cui<br />
poco si è parlato (a causa dell’assenza di<br />
fonti scritte). Relegata all’anonimo ruolo di<br />
“tribù ??” italica, nel gioco di Berg, questa<br />
immensa potenza navale ed economica, aveva<br />
il diritto di essere rappresentata almeno<br />
come Cartagine. Alla fine lo scenario appare<br />
decisamente sbilanciato a favore degli Etruschi,<br />
ma ciò serviva ad aiutarli ad assediare<br />
Roma.<br />
Chi lo vorrà giocare dorà poi se il Romano è<br />
condannato in partenza o se, dopo aver distrutto<br />
Veio e magari neutralizzato l’Umbria,<br />
il grande Dittatore Furio Camillo riuscirà a<br />
distruggere la seconda città della Lega. Naturalmente<br />
aspettiamo critiche e correzioni<br />
da parte dei lettori (come tutti i challenges di<br />
<strong>No</strong><strong>Turkeys</strong>, anche questo è un sistema aperto<br />
alle Home rules).<br />
Ringrazio Richard H. Berg per aver accordato<br />
il suo permesso a questo design.<br />
""L Laa ppoot tteennz zaa ddeeggl lli ii EEt ttr ruus sc chhi ii –– ddi iic ceevvaa Li Liivvi<br />
iioo ––<br />
eer raa coos c sì ìì ggr raannddee chhee c llaa l ffaammaa f ddeel ll lloor l roo nnoommee<br />
ri riieemmppi<br />
iivvaa nnoonn sool s lloo llaa l tteer t rr raa, ,, mmaa aannc chhee iil ill<br />
mmaar ree<br />
iinn i ttuut t ttt ttaa ll’ l’’ees<br />
st tteenns si iioonnee ddeel lll ll’ ’’I IIt ttaal lli iiaa, ,, ddaal lll llee AAl llppi ii aal ll- -<br />
lloo l SSt ttr reet ttt ttoo ddi ii MMees ss si iinnaa"". ..<br />
CCoommee ffi fiinni<br />
iir roonnoo ggl lli ii<br />
EEt ttr ruus sc chhi ii??<br />
I Greci solevano dire che gli Etruschi o Tirreni<br />
(Tyrsenoi) erano pirati di mare e che le loro<br />
donne erano prostitute (perché più libere,<br />
stavano a tavola con i maschi e non chiuse<br />
nel gineceo come in Grecia). Per molti anni le<br />
veloci navi tirreniche dominarono il Mediterraneo.<br />
Poi i cartaginesi, alleati degli etruschi,<br />
persero le battaglie di Himera e di Cuma,<br />
vicino a Napoli contro i greci; gli etruschi<br />
persero il controllo del loro mare, il Tirreno.<br />
Mai domi, superarono l’Appennino invadendo<br />
le terre celtiche e aprirono i porti di<br />
Spina e Adria sull’Adriatico alle foci del Po.<br />
Fondarono al loro passaggio Bologna (Felsina)<br />
e Marzabotto (Misa).<br />
Ma nel 400 i Galli iniziarono a prendersi le<br />
rivincite ricacciando gli Etruschi in Toscana. I<br />
romani distrussero Veio nel 396, attaccando<br />
una alla volta le città etrusche; nel 353 Cere,<br />
nel 351 Tarquinia, 310 Arezzo, Cortona e Perugia,<br />
nel 265 Volsinii (Orvieto) città dove<br />
sembra si incontrassero ogni anno i resacerdoti<br />
“Lucumoni” per discutere al Fano di<br />
Voltumno.<br />
L’errore degli etruschi fu quello di non intervenire<br />
coalizzandosi quando Roma attaccava<br />
le loro città, una dopo l’altra; avevano le capacità<br />
politiche ed economiche per riuscire a<br />
farlo. Dal 250 aC l’Etruria divenne gradualmente<br />
una provincia di Roma, ereditando anche<br />
la loro notevole flotta. I Romani gradualmente<br />
rubarono loro tradizioni e storia,<br />
facendola propria ed ammantando di leggenda<br />
la fondazione dell’Urbe, che all’origine<br />
era soltanto una colonia etrusca chiamata<br />
Ruma. Dopo il 40 dC a Roma gli Etruschi<br />
rimasti erano personaggi strani, che<br />
parlavano una lingua strana e orientale, ma<br />
erano tenuti in grande considerazione in<br />
quanto ritenuti capaci di predire il futuro. Gli<br />
“aruspici” si affermavano quasi come una<br />
professione, tutti importanti indovini etruschi<br />
che i romani interrogavano prima delle<br />
battaglie.