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<strong>No</strong> <strong>Turkeys</strong> 2 – <strong>2009</strong> Aprile p ag - 7<br />
zata, aveva ordine di respingerli su Verona.<br />
Differentemente si gli raccomandava di valutare<br />
la situazione ed attendere che il grosso<br />
dell’esercito avanzasse su Villafranca o Bussolengo.<br />
Allora doveva lasciare un battaglione<br />
in retroguardia e raggiungere Provera. Se<br />
non fosse stato possibile prendere Verona, si<br />
doveva limitare a bloccare l’avversario sulla<br />
riva sinistra dell’Adige. Infine, nel caso fosse<br />
stato forzato a ripiegare, si doveva ritirare<br />
verso le montagne tra Lugo di Valpantena e<br />
Breonio. In caso di ritirata causata dalla su-<br />
periorità numerica del nemico, aveva ordine<br />
altresì di distaccare due battaglioni sulle<br />
montagne tra Feltre e Belluno (Veronese) e di<br />
coprire con il resto il ponte di Lovadina. Per<br />
quella malaugurata eventualità, la colonna<br />
del principe Reuss avrebbe continuato la sua<br />
marcia per raggiungere, il 13 gennaio, Avio<br />
e poi Belluno.<br />
c - Un corpo particolare di 3570 uomini era<br />
destinato ad occupare la val Sugana, agli ordini<br />
del conte Mittrowsky. Un battaglione<br />
rinforzato doveva coprire Riva e Torbole sul<br />
lago di Garda. Loudon, con altri 875 uomini,<br />
doveva agire nei dintorni di Brescia e del lago<br />
di Iseo, per coprire gli sbocchi del Tirolo e<br />
sorvegliare la valle di Ledro. Si giudicava che<br />
avrebbe potuto difendere a lungo Riva e coprire<br />
così il fianco dell’esercito. Se fosse stato<br />
forzato a ritirarsi egli aveva l’ordine di<br />
distaccare 2 compagnie nel castello di Stellico<br />
e di difendere con il resto delle sue truppe<br />
l’accesso di Trento da San Alberto.<br />
d - L’esercito principale, forte di 29 battaglioni,<br />
29 compagnie, 14 squadroni cioè<br />
28000 combattenti, fu diviso in 6 colonne.<br />
1ª colonna - Quella della destra estrema, agli<br />
ordini di Lusignan con 4556 uomini, doveva<br />
adunarsi il 10 gennaio a Brentonico,<br />
salire su Montebaldo, l’11, dala parte di San<br />
Giacomo e Valeutino, avanzare dalla parte di<br />
Pozzo di Stella e Pozzo di Maina fino alle<br />
quote che si affacciavano sul lago di Garda<br />
verso Malcesine. Il 12, doveva continuare la<br />
sua marcia in altura fino a Caprino. Tuttavia<br />
qualora i francesi avessero fermato la 2ª colonna<br />
a Madonna della Corona ed a Ferrara<br />
di monte Baldo, la 1ª doveva aggirarli aiutando<br />
l’altra colonna a respingerlii. Lusignan<br />
aveva ordine di attaccare, il 13, la posizione<br />
di Rivoli da sinistra, spingendo i francesi<br />
verso Pesina e Costermano e contribuendo,<br />
con la seconda colonna, a cacciare l’ala nemica<br />
dalla sua posizione.<br />
La 2ª colonna, forte<br />
di 5000 uomini, comandata<br />
dal collonello<br />
Wolf (in avanguardia)<br />
ed dal generale<br />
Liptay, doveva<br />
adunarsi, il 10<br />
gennaio ad Avio. Salire,<br />
l’11, sul Baldo<br />
dalla gola che ha la<br />
sua origine davanti<br />
alla Madonna della<br />
Neve (Corona), bivaccare<br />
di notte tra<br />
Artiglione e Monte<br />
Fasolo e guadagnare,<br />
il 12, il lato sinistro<br />
della posizione<br />
della Madonna. Se i<br />
francesi fossero stati<br />
respinti dalla posizione,<br />
questa colonna<br />
si sarebbe portata<br />
tra la prima colonna<br />
e la cappella di San Marco. Il giorno<br />
13, infine, doveva attaccare frontalmente i<br />
repubblicani nell’istante in cui la prima colonna<br />
si muoveva contro l’ala francese a Rivoli.<br />
La 3ª colonna, sotto il comando del generale<br />
Köblös, forte di 4200 uomini, aveva il suo<br />
punto di raccolta a Belluno (Veronese) per<br />
l’11 gennaio; doveva salire il 12, sul Baldo<br />
lungo il costone a picco, assalire Ferrara ancora<br />
occupata dai francesi ed attaccare di<br />
fronte a Corona. Presa questa posizione, essa<br />
doveva avanzare verso la cappella di San<br />
Marco ed estendere la sua ala sinistra fino<br />
all’estremità del pendio roccioso che precipitava<br />
nella valle dell’Adige. Qualora le prime<br />
3 colonne fossero arrivate a valle, il generale<br />
Seckendorf avrebbe dovuto assumere il comando<br />
della 3ª, premere i repubblicani dando<br />
così il tempo alle due prime colonne di<br />
aggirare la loro sinistra. Più tardi, la 3ª avrebbe<br />
attaccato il loro centro ed una parte<br />
della 4ª colonna, giunta sull’altopiano, si sarebbe<br />
riunita ad essa.<br />
Il generale Ocskay comandava questa 4ª colonna,<br />
forte di 3500 uomini di cui 800 di cavalleria.<br />
Aveva l’ordine di mettersi in movimento,<br />
il 12, da Belluno su Crosara, mentre<br />
le altre colonne stavano attaccando la Corona,<br />
e di portarsi il 13, a Rivoli dalla strada<br />
che costeggiava l’Adige. La sua fanteria era<br />
incaricata di schierare le batterie, di collegarsi<br />
alla 3ª colonna e di attendere l’arrivo<br />
della 5ª. La sua cavalleria aveva la consegna<br />
di inseguire i fuggitivi.<br />
Il principe di Reuss-Plauen, con la 5ª colonna,<br />
doveva arrivare il 13 a Belluno ed il 14 a<br />
Rivoli. Era prescritto inoltre alla 6ª colonna,<br />
di Vukassovich, di distaccare, l’11 mattina,<br />
11 compagnie di croati nelle montagne a sinistra<br />
di Ala per coprire il fianco dell’esercito<br />
e cercare allo stesso tempo di contattare in<br />
ordine sparso la colonna di Bajalics. Tuttavia<br />
se il generale in questione non fosse ancora<br />
arrivato o che essi fossero stati attaccati e<br />
respinti dai francesi, Vukassovich doveva ritirarsi<br />
allora per difendere il ponte di barche<br />
di Vo. Una volta ristabilita la comunicazione<br />
con Bajalics, i croati si sarebbero riportati<br />
sulle montagne mentre i 2 battaglioni del<br />
corpo centrale, dovevano discendere nella<br />
valle all’altezza delle prime 3 colonne schierate<br />
sulla riva destra.. Se il collegamento con<br />
il generale Bajalics non fosse potuto concretarsi<br />
e se i croati si mantenevano sulle montagne,<br />
i 2 battaglioni avrebbero ripiegati in<br />
direzione di Peri e verso Dolcé allontanandosi<br />
quanto più lontano possibile dalla riva destra<br />
del fiume. Il 13, Vukassovich doveva favorire<br />
l’attacco della 4ª colonna su Rivoli con<br />
un bombardamento ed il 14, effettuare il<br />
passaggio dell’Adige per operare la congiunzione<br />
con il centro dell’armata. Al loro arrivo<br />
in Rivoli le prime 5 colonne avrebbero ricevuto<br />
una nuova formazione presentando<br />
un’avanguardia, due linee ed una riserva.<br />
Il generale Quosdanovich era designato a dirigere<br />
la 1ª linea di fuoco. L’artiglieria reggimentale<br />
delle prime 3 colonne doveva aspettare<br />
nuovi ordini a Chizzola. Una riserva<br />
di munizioni, condotta da corvée di muli,