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DUILIO GIUGNO - Publidea95

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dossier<br />

testo// Tommaso V. Ghiglione<br />

OSTIA, POLONIA, AFRIcA:<br />

un triangolo all’insegna<br />

della memoria e dell’integrazione<br />

memoria storica<br />

di un avvenimento «La<br />

è il presupposto per<br />

progettare il futuro, una pianta<br />

per crescere ha bisogno di solide<br />

radici»: con queste parole il professor<br />

Romano, insegnante<br />

presso il Liceo Scientifico Statale<br />

Antonio Labriola di Ostia,<br />

introduce il discorso sul progetto<br />

memoria. «Il progetto si basa soprattutto<br />

sulla Shoah: cosa che<br />

ci riguarda quali cittadini romani.<br />

L’Italia ha conosciuto le<br />

leggi razziali e Roma ha subito<br />

la deportazione di cittadini romani<br />

ed ebrei». Nasce allora<br />

questo progetto: «deriva da<br />

un’iniziativa del Comune sotto<br />

l’amministrazione Veltroni; questo<br />

è stato ed è uno straordinario<br />

strumento di formazione per<br />

alunni ed insegnanti». Il progetto<br />

vede coinvolte alcune<br />

classi dell’istituto ed oggi è autonomo.<br />

La scuola ha istituito il<br />

8 Litoralegiugno2010<br />

muro della memoria, un laboratorio<br />

storico-iconografico mappato<br />

con il quale è possibile<br />

organizzare delle lezioni tematiche,<br />

con materiale organizzato e<br />

prodotto dai viaggi «… sarebbe<br />

meglio dire dai “viaggiatori”:<br />

sono gli stessi studenti a produrre<br />

e mantenere il materiale,<br />

aiutati pure dagli incontri organizzati<br />

dalla scuola con superstiti<br />

dell’olocausto». Da tre anni<br />

il liceo Labriola propone e realizza<br />

viaggi d’istruzione nei<br />

campi di concentramento di Auschwitz<br />

Birkenau: «io sono particolarmente<br />

grato – ci confessa<br />

Romano – ai ragazzi che per<br />

primi tre anni fa accettarono<br />

quest’iniziativa. Inizialmente<br />

pensavano di arrivare in un<br />

posto triste, desolato, orribile.<br />

Ma hanno scoperto una città meravigliosa,<br />

Cracovia, piena di<br />

cultura, di storia, una delle<br />

poche città europee salvate dai<br />

bombardamenti». I ragazzi<br />

che hanno fatto<br />

questo viaggio e coloro i<br />

quali lo fanno tutt’oggi<br />

seguono un corso di formazione<br />

di dieci ore di<br />

ambito storico-geografico.<br />

«C’è un “prima” e<br />

un “dopo” di questo<br />

viaggio» prosegue Romano<br />

«non ho visto un solo ragazzo<br />

rimasto indifferente a ciò<br />

che vedeva ed ascoltava. Il<br />

campo di concentramento di Auschwitz<br />

dovrebbe divenire una<br />

sorta di “pellegrinaggio laico”.<br />

Vederlo con i propri occhi è una<br />

sorta di… assicurazione per il<br />

futuro». Altro progetto importantissimo<br />

per la scuola è quello relativo<br />

al continente africano<br />

«coordinato dal Gruppo Studentesco<br />

di iniziativa sociale,<br />

guidato da Don Franco De<br />

Donno da più di 12 anni. Un<br />

gruppo che si occupa a tutto<br />

tondo di solidarietà – dagli “attendati”<br />

della pineta di Ostia all’Africa<br />

appunto – per andare a<br />

toccare con mano una realtà differente».<br />

Sull’onda del progetto<br />

del Comune di Roma Roma per<br />

l’Africa oggi abbiamo il progetto<br />

Ostia per l’Africa. «In Malawi,<br />

con le forze congiunte del territorio<br />

ostienese e dell’Istituto Labriola,<br />

sorge oggi una scuola<br />

chiamata Ostia. Questo non è<br />

sufficiente però: non basta costruire<br />

una scuola ma anche formare,<br />

contemporaneamente, la<br />

coscienza delle persone, dei ra

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