LA DIVISIONE E L'USUFRUTTO GIUDIZIALE Sezione I La ... - Aiaf
LA DIVISIONE E L'USUFRUTTO GIUDIZIALE Sezione I La ... - Aiaf
LA DIVISIONE E L'USUFRUTTO GIUDIZIALE Sezione I La ... - Aiaf
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>LA</strong> <strong>DIVISIONE</strong> E L’USUFRUTTO <strong>GIUDIZIALE</strong> 2093<br />
18.1. Competenza, legittimazione, rito e provvedimento. — L’usufrutto<br />
giudiziale ex art. 194 cpv. c.c. si costituisce, per l’appunto, per il<br />
tramite di un procedimento mirante all’emanazione di una sentenza di<br />
carattere costitutivo. Competente è, come si è già detto, il tribunale per<br />
i minorenni ex art. 38 disp. att. c.c.<br />
Il citato art. 38 richiama, come noto, il rito camerale. Tale dato<br />
normativo aveva fatto propendere parte della dottrina per una qualificazione<br />
in termini di giurisdizione volontaria del procedimento<br />
( 283 ), ma la Cassazione ne ha correttamente affermato il carattere<br />
contenzioso, nonostante che nella specie si fosse seguito il rito dei<br />
procedimenti in camera di consiglio e che il provvedimento impugnato<br />
avesse la veste formale di decreto ( 284 ). Conseguentemente, una volta<br />
esperito il reclamo dinanzi alla corte d’appello, ha ritenuto la decisione<br />
ricorribile per cassazione ex art. 111 Cost. <strong>La</strong> soluzione va senz’altro<br />
approvata, dato che la costituzione dell’usufrutto determina la compressione<br />
del diritto di proprietà di uno dei coniugi a vantaggio<br />
dell’altro: l’oggetto del procedimento attiene dunque a situazioni inerenti<br />
a diritti soggettivi e potestà (proprietà, usufrutto, diritti dei figli,<br />
doveri nei loro confronti). Il provvedimento conclusivo della procedura,<br />
al di là della veste formale di decreto, ha quindi valore di sentenza<br />
costitutiva ex art. 2908 c.c. e il rito natura contenziosa: l’unica che<br />
consente il pieno dispiegamento del contraddittorio tra le parti<br />
( 285 ). Del resto, come si è già avuto modo dire ( 286 ), il richiamo dell’art.<br />
38 disp. att. c.c. può essere correttamente riferito ai soli casi in cui<br />
l’intervento del giudice si risolva in un’attività di giurisdizione volontaria,<br />
cioè in un’attività non consistente nella decisione su diritti o su<br />
status, ma estrinsecantesi in una sostanziale « amministrazione » di<br />
interessi privati.<br />
Quanto alla legittimazione attiva, questa compete sicuramente al<br />
coniuge affidatario della prole minorenne ( 287 ), così come a quello<br />
(283) Cfr. MASTROPAOLO e PITTER, op. cit., p. 374.<br />
(284) Cfr. Cass., 9 aprile 1994, n. 3350, cit.<br />
(285) Propendono per la natura contenziosa del procedimento in funzione di una<br />
maggiore protezione del diritto di difesa A. e M. FINOCCHIARO, Diritto di famiglia, I, cit.,<br />
p. 1185; DE FUSCO, Comunione dei beni. Scioglimento. Usufrutto giudiziale, cit., p. 260;<br />
DE PAO<strong>LA</strong>, Il diritto patrimoniale della famiglia coniugale, II, cit., p. 713; MORA, Il<br />
contratto di divisione, Milano, 1995, p. 583; A. CECCHERINI, Crisi della famiglia e rapporti<br />
patrimoniali, cit., p. 67; GA<strong>LA</strong>SSO, Del regime patrimoniale della famiglia, I, cit., p. 536.<br />
(286) V. supra, Cap. XXI, § 3.1.<br />
(287) Così GENNARI, Lo scioglimento della comunione, cit., p. 419.