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testo// Silvia Grassi<br />
Quando dotti e letterati<br />
del passato gareggiavano<br />
tra loro, la gara veniva<br />
chiamata certamen, parola<br />
che in latino indica lotta, disputa,<br />
contesa. Premio al vincitore<br />
era una corona d’alloro,<br />
arbusto sacro al dio Apollo, protettore<br />
di poeti e artisti. Una suggestiva<br />
favola eziologica spiega<br />
la preferenza di questa pianta da<br />
parte del dio e perché una semplice<br />
corona intrecciata fosse un<br />
riconoscimento tanto importante.<br />
Dafne, questo è il nome greco<br />
dell’alloro, era una bellissima<br />
ninfa, invano da lui amata. Una<br />
volta, sorpresala da sola in un<br />
bosco, il dio le dichiarò il suo<br />
amore, ma Dafne spaventata<br />
fuggì e dopo un lungo inseguimento,<br />
quando Apollo stava<br />
ormai per raggiungerla, la giovane<br />
pregò Zeus di trasformarla<br />
in una pianta, per l’appunto l’alloro.<br />
Da allora il capo di Apollo<br />
fu sempre cinto da una corona di<br />
fronde fatte con i rami di questo<br />
arbusto, che ancora oggi per noi<br />
come per gli antichi greci simboleggia<br />
l’ eccellenza, nel suo rapporto<br />
divino, indissolubile con la<br />
passione. E di passione e di eccellenza<br />
dobbiamo certamente<br />
parlare a proposito di un certamen<br />
dei nostri tempi, quello in<br />
cui sono impegnati ogni anno gli<br />
alunni del quinto ginnasio del<br />
Liceo Classico Statale Anco<br />
Marzio. Per la precisione il nome<br />
di questa gara è certamen marinum,<br />
ad indicare la sua appartenenza<br />
al nostro litorale. Anche<br />
la scelta di un no me così fortemente<br />
legato alla classicità ci fa<br />
capire che non si tratta di un normale<br />
concorso fra studenti, ma<br />
richiama l’attenzione sulle sue<br />
elevate finalità. Esso infatti, a<br />
differenza di altri premi, non intende<br />
solo sostenere gli alunni<br />
diligenti, o il buon profitto negli<br />
studi, ma vuole promuovere,<br />
sin dai primi anni di scuola superiore,<br />
lo studio, la conoscenza,<br />
la competenza, in una parola<br />
l’amore per le lingue classiche.<br />
La gara consiste nella traduzione<br />
in italiano di un brano in<br />
lingua latina e di uno in lingua<br />
greca, incentrati entrambi sul<br />
tema del mare. E’ una competizione<br />
aperta a tutti gli alunni di<br />
quinta ginnasio, iscritti a tutti i<br />
licei classici del Comune di<br />
Roma. Il successo crescente, che<br />
anno dopo anno riscuote tale<br />
manifestazione, è testimoniato<br />
dall’alta partecipazione. Que-<br />
Con il nome che era caratteristico delle<br />
contese tra i letterati del passato è intitolato<br />
il particolare concorso organizzato<br />
dal Liceo Classico Anco Marzio. Gli<br />
alunni del quinto ginnasio si cimentano<br />
in una traduzione in italiano di brani di<br />
latino e greco. Una gara aperta anche<br />
ai licei di Roma e che incorona i vincitori<br />
non con l’alloro del tempo dei latini,<br />
bensì con buoni libro<br />
Il certamen marinum<br />
st’anno nel certamen si sono<br />
confrontati ben 44 studenti provenienti<br />
dai più prestigiosi licei:<br />
il Tasso, il Visconti, il liceo Augusto,<br />
il Socrate. I lavori vengono<br />
esaminati e giudicati da<br />
docenti emeriti del liceo Anco<br />
Marzio, che è la più antica scuola<br />
superiore del nostro territorio e<br />
ha formato, in oltre cinquanta<br />
anni di attività, tanti illustri rap-<br />
presentanti della cultura classica.<br />
Premio per i primi tre classificati<br />
non sono corone di alloro, ma<br />
dei buoni libro per un valore totale<br />
di 500 Euro. Amore per la<br />
classicità e amore per la cultura,<br />
dunque, uniti in una manifestazione<br />
che ci rammenta come<br />
l’alta qualità e il valore della tradizione<br />
siano da sempre una caratteristica<br />
di questo istituto.<br />
Litoralegiugno2010<br />
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